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Introduzione alla lettura
12/02/14
12/02/14
Renzi,
uno dei pochi che è andato ad Arcore per parlare con Berlusconi e non per
partecipare alle “cene eleganti”, forse ce la fa nella vocazione naturale di
ogni leader del piddì che si rispetti, quella di agevolare il cammino politico
dell’ormai anziano leader del centro destra. Come sempre.
Ve lo
ricordate Maxim D’Alema’ e il suo voler diventare capo del governo nel 1998
sostituendo il Prodi che aveva vinto le elezioni, dopo averne minato il governo
con una bicamerale senza nessun senso se non quello, nei fatti, di rianimare,
un esangue Berlusconi Silvio? Vi ricordate come andarono a finire le elezioni
del 2001? Ora ci riprovano.
Apparentemente Renzi è un tipo sveglio, naturalmente portato
dall’anagrafe a vincere su di un centrodestra che, malgrado tutti i belletti,
nel vano tentativo di ringiovanirsi, è ancora comandato esclusivamente dal pur
vispo vegliardo. Se Renzi dovesse sostituire Letta avrebbe una sola possibilità
di vincere le elezioni e sarebbe una possibilità che prescinderebbe dalla sua
volontà. Una crisi economica persistente o che addirittura si aggravi
porterebbe voti alle opposizioni senza più alcuna chance da parte del piddì.
Certo anche
Letta è sotto la spada di Damocle dell’economia ma Letta non è il segretario
del piddì, diciamo che con un governo Renzi si perfezionerebbe quella rischiosa
puntata che, se va male l’economia, brucerebbe tutti i candidati del
centrosinistra. Tutto come sempre sotto la regia di Napolitano.
E’
vergognosa la demagogia del piddielle che avrebbe voluto votare l’impeachment richiesto
dal M5S. Non è stato di certo Napolitano a creare ostacoli a Berlusconi che
nell’ultimo anno del suo governo era completamente paralizzato, ed attaccato
per questo dalla finanza internazionale. Napolitano ebbe il ruolo, di fatto, di
colui che ha salvato il piddielle. Bastava non fare nulla e mandare il paese
alle elezioni, magari sull’onda di una crisi economica, e un Berlusconi ai
minimi sarebbe stato spazzato via, per sempre. È tanto vero questo che
Berlusconi ha fatto poi parte del governo Monti e ha votato per il secondo
incarico a Napolitano. Ora che il salvagente nei suoi confronti e diventato
inutile Lù, il padrun de quasi tut, con l’irriconoscenza che lo caratterizza,
attacca chi lo ha salvato, ma che forse non ha salvato l’Italia.
paolosenzabandiere
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