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Introduzione alla lettura
23/02/14
23/02/14
Prima parte.
Non ho
mai letto argomenti sulle cripto monete che spieghino non tanto del perchè sono
nate ma sul perché la loro esplosione di valore sia avvenuta in concomitanza ad
una crisi economica, quella cipriota, a cui qualcuno ha voluto abbinare la “finta”
crisi dell’oro. Per questo scrivo, perché comprendere quello che è successo
dopo la crisi cipriota, con l’esplosione dei bitcoin e il crollo dell’oro,
riesce a dare un quadro abbastanza veritiero di tutta una serie di attori
economici che, pur avendo interessi contrapposti, hanno avuto in comune il solo
obbiettivo di indebolire fortemente il metallo giallo. In questo giochino il
boom delle cripto valute ha avuto un ruolo fondamentale, per questo parlerò ora
di come è stata usata strumentalmente la cripto moneta e solo in un secondo
post di obiezioni vere e proprie ai
bitcoin, a chi li considera i potenziali vincitori nello scontro con le monete
flat, e del perché questo a mio parere non potrà accadere.
Immobili,
con quotazioni che con un dollaro ti davano manciate e manciate di bitcoin,
come ogni banconota da monopoli che si rispetti, hanno permesso a poche persone
di potersi comprare per scherzo Vicolo Stretto o tutte le Ferrovie del mondo.
Poi, poco per volta, con la regia occulta che ne aveva capito le potenzialità,
il bitcoin inizia la sua marcia trionfale per dimostrare che è nata la moneta
alternativa alle monete flat, e anche all’oro. All’inizio del 2013 valeva 13
dollari, dopo la crisi cipriota era arrivato oltre i 200, per poi
ridimensionarsi verso luglio a 70, fino ai fuochi di artificio di fine anno, ad
oltre 1200 dollari. La moneta del monopoli era diventata moneta vera, o meglio
poteva essere scambiata con moneta vera, facendo la fortuna dei pochi che per
previdenza o solo per gioco, la possedevano da tempo.
Da
moneta sconosciuta ai più diviene la moneta degli insofferenti alle leggi degli
stati e alle loro inflazionatissime carte monete. La moneta dei libertari, di
internet, difficilissima da schedare, di “che palle le tasse”, e quindi la
moneta che rende ancor più sicuro il portafoglio, e garantisce l’anonimato a chi la possiede. Diventa la moneta che non può
essere svalutata perche viene rilasciata con metodo, dopo complicatissimi
calcoli matematici, che vi e mi risparmio, e ne possono essere estratti, in un
tempo stabilito, solo 21 milioni di pezzi. Ma il bitcoin non è mai stato nei fatti l’alternativa reale
alle monete flat. Una moneta che si rispetti deve rispecchiare il valore delle
cose che una nazione possiede e la capitalizzazione del bitcoin in dollari, ai
suoi massimi, dice di quanto siano limitate le sue aspirazioni di sostituire le
monete attuali. Quando valeva 1200 dollari capitalizzava poco più di 14
miliardi e se ne scambiavano per circa 80 ridicoli milioni di dollari
giornalieri. Ovviamente esistono persone che comprendendo questa incredibile
divergenza e avendo al contrario di me estrema fiducia nelle cripto moneta sono
pronte ad acquistarla pensando che prima o poi salirà vertiginosamente per
recuperare e chiudere il gap.
Questa è
la cripto moneta, ma il ruolo che le è stato offerto per ora, e che ha recitato
alla perfezione, non è stato quello di sostituire le monete flat ma più
semplicemente di offuscare l’oro, lo sconfitto, o meglio l’apparente sconfitto
di quest’ultimo anno, crollato di quasi il 30%, per la felicità di soggetti
diversi che pur in presenza di interessi
divergenti ne auspicavano entrambi il ribasso. Tra questi certamente la Cina,
la seconda potenza mondiale e non perché l’oro le facesse schifo ma proprio per
l’esatto contrario, per farne incetta. Per un concetto mai compreso dal piccolo
risparmiatore quando una mano forte vuole fortemente un asset non lo compra sui
massimi ma farà di tutto per farlo scendere, se non addirittura crollare. Un
ribasso dell’oro faceva, fa certamente comodo, a molte banche centrali
occidentali. Certamente alla Fed che dopo la scellerata decisione di indebitare
mostruosamente lo stato per salvare gli oltremodo mostruosamente indebitati
cittadini americani, oltre alla possibilità di fare di questa crisi una crisi
peggiore di quella gemella del 1929, metteva di fatto la stessa banca centrale americana in rotta di
collisione con l’oro, perché il suo rialzo, oltre certi livelli, potrebbe
essere la certificazione, il termometro del suo fallimento. Questi sono i due
soggetti principali di questo ribasso sull’oro. Le banche d’affari che si sono
più esposte nel praticare il ribasso ne sono stati di fatto solo il braccio armato.
Le 300 tonnellate d’oro che la banca centrale tedesca ha prestato e ora
richiede alla banca centrale francese e americana, e il loro ridicolo voler
prendere tempo nella riconsegna, la dice lunga sulla propensione alla
“movimentazione” dell’oro di certe “istituzioni” e cosa ne hanno fatto, magari quando stava a
prezzi ben più alti.
In questa
molteplicità di interessi, tutti tesi però a comprare/contenere/ricoprire
l’oro a prezzi cedenti si innesca la crisi
cipriota, con lo scippo dei propri soldi, benedetto dalla comunità europea per
tutti coloro che hanno conti correnti eccedenti i 100mila euro, con la scusa di
salvare le due banche cipriote in difficoltà. È il più grande assist per il
rialzo dell’oro che come tutti sanno occupa poco spazio, non ha Iva o
rivalutazioni da pagare e per questo non è facilmente sequestrabile come i
conti correnti, e invece nello stesso giorno accade un giochino che accontenta
tutti i lor signori. Tra la chiusura della borsa merci londinese e l’apertura di quella americana vengono
vendute ingenti quantità di oro di carta mentre al contempo un provvidenziale
guasto tecnico non rende possibile l’acquisto di oro fisico e il giochino, con
i personaggi che hanno manipolato, e che solo le banche centrali e le autorità
preposte al controllo dei mercati non sanno individuare, resta impunito
È
necessario approfondire. Pochi mandriani possono condurre una mandria di
moltissimi capi dove gli pare, a condizione che quest’ultimi non siano
eccitati. Quello che è successo con la crisi cipriota è l’ulteriore prova
dell’imbecillità umana, e purtroppo non è una novità. Le autorità approvano lo
scippo cipriota creando un precedente gravissimo, che dovrebbe creare estremo
allarme per chi possiede conti correnti eccedenti i 100.000 euro, o similia, e accade l’esatto
contrario di quel che sarebbe giusto.
Ma per
far continuare a scendere l’oro c’è bisogno di un “nuovo strumento finanziario”
che ne metta in dubbio il ruolo di moneta di riserva e voilà dal cilindro la
moneta per comprare vicolo Stretto e le ferrovie nord diventa la moneta del
futuro. Questo ha permesso il più grande scippo perpetrato ai danni dei
possessori di oro di carta, mentre l’oro fisico, incominciava ad essere costantemente
in denaro, rispetto al gemello cartaceo. A tutt’oggi l’oro fisico nelle borse
merci orientali si compra all’1/2% in più di chi lo compra in occidente. Tutti
quei fondi che erano entrati nell’oro e che avevano comprato consistenti
quantitativi del metallo a prezzi elevati, si trovano costretti a svuotare i
loro magazzini perché nel frattempo l’irrazionale panico da acquisto dei
risparmiatori si era trasformato in panico da vendita.
Ovviamente questo mio post e il successivo con le obiezioni nei confronti delle cripto monete, non deve
essere inteso come sollecitazione all’investimento. Ognuno è grande abbastanza
da poter decidere in assoluta autonomia cosa sia giusto fare. Io enuncio solo
delle idee, che siano giuste o sbagliate lo vedremo. E d’altronde pur avendo
delle convinzioni non so di certo dove saranno l’oro e i bitcoin tra un mese.
Oggi posto questo mio scritto proprio mentre il bitcoin sta avendo un sensibile
recupero oltre 300 dollari. (segue)
paolosenzabandiere
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