11 aprile 2013

(24) CONTRO IL RAZZISMO DI CHI NASCONDE IL RAZZISMO. LE COLPE DEI GIORNALI E LA VERGOGNA DEI GIORNALISTI ULTRAS.

Aprile (24)
Introduzione alla lettura
09/04/13

    Ormai i derby romani sono diventati per molti un andare in guerra contro il nemico, colpevole come in ogni propaganda guerrafondaia, delle peggiori nefandezze. Se a questo giochino partecipano deficienti senza arte né parte è una cosa; ma se vi partecipano attivamente giornalisti e giornali, il problema acquista un ben più rilevante spessore. Non si può essere contro il razzismo se l’episodio da condannare riguarda tifosi della squadra alfa e  poi nascondere episodi altrettanto vergognosi quando  sono coinvolti tifosi  della squadra beta.

     Fatti, non parole. Non è la prima volta che i giornali romani incappano in questi comportamenti omertosi, complici. Il 24 ottobre del 2011, a derby appena finito, accade un episodio gravissimo.  Un centinaio di black blok romanisti (solo il giorno precedente qualcuno di loro si era evidentemente “esercitato” nella manifestazione di San Giovanni”), armati di caschi e bastoni, possono attraversare impunemente ponte Milvio non presidiato da nessuna forza di polizia, e spaccare qualche testa di chi gli capita a tiro, senza che nessuno giornale ne scriva il giorno successivo. Cosa pensate possa comprendere chi ha partecipato a quel raid? Si sarà pentito di quanto fatto, avrà avuto paura delle conseguenze, o al contrario si sarà sentito ancor più stimolato a riproporle dato l’evidente clima di impunità/omertà che lo proteggeva? E i pacifici tifosi dell’altra squadra si sentiranno meno pacifici e più vicini alle frange estreme del proprio tifo? Come vedete un comportamento ignobile di “sedicenti” giornalisti che “protegge” i violenti e aizza gli animi. Perché le agenzie, le redazioni romane e nazionali hanno colpevolmente taciuto la cosa?

     Continuiamo. A Roma non era stata mai sospesa una partita di campionato per razzismo e non è che non ce ne fossero i motivi. Poi arriva l’ultimo derby primavera giocato a Trigoria e vinto dalla Lazio, squadra ospite. Vengono fatti dei buuu razzisti ai danni dei suoi giocatori di colore. L’arbitro sospende la partita, e fa presente ai due capitani che non avrebbe continuato se non fossero cessati i cori. Dopo questa brevissima sospensione la partita riprende. Di questo episodio ne parla la Gazzetta dello sport ma non i giornali romani.

     E proprio ai giornali romani farei una domanda, la solita. Pensate che con il vostro comportamento omertoso…..



CONTRO IL RAZZISMO DI CHI NASCONDE IL RAZZISMO. LE COLPE DEI GIORNALI E LE VERGOGNE DEI GIORNALISTI ULTRA’.

…..omertoso chi ulula contro ragazzini di sedici anni colpevoli di avere una pelle dal colore diverso, possa comprendere di star sbagliando, o al contrario si sentirà confortato  a farlo di nuovo per i vostri “omertosi” silenzi? E come credete possano prenderla i razzisti presenti nell’altra squadra? Si sentiranno in colpa o ancor più determinati nei loro vergognosi comportamenti? Visto che stiamo in tema di “vergognosi comportamenti” tranquillizzatevi cari giornalisti ultrà, nessuno riuscirà ad offuscare le vostre vergogne da primato!


    Se i giornali non comprendono che al loro interno è nata quasi una cupola di omertosa complicità con il tifo ultras, con sedicenti giornalisti offuscati dalla loro voglia di evidenziare gli episodi di tifo violento della squadra avversaria e di nascondere quelli che riguardano i tifosi della propria squadra, non usciremo da questa spirale di violenza. Credo che in alcuni giornali ci sia un meschino calcolo editoriale per cui queste colpevoli complicità sono frutto del desiderio di non irritare i  tifosi/lettori della squadra che ha un numero di tifosi doppio rispetto agli avversari.

    Questo è un calcolo ridicolo perché la stragrande maggioranza dei tifosi di Lazio e Roma sono pacifici e non comprano giornali per vedersi esaltate o negate notizie perché il giornalista ultrà di turno, lui sì ultras a tempo pieno, così ha deciso.
    Totale  solidarietà con tutti i tifosi, di qualsiasi colore,  colpiti dalla violenza degli imbecilli e dei loro complici.

     Il razzismo, la violenza, si combattono sempre e comunque, tutto il resto è “complicità”.

                                                           paolosenzabandiere


ps. Sento parlare gente, anche autorità, che pensano che una delle cause di questo clima di violenza sia dovuto all’orario in cui si è svolto l’ultimo derby. Ma non vi siete accorti che gli scontri sono avvenuti in pieno giorno? E a proposito di ordine pubblico ho due cose da dire. Si permette, a turno, che gli speaker “ufficiali” di Lazio e Roma siano nei fatti degli ultrà che già nella presentazione delle squadre esaltano la propria ridicolizzando l’avversaria. Vi sembra sportivo, quieta gli animi? E più importante. I violenti hanno la “cattiva abitudine” di fare gli scontri con gli avversari, di assalirli, di “puncicarli” lontano dagli occhi indiscreti dei poliziotti, riconoscibilissimi nelle loro divise e nei loro automezzi. Ma organizzarli, i poliziotti ovviamente,  “anche” in borghese, no?

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