7 aprile 2013

(23) STORIE DA SCUOLA ITALIANA. DALL’ESALTAZIONE DELL’ORDINE NEI LAGER AL BUONISMO CIALTRONE.

Aprile (23)
Introduzione alla lettura
07/04/13





    Una studentessa di religione ebraica si distrae durante una tua lezione di matematica? Quale migliore occasione di riprenderla ricordandole che: “Se tu fossi stata in un campo di concentramento saresti stata attenta”. Alcuni ragazzi prendono le difese della studentessa, si rifiutano di seguire le lezioni della professoressa di matematica, e sembra che per questo siano state comminate delle note (fonte la Repubblica del 6 aprile).



      I genitori parlano con il capo delle loro comunità, Pacifici, e quindi con la preside del liceo Artistico dove si è svolto il poco edificante episodio. Si arriva ad un incontro a gennaio, con “solo”  quattro mesi di ritardo dall’episodio, tra i genitori della ragazza e la professoressa con il suo modello originale di ordine che, niente affatto pentita, conferma al contrario quanto detto in classe e ci aggiunge qualcosina, di fronte agli esterrefatti genitori.



    La nostra a suo modo “coerente” eroina conferma quanto detto affermando che con quell’esempio voleva sottolineare come era ordinata la vita in quelle “amene località di sterminio”. Dire certe cose ad una ragazza ebrea e confermarle ai suoi genitori la dice lunga sulla “ricercata”, voluta sensibilità della docente sugli argomenti in questione. Non è dato sapere se le note che sembra siano state comminate ai ragazzi solidali con la loro compagna siano state loro tolte per l’evidente valore civico della loro protesta.



     Il 21 gennaio, a quattro mesi esatti dall’episodio, è stato avviato un procedimento che ha portato ad un richiamo scritto nei confronti della professoressa che nel frattempo, a pochi mesi dalla pensione, si è provvidenzialmente ammalata.



    Alla preside non risultano altri episodi di antisemitismo che abbiano avuto per protagonista la docente di matematica, al contrario di quanto affermano invece alcuni suoi alunni. La verità ce la possiamo immaginare tutti. Per decenni questa signora ha probabilmente portato avanti le sue idee, avrà forse comminato note a chi si ribellava alle sue idee, e soprattutto avrà educato, o provato ad educare, centinaia, migliaia di ragazzi, alla sua visione del mondo con la complicità, attiva o passiva che importa, di docenti, presidi, genitori e perché no studenti, che sapendo delle sue idee sono rimasti in colpevole silenzio.



                                                                 paolosenzabandiere






















Nessun commento:

Posta un commento