6 luglio 2011

CASO RAI SANTORO BERLUSCONI. FARGLI MALE NEI DANE'.

Luglio (59)
Introduzione alla lettura
3/07/11


     Come sempre quando usi un pizzico della tua intelligenza per combattere il tuo nemico la soluzione, il più delle volte ti viene data proprio dai suoi comportamenti, dai suoi desideri, dalle sua aspettative, dalle sue paure, e Lù, il padrun de quasi tut, stavolta è stato di una chiarezza estrema. Una vita passata a far editti bulgari, a telefonare, a tramare contro Santoro e poi.....



CASO RAI, SANTORO, BERLUSCONI. FARGLI MALE NEI DANE'.

     Sono sempre in attesa che arrivino i nostri, magari della Corte dei Conti, che facciano pagare, e salato, coloro che per scelte padronali che esulano dagli interessi della Rai stanno sabotando  le trasmissioni di maggior successo della televisione pubblica, esaltando al contempo trasmissioni in cui conduttori al servizio del solito noto fanno ascolti ridicoli e per questo dannosi per le casse della società di viale Mazzini. Ma forse la Corte dei Conti non ha la possibilità, gli strumenti di intervenire per fare in modo che la Rai non sia sotto la volontà interessata del padrone della sua principale  concorrente. Chissà. Vedi anche post  Rai. Santoro, Berlusconi e gli altri. E se chiudessimo la Corte dei Conti

     Ma basta pensare a cosa sarebbe giusto aspettarsi dagli organi di controllo, pensiamo ad altro. Ti ricordi caro lettore fantasma le elucubrazioni dei molti furbi italioti (idioti dentro) che avevano deciso di votare per Lù e la loro tranquilla certezza di aver trovato la quadra del cerchio? Lù è talmente ricco che non ha più bisogno di rubare per vivere, se mai avesse rubato. Può governare solo per noi. Le cose per gli italioti non sono mai andate così, e Silvio in ogni atto del suo governo ha avuto ben presente il suo interesse personale, un enorme mostruoso conflitto di interessi. Prima diceva che ogni volta che si sarebbe dovuta varare una legge che poteva interessarlo sarebbe uscito dalla stanza, ovviamente lasciando le istruzioni sul voto, poi si è scoperto che le pressioni pro domo sua le faceva in tutti  i modi.

     Ora si trova con un doppio problema. Il problema dei conduttori “abbastanza” liberi che vorrebbe cacciare tutti dalla Rai ma che, nuovo problema, se andassero alla Sette crebbero grossi problemi al duopolio Rai Mediaset. Per la prima volta il Silvio nazionale pensa che un Santoro e company, da milioni di spettatori a puntata, che diano una mano alla nascita del terzo polo televisivo siano una jattura da evitare, ovviamente per le sue tasche. Guarda caso dopo le avance di Giovanni Stella ai macachi che fossero caduti dall'albero Rai si è alzato un forte vento di ostracismo nei confronti di questi conduttori da parte della Sette. Il fatto che il governo abbia prima fatto una manovra in cui di fatto privatizzava la rete Telecom e poi questo provvedimento sia sparito appena la7 litiga con Santoro, la dice lunga.

     Questo per dire che forse il nostro privilegiando le sue tasche  al resto potrebbe decidere che Santoro e gli altri sulla Rai siano il male minore. A questo punto il problema torna ai nostri eroi. È pensabile si possa continuare a lavorare in Rai con le mani un po' libere e un po' legate, facendo di fatto gli interessi economici di Lù il padrun de quasi tut o è tempo di creare un nuovo polo televisivo che crei enormi problemi al duopolio RaiSet?

                                                              paolosenzabandiere

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