5 febbraio 2014

(6) EURO SI, EURO NO O EURO TROPPO TARDI?

(6)
Introduzione alla lettura
 04/02/14
 
 
 
 
     Si parla di uscita dall'euro, di euro a, di euro b, come se in una di queste soluzioni ci sia la possibilità di sopravvivere alla catastrofe immanente (potete pure fare gli scongiuri ma quando miliardi di non alpinisti scalano le inesplorate vette degli eccessi economici c'è poco da far scongiuri, la strada è segnata). La svalutazione competitiva si può avere quando un solo paese ha problemi economici, ma quando tutti i paesi hanno enormi problemi nessuno può fare favori a nessuno. Tutti i paesi più importanti hanno indebitamenti complessivi ben superiori a quel fatidico max 90% sul pil che fa da spartiacque tra espansione e futuro default. Anche la virtuosa Germania si avvicina al 300% o sbaglio?

     Proprio in questo l'attuale crisi economica è peggior, a mio parere, della sua sorella gemella del 1929. Li Hoover decise di non garantire altro alcol agli ubriachi economici. Alcune banche fallirono, 38% di disoccupazione, ma anche 62% di occupati, la fine dei mostruosi eccessi economici, la rivalutazione di fatto della moneta, stante i prezzi che crollavano, e quindi ripulitura delle arterie economiche prossime all'infarto e uno stato che resse la botta, e chi aveva liquidità vide aumentare il valore dei suoi soldi. Poi con una valuta forte arrivarono Keynes e Roosvelt e giustamente indebitarono lo stato con i conti in ordine per far ripartire l'economia ma questo fu possibile perché qualcuno fece il lavoro sporco per loro (Herbert Hoover).

     Oggi è successo il contrario. Per salvare questo mostruosa ubriacatura economica lo stato, gli stati hanno pensato bene di indebitarsi ancor più mostruosamente, per dare altro alcol economico ai folli. Io purtroppo, e sottolineo purtroppo, credo che non ci saranno valute forti che ci e si salveranno, penso al contrario che assisteremo per qualche tempo al ritorno del baratto e alla fine delle carta moneta tutta per come la intendiamo oggi e quindi l'esercizio euro si, euro no, lo ritengo, magari sbagliando, del tutto accademico.

Convengo con la diffidenza dell'autore del post nei confronti delle dotte scimmie che prima creano le condizioni per le crisi e poi danno medicine che sono peggiori del male.
 
                                                               paolosenzabandiere
 


 
 
 
 
 
 
 

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