29 aprile 2011

IO PARLO, TU PARLI, SILVIO STRAPARLA PER TUTTI.

 
Aprile (32)
Introduzione alla lettura
27/04/11

C'è un problema, meglio una catena di problemi, dopo Fukushima, che riguarda il referendum nucleare e non solo. Lo sanno bene gli ascari del piddielle, che hanno una paura matta che questa volta si raggiunga il quorum e cercano di disinnescare come possono la mina vagante dei quesiti referendari. Questo perchè i referendum potrebbero diventare una vera e propria Fukushima politica italiana. Al contrario di quanto accaduto in Giappone. Qui si raggiungerebbe prima la fusione referendaria, con il raggiungimento del quorum, e poi il terremoto politico. I pidiellini erano quasi riusciti a sventare il pericolo quando Silvio attacca a parlare e allora.....



IO PARLO, TU PARLI, SILVIO STRAPARLA PER TUTTI.

     Non è la prima volta che me la prendo con la Costituzione (post n29: L'ATTACCO ALLA ATTACCO ALLA COSTITUZIONE DI CHI NON CONOSCE LA COSTITUZIONE) La legge delle leggi, la legge delle belle intenzioni, è  fatta purtroppo per soli galantuomini perchè è quasi senza difese contro chi vuole fare politica in malafede. L'Istituto del referendum è previsto dalla Costituzione (art. 138) ma non è molto amato dai nostri politici. Per essere valido un referendum deve essere votato da una maggioranza di almeno il 50% dei votanti più uno, pena la nullità. Sono anni che politicanti di varia specie invitano la gente ad andare nella “gabina” al mare il giorno del referendum, e le date fissate per lo svolgimento degli stessi, sono il più vicino possibile all'estate piena proprio per scoraggiare i male intenzionati che volessero andare a votare.

     Di abbinarli poi alle varie scadenze elettorale che si susseguono anno dopo  anno, manco a parlarne. Così a ogni tornata referendaria si spendono centinaia di milioni di euro inutilmente perchè la classe politica non vuole abbinarli alle elezioni che si fanno nel periodo e la Corte dei Conti non ha nulla da eccepire, o strumenti per poterlo fare.

     Stavolta succede che il quorum è probabile venga raggiunto. Il referendum sul nucleare e quello contro la privatizzazione dell'acqua sono troppo sentiti dalla gente. Questo, complice un effetto trascinamento, può far raggiungere il quorum anche al terzo referendum, quello sul legittimo impedimento, il referendum più temuto dallo Chevalier e dai suoi ascari. Perchè un conto è asserire che “sondaggi in mio possesso dicono che gli italiani sono con me”, un conto è prendere un vero e proprio schiaffo elettorale sul terzo quesito che farebbe crollare, come un castello di carte, tutta la strategia difensiva del nostro e del suo esercito di fantasiosi avvocati.

     E allora cosa si inventano i nostri eroi con la complicità di una Costituzione che non punisce le pur evidenti furbate, perchè il furbo non era previsto nel nostro ordinamento? Si cambia poco, ma proprio pochino, pochino, la legge che il referendum vuole abrogare e il giochino è fatto. Il referendum sparisce perchè la legge non prevede più la costruzione di centrali nucleari, per ora, ovviamente solo per ora.

      Ma i furbi hanno anche loro un vulnus che lede il diritto, dei furbi appunto, di fare quello che gli pare. E il loro vulnus sta proprio nel più furbo di tutti, Lù, il padrun de quasi tut, che di fronte a  un microfono (vedi post: LASCIATELO PARLARE. È SOLO UN ITALIANO, UN ITALIANO VERO.) sente l'irrefrenabile desiderio di spiegare quello che avrebbe dovuto restare un pensiero evidente a tutti sì, ma formalmente segreto  per chi lo proponeva. (della serie: ti ho tradito ma negherò anche l'evidenza, sempre). E così afferma di fronte al mondo: “ora cambiamo un pochino la legge  per evitare il referendum ma tra un paio di anni riproponiamo il nucleare pari, pari”.

     In pratica il nostro eroe, non va bene il nostro e non va bene eroe? D'accordo, allora chiamiamolo il loro non eroe. Dunque il loro non eroe in un riunione con il capo dei suoi soci francesi, alleatissimi da ieri sul nucleare e ancora di più alleatissimi domani, si sente in dovere di spiegare al suo ospite di non preoccuparsi. Lui sta facendo di tutto per evitare il referendum, modificando la legge attuale e poi, quando la paura di Fukushima sarà passata, si ritornerà a riproporlo, il nucleare ovviamente.

     Alla luce di queste insperate novità, credo che non basti più una sentenza della Corte di Cassazione, ma che del caso debba essere interessata, e al più presto la Corte Costituzionale.

                                                           paolosenzabandiere

     

Introduzione alla lettura
27/04/11

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