24 giugno 2009

ER MIRACOLO DE ALEMANNO

Giugno (45)
Introduzione alla lettura
24/06/09

Da quando c'è questo nuovo sindaco i miracoli si susseguono in maniera incredibile,. Siete portati a pensare che una grande metropoli abbia l'aria inquinata e che questa lo sia ancora di più per alcuni espliciti provvedimenti di questa giunta come la parziale reintroduzione dei parcheggi gratuiti che hanno sicuramente aumentato il numero degli automobilisti che si spostano verso le zone centrali.

19 giugno 2009

EHI COMUNISTA! OVVIAMENTE PORCO

Giugno (44)
Introduzione alla lettura
 19/06/09
La cosa ti fa sorridere? Pensa come sorrideva chi sotto il fascismo o sotto il nazismo si sentiva apostrofare così per strada da due figuri vestiti di pelle scura. “Comunista” anche senza esserlo, vale di più vero? Andare in galera, morire, perchè qualcuno non è d’accordo con le tue idee, grande storia!

18 giugno 2009

NELLA TERRA DEI TROPPO FURBI

Giugno (43)
 Introduzione alla lettura
18/06/09

È un popolo strano quello dei furbi con le sue normalità e le sue paure. Nella sua normalità rientra sicuramente che dei camorristi mettano a ferro e fuoco un quartiere per sistemare le “proprie pendenze” con altri, o meglio contro altri compari.

15 giugno 2009

STORIE DI POLITICA ASSASSINA

Giugno (42)
 Introduzione alla lettura
15/06/09

(via Principe Eugenio angolo via Bixio, l'attraversamento assassino)
La politica è l'arte di risolvere i problemi della gente, fatti salvi i diritti delle minoranze. Non mi stancherò mai di ripetere questo assunto anche se stando in Italia spesso può essere vero anche il suo esatto contrario: la politica è l'arte di risolvere i problemi ignobili delle minoranze rumorose, a tutto danno dei diritti delle maggioranze silenti. Ma siccome non mi piacciono la chiacchiere passo subito ai fatti.

8 giugno 2009

L'EUROPA DEI POPOLI CONTRO L'EUROPA DEI MERCANTI

Giugno (41)
Introduzione alla lettura
08/06/09


Con il tempismo che mi contraddistingue arrivo a parlare di Europa il giorno delle elezioni europee.

L'EUROPA DEI POPOLI CONTRO L'EUROPA DEI MERCANTI

Avrei voluto e dovuto parlarne qualche tempo fa ma forse è il caso di vedere il bicchiere mezzo pieno, visto che l'Europa è ancora nei nostro pensieri e le urne sono ancora aperte mentre inizio a scrivere. Per la prima volta dal 2005 torno a votare e non perchè questi partiti politici mi abbiano finalmente convinto, al contrario, sono gli stessi di sempre, collusi ed incapaci come sempre, semplicemente per me queste elezioni sono diverse. Io non mi considero più da tempo un italiano, e meno sono un furbo stivaliano e più mi sento europeo, incazzato certo, ma europeo. Le elezioni nel paese dei furbi imbecilli che hanno deciso di calarsi le braghe nei confronti di Lù non mi riguardano più, ma andare a votare per la nazione europea di cui mi sento cittadino è non solo un diritto per me, ma un dovere.
Detto questo, proprio perchè sento di appartenere alla nazione europea non posso non vedere quanto questa sia prigioniera di un pugno di politici incapaci che in ogni paese fa di tutto per rendere difficile l'unione dei popoli che la abitano.
Solo una sessantina di anni fa, l'Europa era un cumulo di macerie. I nazionalismi beceri puntualmente portavano ogni tanto i suoi popoli a combattersi in guerre fratricide e proprio per combattere questo nacque l'idea dell'Europa unita. Ma già dall'inizio all'idea di un'Europa degli Europei, per evitare appunto la tragedia della guerra, si contrappose una più prosaica concezione di un'Europa dei commerci. Questo significava la Ceca, l'Europa del carbone e dell'acciaio. Che era comunque un modo di cominciare e tra l'altro di controllare che la produzione di acciaio e carbone non fosse più propedeutica a riarmi più o meno nascosti. Il problema è che quello che era comunque un modo di cominciare è diventato un metodo da praticare, sempre.
Quindi questa costruzione di un'Europa politica è stata sempre subalterna all'Europa dei mercanti. Le problematiche presenti nella costruzione di un'Europa dei popoli venivano by passate non con attimi di riflessione che partorissero delle soluzioni politiche, tipo Costituzione europea, che fossero il trampolino di lancio per un'Europa politicante sovranazionale, ma al contrario ricercando in tutti i modi l'allargamento economico della comunità ad altri stati membri, rendendo nei fatti impossibile la costruzione di una Europa politica.
Per fare un esempio calzante è come se un costruttore, nella foga di vendere i propri appartamenti, avesse non solo evitato di fornirli di un regolamento condominiale, ma ci avesse messo del suo per peggiorare la futura governabilità del condominio, dando a ciascun singolo condomino il diritto di veto su qualsiasi iniziativa. In pratica il caos.
Per difendere i particolarismi di una classe politica miope e senza ideali in tutto il continente si è costruito qualcosa che non soddisfa coloro che hanno una forte connotazione europea e al contempo, questo modo di fare di questa sedicente politica, soprattutto nei momenti di difficoltà, diventa un fenomenale megafono per chi l'Europa unita non l'ha mai voluta. E qui esplode la burocrazia che sembra la cosa in cui sanno dare il „meglio” di se, una pletora di burocrati che non dovrebbero essere messi a dirigere neanche il traffico nel più sperduto paesino europeo, tanto sono preposti se non a fare danni quantomeno a prendere decisioni astruse.
Non parlo solo delle leggine sulla lunghezza delle sardine, sulla bevande di aranciata rigorosamente senza arancia, una bevuta tutta salute! Non parlo delle nicchie di slow food che dovrebbero essere protette perchè l'eccezionalità, ma anche la diversità dei cibi, fa grande questo continente, mentre invece al contrario ogni attentato di chi vuole contraffare prodotti originali è visto quasi con occhio benevolo, se poi non sono gli stessi burocrati ad essere un pericolo quando vanno a mettere il naso nelle condizioni di „scarsa igiene”, in cui cibi eccezionali vengono prodotti con una tradizione secolare.
Abbiamo un Parlamento europeo che non solo dipende politicamente dai propri partiti nazionali, ma dove costantemente, la stessa burocrazia politica è la prima ad offendere i criteri di eguaglianza salariale dei propri deputati. Anzi a dire la verità succede di peggio, non solo i deputati non vengono pagati tutti nello stesso modo, pur vivendo per gran parte del tempo nello stesso posto, ma al contrario con dei criteri che sono, a prescindere, uno sberleffo contro il buon senso. Vengono pagati di più i parlamentari nel cui paese è più cara la vita? Ma quando mai! Vengono pagati di più i parlamentari eletti nella patria dei più furbi. Come pensi, caro lettore unico, la possa pensare un italiano che dei propri politici ne ha piene le tasche? Ed un francese?
Altre due cose. Visto che le lezioni sono europee perchè invece di una legge unica, si da la possibilità, ai politicanti di turno di far votare nei singoli paesi con diversi sistemi di sbarramento, solo per fare i loro porci comodi?. Altro esempio, l'introduzione dell'euro. È stata una cosa eccezionale, una grande idea europeista, eppure i burocrati dell Bce sono quasi riusciti a rovinare la festa. Ci volevano dei geni per capire che una moneta che ne va a sostituire diverse dovrebbe avere le stesse caratteristiche. Mi spiego meglio, se si sostituiscono il marco e la lira con l'euro, ed entrambi hanno la banconota base a un marco e a mille lire, ci vuole un genio per capire che la banconota base a 10 volte il valore di ciò che sostituisce crea problemi? In Italia questo scherzetto ha contribuito ad accreditare l'idea 1000 lire un euro. La cosa vergognosa è che il problema è stato sollevato e nessuno di questi signori si è degnato di una risposta.
Concludo con la cosa più grave di tutte. In un'Europa dalle molte lingue, non si possono sostituire queste con una lingua, l'inglese, parlata in solo due dei paesi membri, la cosa sa tanto di sottomissione culturale. Una delle priorità per un continente che voglia farsi nazione è trovare una lingua comune, che nel frattempo rispetti le diversità di idiomi e che appunto dia eguale dignità a tutte le lingue nazionali, ma evidentemente anche in questo caso i burocrati di Strasburgo hanno cose più importanti da fare che far parlare gli europei con una lingua comune, magari l'esperanto.
Paolo s.b.

5 giugno 2009

DUE PAROLINE SU VELINE E VOLONTARI

Giugno (40)
Introduzione alla lettura
05/06/11

Si racconta, che anni fa, prima di entrare in politica, ad una riunione di Publitalia, di fronte ai suoi venditori, esternasse una sua, debbo dire purtroppo geniale, intuizione. Il telespettatore è come un bambino di 11 anni. E il bello è che ha creduto tanto in quella cosa che non solo ci ha costruito un impero, ma ha purtroppo cambiato il modo di ragionare, di pensare, di una bella fetta di società italiana.