1 marzo 2013

(12) BERSI, IL GARGAMELLA CHE NON SAPEVA (O VOLEVA) VINCERE E CHE VOREBBE FAR PERDERE ANCHE I 5 STELLE.

Febbraio (12)
Introduzione alla lettura
27/02/13






      Quando era ministro dell’industria del governo Prodi fu protagonista di una cosa che si dovrebbe studiare all’università. La sua famosa lenzuolata, la privatizzazione di alcune mestieri e licenze fu una cosa memorabile. Proporre che ogni tassista potesse disporre del proprio taxi non più su un singolo turno ma sulle 24 ore era quanto di più auspicabile per una dirigenza della categoria che non avesse da difendere interessi nascosti e contrapposti a quello dei tassisti. L’imbecillità di quasi tutta quella categoria, abbinata alla demagogia populista di chi li sobillava, e soprattutto l’incapacità del nostro eroe a spiegare come stavano le cose, ha permesso successivamente il ritorno di Silvio e il trionfo di Alemanno a Roma. Aver gestito in maniera così clamorosamente sbagliata una situazione che doveva al contrario premiarti avrebbe dovuto consigliare i suoi “compagni” di partito a chiuderlo da qualche parte e buttare via la chiave. Ma questo non sarebbe da piddì. Un perdente di così clamoroso successo non poteva che diventare segretario di quel partito. E così l’uomo che non sapeva parlare ai “tassinari” fu messo a capo del  partito dei perdenti  pro Silvio…..





BERSI, IL GARGAMELLA CHE NON SAPEVA O (VOLEVA) VINCERE, E CHE VORREBBE FAR PERDERE ANCHE I 5 STELLE.



     L’uomo che non sapeva parlare ai tassisti (altro che parlare ai cavalli!), fu fatto non solo segretario del partito dei collusi pro Berlusca, ma fu lo stesso che decise di non andare subito alle elezioni, un anno fa, perché il farlo avrebbe provocato una sicura sconfitta al loro amato Silvio. Anche loro erano certi che l’introduzione dell’Imu, votata da un Parlamento in cui Silvio aveva la maggioranza, sarebbe stata dallo stesso poi rinnegata ad un passo dalle lezioni, e forse per questo decisero di appoggiare il governo del “tecnico” Monti. Con le primarie milioni di perdenti suicidi, da lui capeggiati, lo osannarono a scapito di colui che li avrebbe fatti vincere (Renzi) e oggi, certo del pericolo che per il piddì e il piddielle rappresenta il movimento 5 stelle, cerca di attrarlo in una trappola mortale con proposte altrettanto imbecilli e suicide.



     Secondo certi aspiranti suicidi il movimento 5 stelle dovrebbe allearsi per fare qualche leggina moralisteggiante con coloro che hanno difeso Penati, sapevano di Lusi ecc. ed hanno fatto le peggio cose con il piddielle. Nel frattempo senza avere una propria maggioranza i 5 stelle dovrebbero affrontare anche la crisi economica sperando che la finanza internazionale che li odia come nessun altro partito mai se ne stia buona, buona. La verità e che con l’odore del sangue la speculazione porterebbe subito lo spread a vette impensabili che ci costringeranno a nuove elezione con il nuovo che avanza, la vera opposizione di Silvio pronta a prendersi tutto per sempre.



     I suicidi che per paura di Silvio non riescono a comprendere che sono i primi che gli hanno sempre consegnato l’Italia chiavi in  mano, mi fanno proprio schifo, sono come quelli che lo votana direttamente.

                                                              paolosenzabandiere

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