31 marzo 2013

(21) IL CASO ALDROVANDI. IL PEGGIO NON E’ MAI MORTO.

Marzo (21)
Introduzione alla lettura
29/03/13



     Quattro poliziotti che al termine di una giornata faticosa prendono un diciottenne  e di fronte a certe sue parole, a certi suoi comportamenti, lo picchiano, come detto da una testimone, e poi lo soffocano, magari nel tentativo maldestro di bloccarlo, fanno una cosa gravissima perché l’uccisione di un ragazzo, in più in presenza di un reato da nulla, ammesso che il reato ci sia stato, è inammissibile. Ma siamo ancora nei limiti di un gravissimo abuso di potere avuto alla fine di una giornata, magari di cacca, dove i tuoi nervi già scossi saltano definitivamente nella concitazione e riescono a farti fare una mostruosa, criminale, stupidaggine.

    Per questo fatto  quattro agenti sono stati condannati a “soli” tre anni e sei mesi, ma per le garanzie vergognose che ci sono in questo paese, grazie all’indulto di tre anni, dovranno fare solo sei mesi di galera. Ad alcuni loro colleghi, che evidentemente sono ben più mostri dei quattro condannati, che perlomeno avevano a giustificazione i motivi della contingenza, dello stress, la cosa sembra vergognosa, e da giorni manifestano a Ferrara perché i sei mesi di carcere siano trasformati in arresti domiciliari per i tre maschietti. Per i tre maschietti? Si avete capito bene perché per la femminuccia del gruppo, in quanto femminuccia, di carcere non si è mai parlato, per lei solo domiciliari! Perché ha avuto un ruolo secondario nella vicenda?  Essendo stata condannata alla stessa pena detentiva dei suoi colleghi maschietti si dovrebbe presumere che il suo ruolo non sia stato secondario, ma è una femminuccia, via!

     Per gli eroici militanti del Coisp questo è inammissibile. Sei mesi di carcere per avere ucciso un ragazzo di 18 anni, spinellatore e magari pure ubriaco, è una pena intollerabile! I ladri la fanno franca e i poliziotti vanno in galera! Nelle loro testoline che un ragazzo di 18 non si meriti la pena di morte, per nessun motivo, tantomeno per motivi ridicoli o inesistenti, non riescono proprio a concepirlo, quando anche loro sanno che i loro colleghi lo hanno soffocato dopo aver spaccato ben due manganelli sul suo corpo! Diritto alla legittima difesa?

     Non paghi di quanto avvenuto, i signori di questo sindacato hanno pensato bene, dopo essere stati in giro per settimane (come detto) nelle strade di Ferrara, a manifestare solidarietà con i quattro colleghi condannati, di andare a farlo  nella stessa piazza dove lavora la madre del ragazzo ucciso, con la mostruosa sensibilità che contraddistingue i loro comportamenti. A onor del vero questi signori affermano di non aver compreso, nella piccola Ferrara, dove tutti sanno di tutti, che la madre di Federico, dipendente del comune di Ferrara, lavorava che cosa strana….. nel palazzo del Comune di Ferrara! Strano vero?
    
     C’è da dire che il ministro degli Interni, molti poliziotti e altri sindacati di polizia, hanno preso le distanza da questi signori e mostrato solidarietà con la madre di Federico, ma una cosa la vorrei comunque chiedere alle autorità. In Italia non esiste la pena di morte, tantomeno per futili motivi; che ci siano poliziotti stressati, con il cervello schizzato, che facciano delle mostruosità, non è giustificabile ma ci può stare, ma che ci siano altri poliziotti che con calma, senza alcuno stress contingente, li giustifichino è ben più grave. Si fanno test psico attitudinali per verificare se chi si candida a fare il poliziotto ha dentro di se la capacità di saper controllare la situazione, di dominarla, in qualsiasi frangente, e poi si permette a chi in pratica giustifica colleghi che hanno fatto un omicidio assurdo, anche se colposo, di continuare a indossare la divisa di poliziotto.

     Per la società civile la Polizia è l’istituzione che combatte la criminalità e ogni forma di sopraffazione e violenza. Per questo è del tutto ovvio che comportamenti violenti, o che comunque li giustifichino,  non possono essere tollerati all’interno delle forze dell’ordine.

    

                                                            paolosenzabandiere



Nessun commento:

Posta un commento