27 aprile 2013

(27) RODOTA’ PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA? PER CERTI INCIUCISTI DEL PIDDI’ E’ MEGLIO SILVIO.

Aprile (27)
Introduzione alla lettura
24/04/13




     Io spero di sbagliarmi ma un sospetto, non un atroce sospetto, perché di atroce sospetto non c’è nulla quando parli di quei criminali inciucisti del piddì che in oltre 20 anni hanno fatto prosperare l’unico vero loro signore e padrone,  un sospetto, come dicevo, incomincio ad averlo.
     La parte più screditata del piddì, quella a cui faceva schifo votare Prodi o Rodotà,  ha preferito conferire il mandato al presidente uscente. Napolitano dice di aver accettato a malincuore, ma ha accettato, e avvertito che se non si fa un governo delle grandi intese, per altri il grande inciucio, scioglierà le camere, indirà le elezioni e si dimetterà. Uomo di altri tempi!
     A capo del governo sembra voglia candidare Letta il “giovane”, l’uomo che giustificava coloro che si difendevano non nel processo ma “dal processo”. Non deve sfuggire a nessuno che molti del piddì l’inciucio, pardon il governo col piddielle, non lo vogliono fare. Di fronte a questa bella scissione di fatto, se ci sarà, cosa farà Silvio Berlusconi? Un governo con una bella fetta del piddì all’opposizione o chiederà elezioni subito? Considerando che se non si fa il governo, Napolitano si dimetterà e permetterà, con le sue dimissioni, di vincere tutto a chi vince le elezioni, per cosa pensate opterà Silvio? Ma forse ho solo delle allucinazioni. Diciamo che Silvio deciderà quale sarà la soluzione migliore, avendo solo lui le carte per decidere. Far nascere il governo Letta o andare alle elezioni? Decisione che prenderà solo per il bene del paese, cioè pensando solo per se stesso.
                                                              paolosenzabandiere



22 aprile 2013

(26) NAPOLITANO GIORGIO, NOTARO IN ROMA.

Aprile (26)
Introduzione alla lettura
22/04/13


    
    Il mestiere del notaio non è proprio il massimo, anche se devo ammettere che è un mestiere ben retribuito. Può sancire la nascita di società, la loro morte, può raccogliere testamenti ed esserne esecutore, testamentale appunto. Un po’ il ruolo del Presidente della Repubblica. Alla giovine età di 87 anni Napolitano Giorgio è stato rieletto per altri sette anni, ma non credo che questo incarico durerà per l’intero periodo, e non mi riferisco alla veneranda età del personaggio, ma alla precarietà della situazione economico/politica.

     Resta il fatto che Napolitano è stato chiamato a fare da notaio, ad assistere all’ultimo tentativo di mettere insieme  una classe politica che si trova nel punto più basso della sua credibilità.  È la prima volta, da quando esiste la Repubblica, che partiti sotto tenda d’ossigeno chiedono di essere aiutati dal vecchio presidente rinominandolo per un secondo mandato. L’Italia diventerà una repubblica a presidenza ereditaria, a monarchia elettiva? Ovviamente chi applaude il settennato bis di Napolitano non vuol sentir parlare di inciuci tra i partiti.

     Chi ha vinto e chi ha perso in questa rielezione del giovin presidente? Chi ha perso senza se e senza ma è evidentemente il piddì, apparentemente anche il M5S non è riuscito a portare avanti i suoi obiettivi, ma li voleva veramente portare avanti in questa legislatura? Il vincitore assoluto è ovviamente il piddielle, e il suo capo Silvio Berlusconi, ma vi ricordate la storia di Pirro, il re dell’Epiro? Non credo che ci sia un governo, soprattutto se fatto da personaggi della vecchia, indecorosa, classe politica,   che possa dominare la tempesta economica mondiale. Pazienterei prima di definire vincitore di questo momento politico che rappresenta l’ancien regime.

    Due paroline su coloro che non hanno festeggiato il “nuovo che avanza”. I deputati del movimento 5 stelle, sono stati redarguiti dai “colleghi” del centro destra con l’epiteto di buffoni per non aver partecipato all’applauso inciucista. Ma forse il futuro è proprio loro, dei comici e dei buffoni di nome contro i comici e buffoni di fatto.

                                                               paolosenzabandiere

19 aprile 2013

(25) A QUANDO UNA NORIMBERGA PER I REATI FINANZIARI? IL CROLLO DELL’ORO NELL’ETA’ DELL’ORO.

Aprile (25)
Introduzione alla lettura
19/04/13
 
     Bravi i nostri governanti. I governi mondiali, con l’apporto essenziale delle nostre banche centrali hanno creato i presupposti per un bel crack poi, non paghi di aver contribuito ad un nuovo 1929, hanno pensato bene di cambiare strada. “Far fallire le banche e i molti imbecilli che hanno fatto il passo più lungo della gamba per salvare il salvabile, come nel ’29 appunto? Ma siamo matti? Molti cittadini, molte banche sono piene di debiti inesigibili e noi dovremmo farli fallire per salvare il resto della popolazione? Ma per chi ci prendete? Meglio, molto meglio stampare carta a go go’, indebitare gli stati quanto e  più degli indebitatissimi cittadini sperando in un miracolo visto che stiamo varcando le colonne d’Ercole del nostro sapere economico”.
    Per questo in questi anni è salito l’oro. Perché si comprende benissimo che tutto questo stampar di carta produrrà prima o poi inflazione. Io sono più estremo. Credo che arriverà il momento in cui la gente fuggirà dalla carta moneta,  altro che inflazione, e ritornerà per qualche tempo il baratto, purtroppo con tutte le conseguenze del caso.
     Paradossalmente proprio su notizie favorevolissime alle sue quotazioni l’oro, al contrario, subisce una fortissima correzione. Cipro insegna che i depositi bancari non sono più intoccabili e il raddoppio della massa monetaria giapponese, paese che ha un piccolo debito del 600%, ci dice quanto varrà la carta moneta, ovviamente non solo quella nipponica. Corsa all’oro dunque, visto che con il suo acquisto si possono far sparire legalmente ingenti somme dai radar fiscali e perché sono presenti fortissime posizioni short sui future che se l’oro salisse potrebbero far fallire più di qualche banca?
    Allora oro uber alles? No al contrario, si mettono in giro voci su Cipro che dovrebbe vendere oro per un centinaio di milioni di euro, escono report sull’oro che dovrebbe crollare, spuntano giornali con articoli su l’oro quasi senza nessun valore futuro, e la frittata è fatta. Sui giornali, economici o meno, vorrei dire qualcosa. Li ritengo spacciatori, megafoni di sapidità, per i grandi portafogli e di povertà per gli altri. Esaltano gli acquisti sui massimi e li deprimo sui minimi.
     Torniamo ai fatti. Mentre è chiuso il mercato fisico dell’oro a Londra, continua a funzionare quello dei futures a New York. Che cosa provvidenziale permettere che il mercato delle merci e i futures sulle stesse, siano non solo separati ma anche aperti/chiusi in orari significativamente diversi! Si possono fare tanti soldini, non sempre legalmente, manipolando i mercati. Ma purtroppo non sempre le autorità comprendono o vogliono comprendere.  L’oro crolla ma l’oro fisico non si può comprare, anzi al contrario, persistendo il ribasso sui futures, saltano molte  garanzie e il giorno dopo, a mercato riaperto, si dovrà solo vendere. Chissà cosa avranno fatto coloro che erano al ribasso sull’oro? Avranno mantenute le posizioni o le avranno rigirate. Io un’idea ce l’ho…….

11 aprile 2013

(24) CONTRO IL RAZZISMO DI CHI NASCONDE IL RAZZISMO. LE COLPE DEI GIORNALI E LA VERGOGNA DEI GIORNALISTI ULTRAS.

Aprile (24)
Introduzione alla lettura
09/04/13

    Ormai i derby romani sono diventati per molti un andare in guerra contro il nemico, colpevole come in ogni propaganda guerrafondaia, delle peggiori nefandezze. Se a questo giochino partecipano deficienti senza arte né parte è una cosa; ma se vi partecipano attivamente giornalisti e giornali, il problema acquista un ben più rilevante spessore. Non si può essere contro il razzismo se l’episodio da condannare riguarda tifosi della squadra alfa e  poi nascondere episodi altrettanto vergognosi quando  sono coinvolti tifosi  della squadra beta.

     Fatti, non parole. Non è la prima volta che i giornali romani incappano in questi comportamenti omertosi, complici. Il 24 ottobre del 2011, a derby appena finito, accade un episodio gravissimo.  Un centinaio di black blok romanisti (solo il giorno precedente qualcuno di loro si era evidentemente “esercitato” nella manifestazione di San Giovanni”), armati di caschi e bastoni, possono attraversare impunemente ponte Milvio non presidiato da nessuna forza di polizia, e spaccare qualche testa di chi gli capita a tiro, senza che nessuno giornale ne scriva il giorno successivo. Cosa pensate possa comprendere chi ha partecipato a quel raid? Si sarà pentito di quanto fatto, avrà avuto paura delle conseguenze, o al contrario si sarà sentito ancor più stimolato a riproporle dato l’evidente clima di impunità/omertà che lo proteggeva? E i pacifici tifosi dell’altra squadra si sentiranno meno pacifici e più vicini alle frange estreme del proprio tifo? Come vedete un comportamento ignobile di “sedicenti” giornalisti che “protegge” i violenti e aizza gli animi. Perché le agenzie, le redazioni romane e nazionali hanno colpevolmente taciuto la cosa?

     Continuiamo. A Roma non era stata mai sospesa una partita di campionato per razzismo e non è che non ce ne fossero i motivi. Poi arriva l’ultimo derby primavera giocato a Trigoria e vinto dalla Lazio, squadra ospite. Vengono fatti dei buuu razzisti ai danni dei suoi giocatori di colore. L’arbitro sospende la partita, e fa presente ai due capitani che non avrebbe continuato se non fossero cessati i cori. Dopo questa brevissima sospensione la partita riprende. Di questo episodio ne parla la Gazzetta dello sport ma non i giornali romani.

     E proprio ai giornali romani farei una domanda, la solita. Pensate che con il vostro comportamento omertoso…..

7 aprile 2013

(23) STORIE DA SCUOLA ITALIANA. DALL’ESALTAZIONE DELL’ORDINE NEI LAGER AL BUONISMO CIALTRONE.

Aprile (23)
Introduzione alla lettura
07/04/13





    Una studentessa di religione ebraica si distrae durante una tua lezione di matematica? Quale migliore occasione di riprenderla ricordandole che: “Se tu fossi stata in un campo di concentramento saresti stata attenta”. Alcuni ragazzi prendono le difese della studentessa, si rifiutano di seguire le lezioni della professoressa di matematica, e sembra che per questo siano state comminate delle note (fonte la Repubblica del 6 aprile).



      I genitori parlano con il capo delle loro comunità, Pacifici, e quindi con la preside del liceo Artistico dove si è svolto il poco edificante episodio. Si arriva ad un incontro a gennaio, con “solo”  quattro mesi di ritardo dall’episodio, tra i genitori della ragazza e la professoressa con il suo modello originale di ordine che, niente affatto pentita, conferma al contrario quanto detto in classe e ci aggiunge qualcosina, di fronte agli esterrefatti genitori.



    La nostra a suo modo “coerente” eroina conferma quanto detto affermando che con quell’esempio voleva sottolineare come era ordinata la vita in quelle “amene località di sterminio”. Dire certe cose ad una ragazza ebrea e confermarle ai suoi genitori la dice lunga sulla “ricercata”, voluta sensibilità della docente sugli argomenti in questione. Non è dato sapere se le note che sembra siano state comminate ai ragazzi solidali con la loro compagna siano state loro tolte per l’evidente valore civico della loro protesta.



     Il 21 gennaio, a quattro mesi esatti dall’episodio, è stato avviato un procedimento che ha portato ad un richiamo scritto nei confronti della professoressa che nel frattempo, a pochi mesi dalla pensione, si è provvidenzialmente ammalata.



    Alla preside non risultano altri episodi di antisemitismo che abbiano avuto per protagonista la docente di matematica, al contrario di quanto affermano invece alcuni suoi alunni. La verità ce la possiamo immaginare tutti. Per decenni questa signora ha probabilmente portato avanti le sue idee, avrà forse comminato note a chi si ribellava alle sue idee, e soprattutto avrà educato, o provato ad educare, centinaia, migliaia di ragazzi, alla sua visione del mondo con la complicità, attiva o passiva che importa, di docenti, presidi, genitori e perché no studenti, che sapendo delle sue idee sono rimasti in colpevole silenzio.



                                                                 paolosenzabandiere






















3 aprile 2013

(22) ‘A VITA.

Aprile (22)
Introduzione alla lettura
02/04/13

     Chi non si riconosce in questa poesia, o in parti di essa, dovrebbe preoccuparsi per la qualità della sua stessa vita. In queste strofe c’è l’ottimismo incosciente dei 18 anni e poi la scoperta dei limiti della tua esistenza, e ancora l’ottimismo, anche quello senza senso, irrazionale, che ti permette di pensare, anche quando sei nella cacca fino al collo, che domani è comunque un altro giorno, che il bicchiere è mezzo pieno anche se contiene poco gocce d’acqua. Se dovessi sintetizzare cos’è la vita in poche parole non ne avrei diverse da queste: “La vita è un inferno con i colori del paradiso”…… se sei stato fortunato…..

‘A VITA
Strana cosa ‘a vita e piena de contraddizioni,
fonte de tante  gioie e de tante preoccupazioni.
Da pischello vorresti corre come un matto
pe’ arivà a ‘i diciott’anni tua quasi de botto.

Poi, a costo de  fatte sanguinà ‘i piedi,
l’impunti pe’ tera come si fussero fissati co’ li chiodi,
perchè vorresti fermà ‘gni momento
che avanza inesorabile verso l’invecchiamento!

Strana cosa ‘a vita, tutto no strigner de chiappe
e n’allargar de cosce che te fà toccà co’ ‘e dita  er paradiso,
 cor risvejo dar sogno sempre all’inferno, tristo e confuso.

E così t’aritrovi co’ sto solito tran tran de ‘gni santo dì,……….