1 luglio 2015

(12) GRECIA. TOH IL SECONDO GIORNO LE BORSE SALGONO. IL GIOCO DELLE PARTI

 (12)
Introduzione alla lettura
01/07/15
 
 
 

 

La Grecia è un piccolo paese, rappresenta solo il 3% del pil europeo  e allora via la Grecia e tutto si risolve? Non credo che le cose stiano così, d’altronde se così fosse la Grecia sarebbe stata abbandonata al suo destino da tempo. Ho la certezza che l’uscita della Grecia dall’euro starebbe a significare che altri paesi dovrebbero affrontare lo forche caudine dei mercati e quasi certamente soccombere. Il problema è che sangue chiama sangue e i mercati non si fermerebbero più.

 

Lo ha capito bene il premio “Nobel per la Pace” (sic!) Obama, che invita i paesi europei ad intervenire. Lo ha capito anche Tsipras. Non si indice un referendum sull’euro e poi nella settimana precedente al voto si chiudono di fatto le banche (e i bancomat sono contingentati, con prelievi ridicoli), facendo assaggiare ai greci la fame che arriverà fuori dall’euro. Logico che i cittadini voteranno in maggioranza per restare in Europa, con ciò dimostrando una disponibilità a fare qualche sacrificio e a chiedere comunque che una parte del loro debito sia ridimensionato, cosa che a questo punto conviene a tutti. Calciare il barattolo, e il problema, ancora qualche metro avanti.

 

I debiti non sono uguali. C' è chi li fa per investimenti e chi per pagare parassiti. Il problema sta nel fatto che quando tu attraversi un fiume di difficoltà anche il tuo debito sproporzionato fatto per investimenti pesa e se trovi una buca " Grecia" puoi affogare anche te. D'altronde perché non l'Italia dopo la Grecia? E poi tutto il resto…

Credetemi si morirà economicamente “più insieme” di quanto non crediate, ma sarà qualcosa di non prevedibile a scatenarlo.

paolosenzabandiere