15 giugno 2009

STORIE DI POLITICA ASSASSINA

Giugno (42)
 Introduzione alla lettura
15/06/09

(via Principe Eugenio angolo via Bixio, l'attraversamento assassino)
La politica è l'arte di risolvere i problemi della gente, fatti salvi i diritti delle minoranze. Non mi stancherò mai di ripetere questo assunto anche se stando in Italia spesso può essere vero anche il suo esatto contrario: la politica è l'arte di risolvere i problemi ignobili delle minoranze rumorose, a tutto danno dei diritti delle maggioranze silenti. Ma siccome non mi piacciono la chiacchiere passo subito ai fatti.

LA VERA STORIA DELL'ATTRAVERSAMENTO ASSASSINO. Non è un romanzo giallo, sto solo parlando di un attraversamento, quello di via Principe Eugenio > via Bixio, che in poco più di tre anni ha prodotto almeno quattro incidenti mortali * e non so quante decine di incidenti che solo casualmente hanno avuto “solo” feriti. Ovviamente un così alto numero di incidenti non è dovuto al caso, ma alla particolare morfologia con la quale è stato costruito l'attraversamento pedonale, aggravato da interventi successivi che ne hanno aumentato la pericolosità e ovviamente da comportamenti criminali di molti auto/motociclisti.
All'inizio fu solo cemento e cemento. Mi spiego non so quante volte furono costruite, abbattute e ricostruite le pedane in cemento delle fermate del tram. E proprio una fermata del tram è il peccato originale alla fonte di almeno metà, degli incidenti mortali. Perchè? È presto detto. La fermata è in pratica attaccata all'attraversamento pedonale che ne è alla testa. Quando uno o più tra tram e bus sono fermi alla fermata, molti di coloro che passano, di diritto o no , sulla corsia preferenziale, sorpassano i mezzi fermi, se nel senso contrario non sopraggiunge nessun mezzo, e li può accadere il patratrac, sopratutto se vanno forte il pedone che “incautamente” attraversa sulle strisce pedonali sorpassando il tram fermo si ritrova una macchina lancia contro. Ovviamente qualcuno dovrebbe spiegare agli “appiedati” che il pedone deve dare sempre la precedenza ai motorizzati tutti, soprattutto sugli attraversamenti pedonali.
Come dicevo all'inizio era solo cemento e cemento. Anche i cordoli che delimitavano la corsia bus lo erano e sugli attraversamenti pedonali erano posti dei parapedonali in metallo che permettevano il passaggio dei pedoni ma non delle macchine. Ma vi pare che l'accesso posso essere negato alle macchine? Quando mai! Una botta oggi, forse una sega in ferro domani i parapedonali spariscono e gli automobilisti più fantasiosi pensano bene non solo di investire lateralmente, nel senso di marcia, su via principe Eugenio il pedone che ha l'ardire di attraversare, mandandolo con un piccolo volo a prendere il gelato da Fassi ma ora di aggredirlo frontalmente sul suo stesso attraversamento. Ma malgrado tutto l'era del cementario è stata geologicamente parlando povera di incidenti e se non ricordo male priva di morti. Si perchè comunque il cordolo in cemento non rendeva possibile particolari bizzarrie agli indisciplinati di tutti i tipi. Ma proprio per questo l'era del cementario era malvista dai commercianti, dai politici di supporto e dagli indisciplinati di tutti i tipi. Non permetteva ai pedoni di attraversare dove loro pareva se non erano dotati di una certa prestanza fisica e erano ancor di più limitanti per gli automobilisti, impossibile la sosta in doppia fila e manovre particolarmente azzardate dei motoatomobilisti. Questo era un dramma per i commercianti che dall'anarchia pedonautomoto cercano di trarre la loro unica fonte di guadagno. Ed allora via i cordoli in cemento, alti e insormontabili e benvenuti nell'era dei cordoli in plastica lunga che evidentemente incutono meno timore, sono diciamo così, più “ariosi” e se proprio danno fastidio possono sparire, in prossimità dell'ormai famoso anche per te, caro lettore unico, attraversamento, come sono spariti i parapedonali in ferro. E guarda la combinazione con l'ariosità dei nuovi cordoli gli incidenti aumentano ed iniziano quelli mortali.
Su pressioni di alcuni abitanti vengono presi dei provvedimenti, tra cui le famoso orecchie, per dare più visibilità all'attraversamento, che non eliminano però il problema di fondo. Così com'è nato l'attraversamento è strutturalmente pericoloso e non viene preso in considerazione nessun suggerimento come un semaforo, telecamere per sanzionare gli indisciplinati, o altro.
Personalmente ho visto manovre da circuito di formula uno fatte anche da autobus di linea senza passeggeri a bordo che solo per miracolo non si sono tramutati in qualcosa di molto brutto, data l'elevata velocità del mezzo. Passano gli anni cambiano le giunte. Veltroni lascia e arrriva Alemanno ma lo politica non cambia mai il suo modo di essere. Ora siamo arrivati all'eliminazione anche dei cordoli, siamo ai bottoni. I quali sono così facili da superare che in pratica la corsia preferenziale è diventata un optional. Con somma goduria dei commercianti ora si può tranquillamente parcheggiare in doppia fila e se qualcuno deve passare smetta di rompere e protestare ed invada la corsia preferenziale, è un suo diritto e di quelli come lui. Con questo metodo ci sono meno incidenti? Al contrario, ma qui siamo al paradosso ora gli incidenti possono colpire coloro che sono più ligi alle regole. Gli altri gli zigzagatori a tutto gas hanno avuto da questa grande classe politica tutte le agevolazioni possibili, chi non sarà così splendido e irrispettoso del codice della strada potrebbe subirne le conseguenze.
Un esempio l'ultimo. Qualche settimana fa una macchina fa una manovra proibita, sui bottoni che tutto permettono, e si scontra con un motociclista proveniente da viale Manzoni, che oltre ad avere ragione andava pure piano e cosi la può ancora raccontare, anche se con una clavicola rotta.
Come vedete c'è una classe politica che ha mal digerito il concetto di Robin Hood. Lei toglie a chi ha ragione per dare tutto ai prepotenti chiassosi.
paolosenzabandiere

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