27 giugno 2014

(35) SUI MURI DI BERLINO RINGRAZIANO I COGLIONIANI

(35)
Introduzione alla lettura
26/06/2014
 

     Sui muri di Berlino i tedeschi ringraziano noi coglioniani di aver salvato le loro banche che vergognosamente, ma anche avidamente, avevano prestato soldi ai Greci, che con quegli euro avevano comprato i loro sommergibili e i loro carri armati.

     Ringraziano in particolare i bocconiani, i Monti, il piddielle, l’uddiccì, il piddi, senza però scordarsi di salutare l’intero popolo di noi coglioniani. Quasi 50 miliardi di euro per salvare banche di altri paesi, banche per altro in prima fila quando si trattava di attaccare l’italia e mandare lo spread a 590.  Quella sciocchezzuola è stata quantificata dalla Corte dei Conti solo in 233 miliardi di euro di danno. Tanto è stato richiesto di risarcimento allo Standard e Poor per il downrating contro l’Italia.

    


 

 

 

Spiritoso il murales vero? Ci siamo noi e siamo anche riconoscibili. E non rispondiamo con un almeno “prego” al loro grazie?

paolosenzabandiere

 

23 giugno 2014

(34) CRONACA DI UN ORRORE. QUANDO UN ERRORE SI FA SISTEMATICO DIVENTA ORRORE.

 (34)
Introduzione alla lettura
22/06/14
 
 
 
 
Il Senato non dovrà essere una camera, bene? No malissimo. Il Renzi di fronte a deputati del suo stesso partito che avevano votato per la responsabilità diretta dei magistrati, solo qualche giorno fa,  sostenne che la cosa l’avrebbe corretta il Senato, ma se lo stanno per abolire, cosa correggerà gli errori successivi? Il bello, non volendo comprendere, in soave malafede, che la più grave delle pecche di questa nostra Costituzione è stata la sua mancata applicazione. Solo il controllo sulla costituzionalità di tutte le leggi in rapporto all’art. 3 (tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge…) ci farebbe sparire gran parte del nostro debito pubblico. E questi qua invece niente Senato ma tanta impunità. Gemellati con lato B. (in tutti i sensi). Solo una poesia per non parolacciare.
 
 
L’IMPUNITI
 
 Er 41%  ha creduto come fresconi
de votà pe’ ‘a speranza, pe’ quelli boni.
Quelli che “finarmente cambieremo, a bello!
e come onesti faremo ‘n macello.
 
“A ‘i ladri impediremo de rubà
e er monno de l’onesti tornerà”.
Si tornerà, ma a esse pijato in giro,
cor Senato sparito, rubato paro paro.
 
Che so’ du Camere, ‘a democrazia,
e tutta sta cosa che piace solo a zia,
torneremo a li tempi antichi, fatece lavorà,
lassatece impuniti che dovemo arubà.
 
paolosenzabandiere
 
 
 
 
 
 
 
QUESTA NON E’ IMMUNITA’ E SOLO IMPUNITA’. E DELLA PEGGIOR SPECIE.
 
L’immunità parlamentare, all’alba della Repubblica aveva una sua valenza, appena uscita dal fascismo. L’immunità parlamentare i tempi della seconda Repubblica non aveva più quella valenza ma una sua giustificazione, a cercare il pelo nell’uovo c’era, tirata ma c’era, ma all’epoca del trionfo di Gelli, del Senato di fatto sparito si ridicolizzano i senatori e si immunizzano i sindaci? paolosenzabandiere
 
 
 

11 giugno 2014

(33) ER VERME STRISCIATORE

 (33)
Introduzione alla lettura
10/06/14
 
 



Questa mia poesia la dedico alla quasi totalità degli italiani. A coloro che non comprendono e a coloro che al contrario sanno cosa sarebbe giusto fare, accomunati da uno stesso modo d’essere. Lamentarsi sempre per non cambiare mai. Questa è una poesia con una sua morale, qui c’è gente che pure nella cacca non si trova tanto male.

 

 

ER VERME STRISCIATORE

 

Mo ve ricconto ‘a storia der verme strisciatore

che de striscià pè’ tera se lamentava a tutte l’ore.

Tali e tanto forti erano i suoi lamenti

che furono sentiti  puro dar re de tutti li scontenti.

 

Re così bono a ascortà  tutto er cocuzzaro

e a risorve ‘gni lamento,  paro paro.

“M’hanno detto che hai fatto un gran casino

e che nun voi più striscià a tera pe’ nissuno”.

 

“Io pe’ te posso fa’ tante cose, guarda qua,

se te piace te posso pure fa’ volà

o guizzà nell’acqua come ‘n pesce,

perchè tutto a me bene m’ariesce”.

 

Ar che er verme, tutto appanicato,

se vide er monno suo  bello e crollato,

e stanno in fonno bene pe’ l’artri a striscià

s’accorse che solo come verme voleva campà.

 

“Vostra grazia”, fece co’ timor servile,

“Striscià p’a tera secca è ‘na fatica gnente male,

nun se potrebbe, ‘n do’ er verme striscia,

buttà dell’acqua o, ‘n mancanza, puro ‘n po’ de piscia”.

 

                       paolosenzabandiere
 
 

6 giugno 2014

(32) MA C’E’ UN LIMITE ALL’IMBECILLITA’ UMANA?

 (32)
Introduzione alla lettura
05/06/14
 
 
 
Fatti, solo fatti. Con la notizia degli arresti per l’Expò di Milano la borsa perde oltre il 3%. E’ un clamoroso assist verso il M5S prontamente respinto al mittente da Grillo che, con il suo rifiuto all’Expò, non solo non segna un gol a porta vuota ma decide di fare un clamoroso regalo al piddi affermando che l’expò non si dovrebbe fare più. Tutto questo tra lo sgomento dei piccoli industriali, degli artigiani e compagnia bella che possono avercela a morte con i partiti che ci hanno governato, ma che riescono a comprendere quando sono di fronte a proposte cretine. La borsa ringrazia e addirittura fa festa prima delle elezioni. Qualcuno fa autocritica? Al contrario si fanno vaghe accuse di manipolazione dei risultati elettorali.
Ora un altro genio della lampadina (ovviamente rigorosamente fulminata), un consigliere del M5S, di quelli che evidentemente uno vale uno ma Beppe di più, decide che sia giusto portare l’attacco al sindaco di Parma Pizzarotti, colpevole di voler partecipare con uno stand all’expò di Milano, per propagandare quella che è la ricchezza di Parma, il cibo, l’arte del cibo. Nel tentativo di attaccare reiteratamente il Pizza si fa una classifica di quanti voti abbia preso il M5S alle europee nelle città dove suoi rappresentanti erano stati eletti sindaco, e indirettamente si arriva a difendere addirittura colui (sindaco di Pomezia) che con il gelato solo ai bimbi ricchi ha fatto una cosa che si commenta da sola, e che forse ha contribuito a far perdere più di qualche voto.
     Per fortuna gli altri 5 stelle parmensi sono dalla parte del sindaco. Anzi sentite come si è sfogato su face book il presidente del consiglio comunale, sempre però senza fare riferimenti espliciti: “Che due coglioni… Che grandissimo rompimento di coglioni! Certo che se uno non ha un cazzo da fare non può far altro che rompere i coglioni agli altri”. Con chi mai ce l’aveva? Mettetevi l’anima in pace uno vale uno e varrà sempre più uno. Poi se vogliamo essere pignoli possiamo pensare che saranno gli imbecilli, nel caso, a valere sempre meno, o non esisterà più il movimento 5 stelle. Fatevene una ragione.
 
                                                           paolosenzabandiere