24 febbraio 2014

(11) CRISI DI CIPRO. DALLA TRUFFA SULL’ORO ALLA TRUFFA CON I BITCOIN?

 (11)
Introduzione alla lettura
 23/02/14
 
 
 
 
Prima parte.
 
 
     Non ho mai letto argomenti sulle cripto monete che spieghino non tanto del perchè sono nate ma sul perché la loro esplosione di valore sia avvenuta in concomitanza ad una crisi economica, quella cipriota, a cui qualcuno ha voluto abbinare la “finta” crisi dell’oro. Per questo scrivo, perché comprendere quello che è successo dopo la crisi cipriota, con l’esplosione dei bitcoin e il crollo dell’oro, riesce a dare un quadro abbastanza veritiero di tutta una serie di attori economici che, pur avendo interessi contrapposti, hanno avuto in comune il solo obbiettivo di indebolire fortemente il metallo giallo. In questo giochino il boom delle cripto valute ha avuto un ruolo fondamentale, per questo parlerò ora di come è stata usata strumentalmente la cripto moneta e solo in un secondo post di  obiezioni vere e proprie ai bitcoin, a chi li considera i potenziali vincitori nello scontro con le monete flat, e del perché questo a mio parere non potrà accadere.
 
     Immobili, con quotazioni che con un dollaro ti davano manciate e manciate di bitcoin, come ogni banconota da monopoli che si rispetti, hanno permesso a poche persone di potersi comprare per scherzo Vicolo Stretto o tutte le Ferrovie del mondo. Poi, poco per volta, con la regia occulta che ne aveva capito le potenzialità, il bitcoin inizia la sua marcia trionfale per dimostrare che è nata la moneta alternativa alle monete flat, e anche all’oro. All’inizio del 2013 valeva 13 dollari, dopo la crisi cipriota era arrivato oltre i 200, per poi ridimensionarsi verso luglio a 70, fino ai fuochi di artificio di fine anno, ad oltre 1200 dollari. La moneta del monopoli era diventata moneta vera, o meglio poteva essere scambiata con moneta vera, facendo la fortuna dei pochi che per previdenza o solo per gioco, la possedevano da tempo.
 
     Da moneta sconosciuta ai più diviene la moneta degli insofferenti alle leggi degli stati e alle loro inflazionatissime carte monete. La moneta dei libertari, di internet, difficilissima da schedare, di “che palle le tasse”, e quindi la moneta che rende ancor più sicuro il portafoglio, e garantisce l’anonimato a  chi la possiede. Diventa la moneta che non può essere svalutata perche viene rilasciata con metodo, dopo complicatissimi calcoli matematici, che vi e mi risparmio, e ne possono essere estratti, in un tempo stabilito, solo 21 milioni di pezzi. Ma il bitcoin  non è mai stato nei fatti l’alternativa reale alle monete flat. Una moneta che si rispetti deve rispecchiare il valore delle cose che una nazione possiede e la capitalizzazione del bitcoin in dollari, ai suoi massimi, dice di quanto siano limitate le sue aspirazioni di sostituire le monete attuali. Quando valeva 1200 dollari capitalizzava poco più di 14 miliardi e se ne scambiavano per circa 80 ridicoli milioni di dollari giornalieri. Ovviamente esistono persone che comprendendo questa incredibile divergenza e avendo al contrario di me estrema fiducia nelle cripto moneta sono pronte ad acquistarla pensando che prima o poi salirà vertiginosamente per recuperare e chiudere il gap.
 
     Questa è la cripto moneta, ma il ruolo che le è stato offerto per ora, e che ha recitato alla perfezione, non è stato quello di sostituire le monete flat ma più semplicemente di offuscare l’oro, lo sconfitto, o meglio l’apparente sconfitto di quest’ultimo anno, crollato di quasi il 30%, per la felicità di soggetti diversi che pur in  presenza di interessi divergenti ne auspicavano entrambi il ribasso. Tra questi certamente la Cina, la seconda potenza mondiale e non perché l’oro le facesse schifo ma proprio per l’esatto contrario, per farne incetta. Per un concetto mai compreso dal piccolo risparmiatore quando una mano forte vuole fortemente un asset non lo compra sui massimi ma farà di tutto per farlo scendere, se non addirittura crollare. Un ribasso dell’oro faceva, fa certamente comodo, a molte banche centrali occidentali. Certamente alla Fed che dopo la scellerata decisione di indebitare mostruosamente lo stato per salvare gli oltremodo mostruosamente indebitati cittadini americani, oltre alla possibilità di fare di questa crisi una crisi peggiore di quella gemella del 1929, metteva di fatto la  stessa banca centrale americana in rotta di collisione con l’oro, perché il suo rialzo, oltre certi livelli, potrebbe essere la certificazione, il termometro del suo fallimento. Questi sono i due soggetti principali di questo ribasso sull’oro. Le banche d’affari che si sono più esposte nel praticare il ribasso ne sono stati di fatto solo il braccio armato. Le 300 tonnellate d’oro che la banca centrale tedesca ha prestato e ora richiede alla banca centrale francese e americana, e il loro ridicolo voler prendere tempo nella riconsegna, la dice lunga sulla propensione alla “movimentazione” dell’oro di certe “istituzioni” e  cosa ne hanno fatto, magari quando stava a prezzi ben più alti.
 
    In questa molteplicità di interessi, tutti tesi però a comprare/contenere/ricoprire l’oro  a prezzi cedenti si innesca la crisi cipriota, con lo scippo dei propri soldi, benedetto dalla comunità europea per tutti coloro che hanno conti correnti eccedenti i 100mila euro, con la scusa di salvare le due banche cipriote in difficoltà. È il più grande assist per il rialzo dell’oro che come tutti sanno occupa poco spazio, non ha Iva o rivalutazioni da pagare e per questo non è facilmente sequestrabile come i conti correnti, e invece nello stesso giorno accade un giochino che accontenta tutti i lor signori. Tra la chiusura della borsa merci  londinese e l’apertura di quella americana vengono vendute ingenti quantità di oro di carta mentre al contempo un provvidenziale guasto tecnico non rende possibile l’acquisto di oro fisico e il giochino, con i personaggi che hanno manipolato, e che solo le banche centrali e le autorità preposte al controllo dei mercati non sanno individuare, resta impunito
 
    È necessario approfondire. Pochi mandriani possono condurre una mandria di moltissimi capi dove gli pare, a condizione che quest’ultimi non siano eccitati. Quello che è successo con la crisi cipriota è l’ulteriore prova dell’imbecillità umana, e purtroppo non è una novità. Le autorità approvano lo scippo cipriota creando un precedente gravissimo, che dovrebbe creare estremo allarme per chi possiede conti correnti eccedenti i  100.000 euro, o similia, e accade l’esatto contrario di quel che sarebbe giusto.
 
    Ma per far continuare a scendere l’oro c’è bisogno di un “nuovo strumento finanziario” che ne metta in dubbio il ruolo di moneta di riserva e voilà dal cilindro la moneta per comprare vicolo Stretto e le ferrovie nord diventa la moneta del futuro. Questo ha permesso il più grande scippo perpetrato ai danni dei possessori di oro di carta, mentre l’oro fisico, incominciava ad essere costantemente in denaro, rispetto al gemello cartaceo. A tutt’oggi l’oro fisico nelle borse merci orientali si compra all’1/2% in più di chi lo compra in occidente. Tutti quei fondi che erano entrati nell’oro e che avevano comprato consistenti quantitativi del metallo a prezzi elevati, si trovano costretti a svuotare i loro magazzini perché nel frattempo l’irrazionale panico da acquisto dei risparmiatori si era trasformato in panico da vendita.
 
    Ovviamente questo mio post e il successivo con le obiezioni  nei confronti delle cripto monete, non deve essere inteso come sollecitazione all’investimento. Ognuno è grande abbastanza da poter decidere in assoluta autonomia cosa sia giusto fare. Io enuncio solo delle idee, che siano giuste o sbagliate lo vedremo. E d’altronde pur avendo delle convinzioni non so di certo dove saranno l’oro e i bitcoin tra un mese. Oggi posto questo mio scritto proprio mentre il bitcoin sta avendo un sensibile recupero oltre 300 dollari. (segue)
 
                                                                      paolosenzabandiere
 
 
 

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