Marzo (21)
Introduzione alla lettura
29/03/13
Introduzione alla lettura
29/03/13
Quattro poliziotti che al
termine di una giornata faticosa prendono un diciottenne e di fronte a certe sue parole, a certi suoi
comportamenti, lo picchiano, come detto da una testimone, e poi lo soffocano,
magari nel tentativo maldestro di bloccarlo, fanno una cosa gravissima perché l’uccisione
di un ragazzo, in più in presenza di un reato da nulla, ammesso che il reato ci
sia stato, è inammissibile. Ma siamo ancora nei limiti di un gravissimo abuso di
potere avuto alla fine di una giornata, magari di cacca, dove i tuoi nervi già scossi
saltano definitivamente nella concitazione e riescono a farti fare una
mostruosa, criminale, stupidaggine.
Per questo fatto quattro agenti sono stati condannati a “soli”
tre anni e sei mesi, ma per le garanzie vergognose che ci sono in questo paese,
grazie all’indulto di tre anni, dovranno fare solo sei mesi di galera. Ad
alcuni loro colleghi, che evidentemente sono ben più mostri dei quattro
condannati, che perlomeno avevano a giustificazione i motivi della contingenza,
dello stress, la cosa sembra vergognosa, e da giorni manifestano a Ferrara
perché i sei mesi di carcere siano trasformati in arresti domiciliari per i tre
maschietti. Per i tre maschietti? Si avete capito bene perché per la
femminuccia del gruppo, in quanto femminuccia, di carcere non si è mai parlato,
per lei solo domiciliari! Perché ha avuto un ruolo secondario nella
vicenda? Essendo stata condannata alla
stessa pena detentiva dei suoi colleghi maschietti si dovrebbe presumere che il
suo ruolo non sia stato secondario, ma è una femminuccia, via!
Per gli eroici militanti
del Coisp questo è inammissibile. Sei mesi di carcere per avere ucciso un
ragazzo di 18 anni, spinellatore e magari pure ubriaco, è una pena
intollerabile! I ladri la fanno franca e i poliziotti vanno in galera! Nelle
loro testoline che un ragazzo di 18 non si meriti la pena di morte, per nessun
motivo, tantomeno per motivi ridicoli o inesistenti, non riescono proprio a
concepirlo, quando anche loro sanno che i loro colleghi lo hanno soffocato dopo
aver spaccato ben due manganelli sul suo corpo! Diritto alla legittima difesa?
Non paghi di quanto
avvenuto, i signori di questo sindacato hanno pensato bene, dopo essere stati
in giro per settimane (come detto) nelle strade di Ferrara, a manifestare
solidarietà con i quattro colleghi condannati, di andare a farlo nella stessa piazza dove lavora la madre del
ragazzo ucciso, con la mostruosa sensibilità che contraddistingue i loro
comportamenti. A onor del vero questi signori affermano di non aver compreso,
nella piccola Ferrara, dove tutti sanno di tutti, che la madre di Federico,
dipendente del comune di Ferrara, lavorava che cosa strana….. nel palazzo del
Comune di Ferrara! Strano vero?
C’è da dire che il ministro
degli Interni, molti poliziotti e altri sindacati di polizia, hanno preso le
distanza da questi signori e mostrato solidarietà con la madre di Federico, ma
una cosa la vorrei comunque chiedere alle autorità. In Italia non esiste la
pena di morte, tantomeno per futili motivi; che ci siano poliziotti stressati,
con il cervello schizzato, che facciano delle mostruosità, non è giustificabile
ma ci può stare, ma che ci siano altri poliziotti che con calma, senza alcuno
stress contingente, li giustifichino è ben più grave. Si fanno test psico
attitudinali per verificare se chi si candida a fare il poliziotto ha dentro di
se la capacità di saper controllare la situazione, di dominarla, in qualsiasi
frangente, e poi si permette a chi in pratica giustifica colleghi che hanno
fatto un omicidio assurdo, anche se colposo, di continuare a indossare la
divisa di poliziotto.
Per la società civile la
Polizia è l’istituzione che combatte la criminalità e ogni forma di
sopraffazione e violenza. Per questo è del tutto ovvio che comportamenti
violenti, o che comunque li giustifichino,
non possono essere tollerati all’interno delle forze dell’ordine.
paolosenzabandiere