27 febbraio 2014

(12) CRISI DI CIPRO. DALLA TRUFFA SULL’ORO ALLA TRUFFA CON I BITCOIN?

 (12)
Introduzione alla lettura
 25/02/14



 

 

Seconda parte.

 

    Sono passati pochi giorni e sono successe comunque diverse cosucce. Nel post precedente mi riferivo ad un forte rimbalzo del bitcoin sulla piattaforma di Mt.Gox, la più grossa al mondo. In quella piattaforma il bitcoin era sceso anche sotto 100, poi era ribalzato oltre 300 ed era ritornato a 135, e poi erano cessati completamente gli scambi. La piattaforma era saltata sembra per un attacco di hacker, con annesse perdite di circa 350 milioni di dollari (circa il 6% dei bitcoin mondiali). Questa è una delle spiegazioni plausibili che si danno, altre dicono che sempre la piattaforma ha sospeso gli scambi per evitare che il tentato attacco degli hacker si trasformasse in un furto vero e proprio, resta il fatto che i danni sembrano ingenti. Per una cripto moneta che si piccava di essere la cosa più sicura al mondo non è proprio il massimo, d’ora in poi si dovrà fare attenzione anche all’onestà, capacità, competenza delle piattaforme che trattano bitcoin. Per essere certi della serietà degli operatori si ricorrerà ai maghi?

 

     Non partiamo bene, ma diverse sono le obiezioni a queste monete. Alcuni argomentano sulla non fallibilità dei bitcoin con il fatto che per la loro non tracciabilità siano usati dai pusher e dalle organizzazioni malavitose. Il massimo di garanzia per una nascente moneta! Come gli stati possano permetterne l’espansione considerandone l’uso criminale che se ne può fare mi riesce difficile da comprendere.  

 

     Altrettanto difficile da comprendere è nei fatti la possibile evasione dell’Iva che in tutto il mondo è una delle tasse più consistenti. La cripto moneta con la sua segretezza lo permette  e di questo non credo sia contenti gli stati.

 

     C’è uno stato, quello cinese dove inizialmente gli scambi in bitcoin sono stati considerevoli e il boom delle cripto monete ha fatto certamente comodo al paese che voleva fare incetta di oro. Ora la banca centrale cinese si vuole contrapporre alle cripto monete e qualcuno ritiene che in questa guerra tra multinazionali desiderose di avere meno vincoli possibili e gli stati vinceranno  le prime. Io ne dubito fortemente e lo stesso attacco hacker a Mt.Gox sta a dimostrarlo. Pensate cosa può succedere se uno stato come la Cina decide di perseguire gli scambi in bitcoin o voglia attentarne la sicurezza. Cosa potranno fare le varie Amazon se il più oscuro funzionario statale vieterà il commercio di qualsiasi oggetto pagato in bitcoin?

 

     Ma questo è a mio parere un puerile tentativo di disconoscere quello che è stata la storia della moneta e il rapporto che essa ha avuto con gli stati. Nell’antichità, finita l’epoca del baratto e delle conchiglie, diciamo in un’economia matura si coniavano monete che mantenevano comunque  un valore anche se lo stato che le aveva emesse scompariva. Le monete d’oro o d’argento dell’impero romano sono sopravvissute allo stato che le aveva coniate  Con la nascita delle monete di carta, sempre più slegate al possesso di oro o comunque a valori reali, il fallimento di quello stato rendeva quella carta moneta carta straccia. Nei tempi moderni per difendere ed imporre la propria moneta di carta lo stato impone il tutto con la sua forza economica e soprattutto militare. Qualcuno mi spieghi come quella che in prospettiva dovrebbe essere da qui a poco la prima economia mondiale possa permettere che la sua moneta, lo Yuan e l’oro che sta rastrellando, siano insidiati da una moneta virtuale fatta da chi sa chi e chissà per che cosa? Forze un tantino velleitari.

 

     Ma c’è un’altra più pesante obiezione. Come detto le monete hanno bisogno anche della forza per essere difese, soprattutto se carta moneta. Qui il vulnus delle cripto monete è, a mio parere, fortissimo. Estremizziamo il ragionamento. Il bitcoin, la moneta anarchica, libertaria per antonomasia, ha vinto, è la moneta di pagamento a livello mondiale ed ha raggiunto quindi il valore della carta moneta che ha sostituito. Chi è stato previdente si è arricchito e gli altri fanno comunque affari, detenendone anche ingenti quantitativi. E se un nuovo o solo il vecchio Satoshi Nakamoto, decidesse con altri di creare un’altra, o cento, o mille nuove cripto monete, il bitcoin la moneta libertaria si rivolgerà agli stati, che lei stessa ha provato a far fallire, per veder rispettati i diritti di primogenitura. o assisteremo in silenzio all’impoverimento di chi la possiede a tutto vantaggio dell’ultima novità cripto. Può esistere una moneta cosi?

 

     Il bello di tutto ciò è  che sono proprio i sostenitori delle cripto monete a farti comprendere che si i bitcoin sono il massimo, ma solo per ora, perchè già si intravedono il ripple  100 volte meglio del bitcoin e l’etherum  100 volte meglio di ripple. Io credo che questi sistemi quando avranno una sicurezza certificata potranno rivoluzionare il nostro modo di vita e portare al ridimensionamento di molte corporazioni, come quella dei notai, che ci portiamo dietro dal medio, ma da qui a sostituire le monete ce ne vuole.

                                                               paolosenzabandiere

 

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