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Introduzione alla lettura
25/02/14
25/02/14
Seconda parte.
Sono
passati pochi giorni e sono successe comunque diverse cosucce. Nel post
precedente mi riferivo ad un forte rimbalzo del bitcoin sulla piattaforma di Mt.Gox,
la più grossa al mondo. In quella piattaforma il bitcoin era sceso anche sotto
100, poi era ribalzato oltre 300 ed era ritornato a 135, e poi erano cessati
completamente gli scambi. La piattaforma era saltata sembra per un attacco di
hacker, con annesse perdite di circa 350 milioni di dollari (circa il 6% dei
bitcoin mondiali). Questa è una delle spiegazioni plausibili che si danno,
altre dicono che sempre la piattaforma ha sospeso gli scambi per evitare che il
tentato attacco degli hacker si trasformasse in un furto vero e proprio, resta
il fatto che i danni sembrano ingenti. Per una cripto moneta che si piccava di
essere la cosa più sicura al mondo non è proprio il massimo, d’ora in poi si
dovrà fare attenzione anche all’onestà, capacità, competenza delle piattaforme
che trattano bitcoin. Per essere certi della serietà degli operatori si
ricorrerà ai maghi?
Non
partiamo bene, ma diverse sono le obiezioni a queste monete. Alcuni argomentano
sulla non fallibilità dei bitcoin con il fatto che per la loro non
tracciabilità siano usati dai pusher e dalle organizzazioni malavitose. Il
massimo di garanzia per una nascente moneta! Come gli stati possano permetterne
l’espansione considerandone l’uso criminale che se ne può fare mi riesce
difficile da comprendere.
Altrettanto difficile da comprendere è nei fatti la possibile evasione
dell’Iva che in tutto il mondo è una delle tasse più consistenti. La cripto
moneta con la sua segretezza lo permette
e di questo non credo sia contenti gli stati.
C’è uno
stato, quello cinese dove inizialmente gli scambi in bitcoin sono stati
considerevoli e il boom delle cripto monete ha fatto certamente comodo al paese
che voleva fare incetta di oro. Ora la banca centrale cinese si vuole
contrapporre alle cripto monete e qualcuno ritiene che in questa guerra tra
multinazionali desiderose di avere meno vincoli possibili e gli stati
vinceranno le prime. Io ne dubito
fortemente e lo stesso attacco hacker a Mt.Gox sta a dimostrarlo. Pensate cosa
può succedere se uno stato come la Cina decide di perseguire gli scambi in
bitcoin o voglia attentarne la sicurezza. Cosa potranno fare le varie Amazon se
il più oscuro funzionario statale vieterà il commercio di qualsiasi oggetto
pagato in bitcoin?
Ma
questo è a mio parere un puerile tentativo di disconoscere quello che è stata
la storia della moneta e il rapporto che essa ha avuto con gli stati. Nell’antichità,
finita l’epoca del baratto e delle conchiglie, diciamo in un’economia matura si
coniavano monete che mantenevano comunque
un valore anche se lo stato che le aveva emesse scompariva. Le monete
d’oro o d’argento dell’impero romano sono sopravvissute allo stato che le aveva
coniate Con la nascita delle monete di
carta, sempre più slegate al possesso di oro o comunque a valori reali, il
fallimento di quello stato rendeva quella carta moneta carta straccia. Nei
tempi moderni per difendere ed imporre la propria moneta di carta lo stato
impone il tutto con la sua forza economica e soprattutto militare. Qualcuno mi
spieghi come quella che in prospettiva dovrebbe essere da qui a poco la prima
economia mondiale possa permettere che la sua moneta, lo Yuan e l’oro che sta
rastrellando, siano insidiati da una moneta virtuale fatta da chi sa chi e
chissà per che cosa? Forze un tantino velleitari.
Ma c’è
un’altra più pesante obiezione. Come detto le monete hanno bisogno anche della
forza per essere difese, soprattutto se carta moneta. Qui il vulnus delle
cripto monete è, a mio parere, fortissimo. Estremizziamo il ragionamento. Il
bitcoin, la moneta anarchica, libertaria per antonomasia, ha vinto, è la moneta
di pagamento a livello mondiale ed ha raggiunto quindi il valore della carta
moneta che ha sostituito. Chi è stato previdente si è arricchito e gli altri
fanno comunque affari, detenendone anche ingenti quantitativi. E se un nuovo o
solo il vecchio Satoshi Nakamoto, decidesse con altri di creare un’altra, o
cento, o mille nuove cripto monete, il bitcoin la moneta libertaria si
rivolgerà agli stati, che lei stessa ha provato a far fallire, per veder
rispettati i diritti di primogenitura. o assisteremo in silenzio
all’impoverimento di chi la possiede a tutto vantaggio dell’ultima novità
cripto. Può esistere una moneta cosi?
Il bello di
tutto ciò è che sono proprio i
sostenitori delle cripto monete a farti comprendere che si i bitcoin sono il
massimo, ma solo per ora, perchè già si intravedono il ripple 100 volte meglio del bitcoin e l’etherum 100 volte meglio di ripple. Io credo che
questi sistemi quando avranno una sicurezza certificata potranno rivoluzionare
il nostro modo di vita e portare al ridimensionamento di molte corporazioni,
come quella dei notai, che ci portiamo dietro dal medio, ma da qui a sostituire
le monete ce ne vuole.
paolosenzabandiere