Febbraio (12)
Introduzione alla lettura
27/02/13
Introduzione alla lettura
27/02/13
Quando era ministro dell’industria del
governo Prodi fu protagonista di una cosa che si dovrebbe studiare
all’università. La sua famosa lenzuolata, la privatizzazione di alcune mestieri
e licenze fu una cosa memorabile. Proporre che ogni tassista potesse disporre
del proprio taxi non più su un singolo turno ma sulle 24 ore era quanto di più
auspicabile per una dirigenza della categoria che non avesse da difendere
interessi nascosti e contrapposti a quello dei tassisti. L’imbecillità di quasi
tutta quella categoria, abbinata alla demagogia populista di chi li sobillava,
e soprattutto l’incapacità del nostro eroe a spiegare come stavano le cose, ha
permesso successivamente il ritorno di Silvio e il trionfo di Alemanno a Roma.
Aver gestito in maniera così clamorosamente sbagliata una situazione che doveva
al contrario premiarti avrebbe dovuto consigliare i suoi “compagni” di partito
a chiuderlo da qualche parte e buttare via la chiave. Ma questo non sarebbe da
piddì. Un perdente di così clamoroso successo non poteva che diventare
segretario di quel partito. E così l’uomo che non sapeva parlare ai “tassinari”
fu messo a capo del partito dei perdenti pro Silvio…..
BERSI,
IL GARGAMELLA CHE NON SAPEVA O (VOLEVA) VINCERE, E CHE VORREBBE FAR PERDERE
ANCHE I 5 STELLE.
L’uomo che non sapeva parlare ai tassisti (altro
che parlare ai cavalli!), fu fatto non solo segretario del partito dei collusi
pro Berlusca, ma fu lo stesso che decise di non andare subito alle elezioni, un
anno fa, perché il farlo avrebbe provocato una sicura sconfitta al loro amato
Silvio. Anche loro erano certi che l’introduzione dell’Imu, votata da un
Parlamento in cui Silvio aveva la maggioranza, sarebbe stata dallo stesso poi
rinnegata ad un passo dalle lezioni, e forse per questo decisero di appoggiare
il governo del “tecnico” Monti. Con le primarie milioni di perdenti suicidi, da
lui capeggiati, lo osannarono a scapito di colui che li avrebbe fatti vincere
(Renzi) e oggi, certo del pericolo che per il piddì e il piddielle rappresenta
il movimento 5 stelle, cerca di attrarlo in una trappola mortale con proposte
altrettanto imbecilli e suicide.
Secondo certi aspiranti suicidi il
movimento 5 stelle dovrebbe allearsi per fare qualche leggina moralisteggiante
con coloro che hanno difeso Penati, sapevano di Lusi ecc. ed hanno fatto le
peggio cose con il piddielle. Nel frattempo senza avere una propria maggioranza
i 5 stelle dovrebbero affrontare anche la crisi economica sperando che la
finanza internazionale che li odia come nessun altro partito mai se ne stia
buona, buona. La verità e che con l’odore del sangue la speculazione porterebbe
subito lo spread a vette impensabili che ci costringeranno a nuove elezione con
il nuovo che avanza, la vera opposizione di Silvio pronta a prendersi tutto per
sempre.
I suicidi che per paura di Silvio non
riescono a comprendere che sono i primi che gli hanno sempre consegnato
l’Italia chiavi in mano, mi fanno
proprio schifo, sono come quelli che lo votana direttamente.
paolosenzabandiere
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