9 febbraio 2010

LA MANDRIA IMPAZZITA E IL VACCARO CRETINO

(2)
Introduzione alla lettura
09/02/10

PERCHE’ NASCONO LE GRANDI CRISI
LA CRISI CHE VERRA’ – PARTE SECONDA
1929 – 2009
Dalla deflazione all'iperinflanzione??
Dalla crisi delle banche alla crisi delle monete?


Dedico questo mio saggio alle “Dotte Scimmie”

A color che pien di nozioni han lor teste
ma di niuna intelighenzia han pregne lor geste
che per il governo del populo son lautamente pagati
ma che di sfornar juste soluzioni son dal destin negati.
Che come tutte le dotte scimmie in cerca di gloria
sempre cercheranno di non pagar pel danno
causato da lor cotanta e trista boria.


Le dotte scimmie
Le dotte scimmie che studiano ed insegnano economia mi scusino se parlando della materia per cui sono pagati profumatamente, sovente per dire sciocchezze, uso un linguaggio, faccio degli esempi, che i loro paludati comportamenti troveranno sicuramente offensivi, troppo naif per la loro ridondante cultura economica, che tutto sa e nulla comprende. Ma purtroppo questo succede a chi avendo grosse capacità menmoniche arriva alla laurea pieno di nozioni e privo di buonsenso. Il medico antico che per protocollo salassava tutti i suoi pazienti, collassando ovviamente chi aveva la pressione bassa, avrebbe potuto evitare tante morti solo mettendo da parte il suo spocchioso, tronfio sapere, con il buon senso appunto. Ciò in tutti i campi. E’ allora vi chiedo, in un’economia che per un periodo di tempo prolungato prospera sul debito è difficile capire che la crisi sarà direttamente proporzionale al livello di indebitamento contratto. Questo lo sanno anche le tante “Sora Rosa” che fanno la spesa, come la famosa casalinga di Voghera; chi campa di “buffi” prima o poi si ridimensiona o salta. A conoscere quello che è accaduto agli uomini spesso ci sono le soluzioni per la storia che verrà. Questo è un concetto quasi immutabile nel corso dei millenni. La psicologia e la sociologia, scienze determinanti per ogni attività umana, questo ci dicono. Siamo così apparentemente diversi ma al tempo stesso così uguali ai nostri antenati di duemila anni fa. Come diverse e nel frattempo uguali sono le grandi crisi che l’uomo ha affrontato nel corso dei secoli. Pensate che i sentimenti di amore, odio, rabbia, paura, avidità, bramosia ecc. siano diversi a seconda delle generazioni? Certo alcune cose con il tempo possono variare ma il nostro cuore batterà per amore tanto quanto, tanto come quello del nostro antenato. Quel che cambia è che lui la sua bella la portava sulla biga fiammante, mentre noi…..Ovviamente questo non sta significare che tutte le crisi sono identiche. Sono identici il lassismo, l’entusiasmo fuori luogo, ecc., ma i fattori più appariscenti che scatenano le singole crisi sono spesso diversi. L’uomo che non comprende, darà la colpa del proprio incidente alla tal buca e non alla elevata velocità e statene certi che non togliendosi il vizietto di correre il prossimo incidente lo farà per una causa diversa. Per questo ritengo che, pur in presenza di moltissime analogie tra questa crisi ed il 1929, questa sarà una crisi diversa. Potrà essere più o meno grave ma gli effetti che sortirà saranno sicuramente diversi. Ma vogliamo analizzare le cause che ci hanno portato a questa situazione?
Nel piccolo saggio da me scritto nel 2004, e che poi è il primo articolo pubblicato su questo blog nel 2008, raccontavo come si formano le crisi sistemiche e come la bolla sull’azionariato e quella immobiliare avrebbero trascinato il mondo nella più grande crisi di tutti i tempi. Ieri il buon senso mi rendeva quasi sicuro della cosa, oggi ce n’è l’evidente certezza. Il cammino non è stato lineare, ma questo è servito a peggiorare la situazione. A me sembrava incredibile il Dow Jones a 11.720 ed è invece arrivato oltre 14.000 punti. La crisi che pensavo dietro l’angolo ha messo più tempo per esplicarsi, con tutta la pericolosità del caso. La prolungata durata delle bolle in atto ha permesso a molta più gente di indebitarsi, di fare il passo più lungo della gamba. In questo, come sempre è enorme la responsabilità delle autorità economiche di controllo che si sono comportate come un banalissimo medico “buonista” di fronte ad un paziente con una incipiente cancrena, decidendo, in un slancio di cialtro-buonismo, di salvare la gamba con gli antibiotici, così nei fatti uccidendolo.

Governati da incapaci o disonesti
Devo necessariamente riprendere un concetto già parzialmente espresso. Chi aveva responsabilità di comando, in economia, come in politica, aveva previsto la crisi? Se sì quali provvedimenti aveva preso? E se non erano stati presi provvedimenti per quale motivo il silenzio? Oppure chi aveva responsabilità non aveva previsto la crisi? Un bravo governante, non c’e che dire. In entrambi i casi, il disonesto che ha sottaciuto o lo sciocco che non ha capito, pensate che possa essere loro affidato il compito di rimediare ai loro comportamenti? Non vi sembra che la cosa abbia una sua ilarità. Una volta il manager che sbagliava o il partito politico che con le sue ridicole scelte aveva prodotto un non so che di devastante, venivano spazzati via, in ogni parte del mondo. Oggi invece ci troviamo di fronte ad una “italianizzazione” delle responsabilità per cui il politico incapace, il banchiere avido o inetto, non si sentono responsabili di ciò che hanno fatto e di dimettersi non ci pensano proprio. Ma ritorneremo su questo concetto.

La mandria impazzita e il vaccaro cretino
Ma ritorniamo al titolo di questa mia scritto. Avete presente il vaccaro che deve condurre una mandria per migliaia di chilometri nelle migliori condizioni possibili? Lui sa che questa è una situazione rischiosa, ma non difficile. Che migliaia di mucche possono essere condotte da pochissimi uomini determinati, perchè le mucche non sono intelligenti e gli uomini sì, se vogliono. Ma per farlo sa che dovrà essere determinato appunto, senza pietà. Sa che la mandria soffrirà il percorso con il parziale dimagrimento, che dovrà essere inflessibile con quei capi che si saranno persi. Che se la loro ricerca comporta rischi per l’intera mandria, quei capi dovranno essere abbandonati al loro destino. Ed infine sa, sopra ogni cosa, che bisogna evitare che la mandria raggiunga dei livelli di eccitazione o di paura tali che siano pericolosi per la vita non solo del bestiame ma degli stessi mandriani. Ora sostituite la parola mandriano con governatore di banca centrale e potrete vedere che i compiti non sono poi tanto differenti. Questi signori devono governare dei mercati così potenti e stupidi al tempo stesso, che la cosa può essere fatto con poco sforzo. Ma guai ai tentennamenti, ai condizionamenti, perché se l’animale mercato si eccita diventa poi difficile fermarlo. La mandria ti può travolgere. Per questo, per governare il mercato, il buon governatore, confortato nelle sue scelte magari dal buon politico ha a disposizione la leva dei tassi. Il normale ciclo economico prevede che quando dopo una fase di espansione il mercato entra in una fase di surriscaldamento, sia compito di una banca centrale alzare i tassi, frenare l’economia ed eventualmente far fallire i pochi imbecilli che hanno fatto il passo più lungo della gamba. Solo dopo, con una successiva manovra al ribasso sui tassi, si getteranno le basi per un ripartenza dei mercati.

Quando un governatore dipende dai politici
Ma, c’è sempre un ma. Come detto nel saggio del 2004 cosa succede quando sei il governatore della più grande economia al mondo e tra i tuoi compiti istituzionali c’è quello di evitare le recessioni sotto elezioni? E si perché essendo la tua carica a scadenza (devi essere confermato ogni 4 anni), in pratica dipendi dal potere politico. Praticamente una bomba ad orologeria. Non si sa quando scoppierà, ma prima o poi accadrà con certezza. Non a caso queste grosse crisi, come ho scritto precedentemente, succedono grosso modo ogni 70/80 anni e la fase finale abbisogna di un grosso periodo di tempo di espansione economica, esaltato da qualche innovazione tecnica, che carichi la molla dell’ottimismo in maniera parossistica. Pensate che sia un caso che l’altra grande crisi sia iniziata come sempre (1929) in America? Una domandina, pensate che in tempi di rielezione ci sia qualche Presidente americano così “Presidente” da pensare all’economia e non alla sua rielezione, da accettare una salutare e salvifica recessione e la sua più che probabile conseguente trombatura elettorale?
Cosa succede quando i pochi imbecilli che hanno fatto il passo più lungo della gamba in un normale ciclo economico, invece di essere economicamente eliminati o messi comunque in condizione di non nuocere, con una manovra sui tassi, vengono invece salvati per volontà politica e per pavidità del manovratore? La piccola, giustificata febbre, dopo la quale un’economia ripulita dalle incrostazioni può ripartire viene così proibita per editto dal potere politico ed economico. Quando questo accade gli imbecilli smettono di essere tali? O lo diventano ancor di più e in maniera esponenziale? Quali sono le conseguenze di questi fatti? Pensate che gli schiocchi, scampato il pericolo, rinsaviscano? Al contrario si allarga solo la platea di coloro disposti a fare passi sempre più azzardati. Accade quindi che anche quando si è in presenza di fenomeni recessivi questi non abbiano la possibilità di ripulire l’economia da tutti gli eccessi di ottimismo perché arrivano sempre i nostri a “salvare”, sic!, la situazione anzitempo. E cosi dal crack del 1987 alle casse di risparmio, dalla crisi messicana, al Ltcm, dalla bolla azionaria a quella sull’immobiliare, noi vediamo una marea insostenibile di persone, sempre di più ad ogni crisi scongiurata, che avendo fatto il passo più lungo della gamba creano i presupposti per la più grande crisi economica della storia moderna. E a questo si arriva perchè sia il potere economico che quello politico non riescono a vedere le piccole recessioni sotto l'unica lente possibile. Fenomeni di crisi apparente che servono per far ripartire su nuove basi l'economia. Cosa pensereste di un medico che usasse tutto quello che è a sua disposizione per scongiurare lo stato febbrile che permette ai ragazzi di crescere discretamente?
Ogni eccesso è deleterio per l’economia
Nella natura umana l’emulazione degli altri è una cosa contagiosa, nell’ottimismo come nel pessimismo. Se io vedo entrare sempre più gente nel mio piccolo bar posso presumere che il livello di benessere raggiunto dai miei clienti sia tale che sia tempo io mi indebiti per espandere la mia attività. Questo hanno pensato milioni di baristi e professionisti vari vedendo i loro clienti pieni di soldi. Ma (mi scusino le poche dotte scimmie che mi stanno, ne dubito, leggendo se userò dei termini poco consoni per il loro paludato linguaggio) solo pochi uomini liberi hanno compreso che quel finto benessere era basato sull’economia del “buffo”, che termine orribile!, “debito” vi è più congeniale? E se inizialmente l’economia che si basa sui debiti contribuisce ad andare alla grande viene il momento in cui, finiti i soldi presi a prestito, la contrazione sarà direttamente proporzionale ai debiti fatti. Un esempio è doveroso interloquendo con “economisti” che evidentemente non comprendono molto la materia. Se il signor Rossi, fatto 100 il suo guadagno annuale, si indebita per un importo uguale, l’anno successivo potrà spendere quasi il doppio di quanto guadagnato.
Ovviamente come già detto il comportamento irrazionale di milioni di signor Rossi, porteranno altri milioni di signor Bianchi a pensare che in giro ci sia una grande capacità di reddito e a far loro fare clamorosi errori di valutazione. Il problema che a molti sfugge è che il signor Rossi dopo l’ euforia di vedere la sua capacità di spesa raddoppiata per un anno, se la troverà successivamente drasticamente ridotta, da quasi 200 a meno di 100. Già perché una parte di quanto guadagnato annualmente sarà propedeutico al rimborso del debito contratto. Ed al barista Bianchi che si è riempito di debiti tanto i suoi “Rossi” erano così pieni di soldi, chi glielo paga il suo mutuo?

Questa crisi ed il 1929
Ora cercherò di spiegare perché a mio parere siamo in presenza di una crisi peggiore di quella del 1929. Debbo precisare che entrambe le crisi hanno avuto origini dall'incredibile eccesso di liquidità e dal successivo indebitamento. La differenza, come vedremo in seguito è dovuta alle diverse risposte che sono state date da chi governa l'economia. Ma ritorniamo alle analogie. Innanzitutto ci sono dei dati oggettivi che ho messo nel piccolo articolo di auguri di inizio 2009. Noi abbiamo assistito alla più grande bolla azionaria al cui confronto gli anni venti sono ben poca cosa. Dal 1896, anno di fondazione del Dow con il primo prezzo a 40,74 al massimo del 1929, a 381,17 sono passati trentatre anni ed il rialzo è stato di 8,356 volte. Nel 1974 l’indice Dow era sotto i mille punti ed in trentatre anni è arrivato, nel 2007, oltre quota 14.000 ( se non vado errato a 14.189) con un rialzo superiore a tredici volte. Confrontando le due bolle sull’azionario si ha un 50 e più per cento di grandezza per la bolla del 2007. E che dire dei livelli d’indebitamento. Alla fine degli anni venti il sistema America complessivamente (società e persone) era indebitato per 2,7 volte i Pil ed oggi siamo a 3,7 volte. Questo significa che il sistema Stati Uniti attualmente è indebitato “solo” il 37% in più del ’29. Per non parlare di quella mostruosa, incredibile quantità di titoli cosiddetti “tossici”, creati dal sistema bancario e che ne minano dall’interno la stabilità. Sembra che la svalutazioni dovute a questa massa di titoli tossici, a detta dell’economista Nouriel Roubini sia nell’ordine di 3.600 miliardi di dollari a fronte di un capitale netto della banche di 1.400 miliardi. In pratica le banche senza l’intervento del governo sarebbero già fallite. Ma la creazione della Bad Bank di cui ogni tanto si parla riuscirà a salvare il sistema bancario mondiale, e c’è qualcuno che sappia quantificare realmente quanti sono i titoli tossici nella pancia delle banche?

Ho paura di chi ci governa
Il secondo motivo è sicuramente più complicato. Se avete avuto la bontà di leggere quanto da me scritto più di quattro anni fa vi potete ricordare come me la prendevo con giornalisti, politici, e economisti compiacenti nei confronti del grande timoniere della Federal Riserve. Ora, scaricato Greenspan, anche dal più servile dei sostenitori, sento questa compiacenza, questo servilismo riesplodere nell’esaltare le capacità taumaturgiche del signor Bernanke. Come per tranquillizzare i mercati e se stessi si fa presente che l’attuale governatore della Fed è stato un grande studioso della crisi del 1929 e dei suoi sviluppi dovuti alla crisi del credito. A sentire queste argomentazioni a me viene personalmente la pelle d’oca. Che cosa direste di un poliziotto che nel verificare un incidente avvenuto a duecento all’ora desse la totale responsabilità, ad una macchia d’olio. Da persone di buon senso quale io presumo voi siate, avreste timori per i cittadini di quel paese, affidati a cotanto pubblico ufficiale. Questo perché e chiaro a tutti che la causa scatenante dell’incidente, come già detto, non è la macchia d’olio ma il fatto che la macchina andasse a duecento all’ora. Capite ora perché c’è da essere preoccupati. Qui c’è gente che pensa che la crisi del ’29 fu dovuta alla restrizione del credito e non alla velocità criminale in cui fu lanciata l’economia americana. E siccome il signor Bernanke non è stato trovato sotto un cavolo ma stava ai massimi vertici della Fed quando Greesnspan surriscaldava l’economia vorrei sapere se nel frattempo abbia fatto uno straccio di critica/autocritica alla politica monetaria del suo precedessore che ha lanciato l’economia a mille e ha creato i presupposti per questa crisi e che, sopratutto, anche lui fortemente sosteneva. Non vi risulta niente neanche a voi? Bene allora vuole dire che l’economia è in mano a gente che ritiene ininfluente correre da matti e poi quando succede l’incidente mostruoso dà la colpa al brecciolinocrisidellaliquidità o comunque a qualsiasi causa vattela a pesca. Ma la cosa ha implicazioni psicologiche ancor più gravi. Se non riesco a capire che l' incidente è soprattutto dovuto all'eccesso di velocità, sarò portato, riparate tutte le buche possibili, ad andare ancora più veloce, convinto di aver eliminato tutti i pericoli, C’è da essere tranquilli, siamo proprio in buone mani! Qui ci sono governatori centrali, grandi economisti, che non riescono a capire il pericolo in cui hanno cacciato l’economia e se si trovano di fronte a qualcuno che il pericolo glielo indica non riescono a guardare più in là del suo dito. Proprio per questo ritengo di essere in presenza di una crisi sicuramente peggiore di quella del 1929, ma con sbocchi probabilmente molto diversi.

E se Keynes avesse avuto solo fortuna?
Il mondo è pieno di persone che hanno potuto operare solo in determinati momenti e questo fattore temporale ha provocato il successo o l’insuccesso delle loro idee. Questo è accaduto nel 1933 anche a Keynes ed al presidente Roosvelt. Le loro teorie sull’intervento dello stato nell’economia arrivarono, a mio parere, nel momento giusto, nel 1933 appunto. Cosa sarebbe accaduto se l’economista fosse potuto intervenire già quattro anni prima, nel 1929? Nel 1929 venne eletto il presidente repubblicano, Herbert Hoover. A quell’amministrazione fu sempre rimproverato l’immobilismo avuto soprattutto nei confronti della contrazione del credito. Tale contrazione fece sicuramente fallire molte società con gambe malferme ma oggi sono convinto che quella fu la cosa giusta da fare. Perché quando gli eccessi di euforia sono al parossismo, quando l’economia è incrostata dai molti passi falsi fatti, non c’è altro modo di risolvere il problema che intervenire chirurgicamente per eliminare le parti malate. Una foresta che brucia è un problema ma se la si vuole salvare bisognerà tagliare tanti alberi per non dare altro combustibile all’incendio, per circoscriverlo.
Ma ritorniamo al blocco del credito. Questo produsse, come detto dei fallimenti, la disoccupazione esplose, ma lo stato ebbe ancora a disposizione delle cartucce, un’integrità della moneta, e con la nuova Amministrazione democratica, condotta dal 1933 da F. Delano Roosvelt riuscì a far ripartire l’economia americana. In pratica Hoover, l’incapace, fece il lavoro sporco, tagliò l’arto malato, l’albero insalvabile e poi, con l’ intervento dei teorici dell’intervento statale sempre e comunque, ma per fortuna intervenuti, o meglio costretti ad intervenire al momento giusto, con una diga oggi ed una strada domani, le cose lentamente cominciarono a migliorare. Non fraintendetemi, io non sono contrario all’intervento dello stato per scelta ideologica, al contrario. Ritengo che l'organizzazione che lo stato si dà per governare l’economia sia obbligata ad intervenire ogni volta che il mercato-mandria dia segni di squilibrio. Invece in questo strano mondo i guardiani dell’economia non fanno nulla quando dovrebbero e vorrebbero fare troppo quando sarebbe il caso di stare fermi. Resta certamente il fatto che Roosvelt e Keynes fecero ciò che era giusto nel 1933. Ma ripeto, che sarebbe accaduto se avessero avuto la possibilità di intervenire nel 1929?

La moneta e il 1929
Come già detto, grazie ad Hoover , “l’incapace “, negli anni dal 1929 al 1933, la moneta non solo non fu penalizzata dalla crisi, ma ne uscì addirittura rafforzata. Grazie alle potenti spinte deflazionistiche dovute alla grande depressione, la moneta americana invece di perdere valore al contrario aumentò il suo potere d’acquisto. Nel corso del tempo il calo dei prezzi diede forza alla moneta. L’intervento degli “interventisti sempre e comunque”, ma obbligati a farlo praticamente solo quattro anni dopo, fece il resto.
Vorrei spendere due paroline nei confronti dell'amministrazione Hoover. Credo di essere un bastian contrario nel ritenere che la riduzione di liquidità, da tutti ritenuta una mossa che ha provocato la crisi, come già spiegato, è invece stata l'unica mossa possibile per eliminare una gran massa di pericolosi imbecilli, nocivi per l'economia. Ma questo non mi esime dal considerare il presidente Hoover troppo assente. Assenza che se ha permesso di ripulire l'economia dagli eccessi, ha contribuito ad aggravare enormemente le condizioni di vita di milioni di americani e dell'economia stessa. Far fallire le banche indebitate è un conto, non garantire in nessuna forma e percentuale i conti correnti è altra cosa e anche non approntare nessuna forma di aiuti sociali per i milioni di disoccupati non è staso certo il massimo. Ma di qui parlerò in maniera più esaustiva alla fine di questo mio piccolo scritto, quando tratterò di cosa avrebbe dovuto fare il presidente Obama. Adesso ritorniamo un attimo agli “spendthrift” (spendaccioni).
Cosa sarebbe accaduto se avessero potuto intervenire all’inizio della crisi? Si sarebbero astenuti dal farlo? Se lo pensate state scherzando. Probabilmente sarebbero intervenuti con tutti i mezzi per salvare l’economia. Avrebbero iniettato denaro buono in soggetti finanziari moribondi riuscendo così ad infettare la stessa moneta e la fiducia che la gente vi riponeva. Purtroppo mi devo ripetere, l’economia è come un corpo. Può sopportare un certo tipo di pressione, non oltre. Avete mai visto una persona sopravvivere ad una pressione mostruosa? Un dottore che si rispetti di fronte ad un cuore colabrodo metterà il paziente di fronte ad un aut-out. Riposo assoluto ed al diavolo qualsivoglia attività. O questo o la morte. Qui invece ci sono “governanti” che vogliono riprendere per i capelli l’economia sempre e comunque. Personalmente visto il livello di indebitamento parossistico raggiunto, non ritengo sia possibile, ma anche se lo fosse, questi signori riescono a capire le potenzialità distruttive che questa mandria momentaneamente smarrita potrebbe ancora produrre? Ci sono 51 milioni di famiglie americane che hanno contratto un mutuo per una casa, con un indebitamento medio superiore ai 200.000 $. Non vi basta la cifra monstre che il 50/66% * degli americani si sia impiccato da solo, o meglio con il vostro grande contributo, all’albero dell’economia, volete che la percentuale degli impiccati aumenti?
*La popolazione degli Usa è sui 300 milioni di abitanti. Non so di quanti membri sia composta la famiglia media americana. Se fosse composta da tre elementi questo starebbe a significare che il 50 % degli americani ha un mutuo, se fosse composta da 4 persone starebbe a significare che il 66% degli statunitensi ha un mutuo.

La cura omeopatica in economia
Lo sapete che chi contrae un mutuo esce per anni dal mercato del consumo perché tutto sarà propedeutico al pagamento delle rate dello stesso? E lo sapete vero cosa questo significa? No, non credo lo sappiate, non ve lo dico per presunzione, ma se lo sapeste cosa comporta questo avreste compreso l'arrivo di questa crisi. Ve lo dico io cosa significa. Che per anni appunto non si avranno soldi per comprare una macchina nuova e si dovranno ridurre tutte le altre spese. Ma cosa può fare un’economia quando la maggioranza dei cittadini non può più spendere? Una domandina ai nostri loquaci governanti. Una casa automobilistica che non vende più molte macchine, dovrà mettere in cassa integrazione o licenziare una parte dei suoi dipendenti. Ed il mutuo che oltre la metà di questi lavoratori deve pagare sarà saldato dalla casa automobilistica che li deve o li ha già licenziati?
Siamo in presenza della più grossa crisi dovuta all'indebitamento e che cosa escogitano questi geni della finanza? L'omeopatia è il principio di curare la malattia con una piccola dose delle stessa. Siete morsi da una vipera? Una piccola dose del veleno per salvarvi la vita! In economia sta invece succedendo che per risolvere una crisi dovuta all'indebitamento dei cittadini gli Stati si stiano indebitando in maniera mostruosa per salvarli. L'omeopatia in economia rifiuta le piccole dosi. Morsi dalla vipera dell'indebitamento? No problem! Una quantità incredibile di debiti velenosi a carico dello stato! Geniale non vi pare?
Cari economisti se non vi difettasse il buonsenso riuscireste da soli a capire come andranno le cose. Smettiamo per un attimo di parlare di grandi numeri, parliamo del vostro vicino di casa. Si lo so che voi stessi non vi sentite amati e per questo avete poche frequentazioni con il vicinato ma un vicino non si nega a nessuno, neanche a voi, via. Lo sapete immerso in debiti insostenibili, forse da non riuscire ad evitare il fallimento neanche in presenza di una drastica e dura dieta dimagrante e venite a sapere che la sua soluzione ai suoi problemi è invece la richiesta, concessagli dalla banca, di poter raddoppiare i suoi debiti. Anche economisti, dotti e saccenti come voi, comprenderebbero che il suo destino è segnato. E allora vi e mi chiedo perchè nei grandi numeri pensate che questo possa essere evitato? Vi devo ricordare che un mutuo dura anche più decenni e non si estingue in pochi mesi e con questa incredibile iniezione di liquidità state solo contribuendo a che altre famiglie si indebitino in maniera parossistica. Se il 50/66 % delle famiglie americane già erano indebitate con un mutuo, ora che questa percentuale aumenterà grazie ai vostri soldi regalati o quasi, continuate apensare che l situazione migliorerà. Domandina di sempre. Chi comprerà le macchine nuove tra qualche tempo?

Ottimismo pessimismo
Come vedete non siamo messi bene, ma la situazione è ancora strana, non definita. Non credo che la casalinga americana che portava il figlio a scuola con il Suv all’ultima moda abbia chiara la situazione. Il suo ottimismo idiota deve fare i conti ora con una nuova situazione. Ma io sono convinto che la signora in questione non riesca nemmeno ad immaginare di quanto possano scendere le sue case, le sue azioni, ma è invece lì, frastornata, impaurita da una situazione che subisce ma non comprende. Cosa accadrebbe se la situazione migliorasse? (siamo nel mondo delle favole). Il suo innato iper ottimismo raggiungerebbe vette inimmaginabili, magari progetterebbe l’acquisto di un Suv di 24 metri! È questo ancora il vostro insensato oltrechè ridicolo modello di sviluppo?
Ho letto qualche giorno fa che in Florida c’era gente che si comprava non uno ma anche quattro appartamenti senza versare, o avere, un dollaro a garanzia. Tanto le case “salgono sempre” e magari le rivendeva anche prima del contratto definitivo e comunque si trovava sempre la banca compiacente a prestare soldi con estrema facilità. Anche queste persone sono frastornate ma se ritornasse l’ottimismo forse non comprerebbero più 4 case senza un dollaro ma 10, per fare cifra tonda! L’economia, il mondo non può più permettersi questo modello di sviluppo e questi idioti. All’inizio del secolo scorso la terra aveva un miliardo di abitanti che inquinavano un decimo o meno di un miliardo di umani dei nostri tempi, e grazie all’ottimismo demografico, a questa altrettanto incredibile bolla, tra non molto saremmo 10 miliardi!

Il Darwinismo economico
C’è nel mondo una visione , molto spesso religiosa, che descrive gli accadimenti come se fossero un incredibile romanzo rosa, negando così persino l’evidenza di ciò che ci accade intorno. Noi, tutti noi, siamo l’insieme di milioni di combinazioni, spesso eccezionali, nel bene e nel male . La mancanza di un solo elemento in questo puzzle, magari del più sgradevole, significherebbe la nostra “non esistenza”. Sfido chiunque, a meno che non abbia una visione estremamente pessimistica della vita, a desiderare di correggere una sola parte del suo albero genealogico, magari per eliminare una brutta storia, sapendo con ciò di auto-cancellarsi. Ovviamente nessuno di coloro che sono contenti di vivere la propria vita sarebbe disposto a”svanire”, per ripianare ad un torto subito chissà quando, chissà da chi. Anzi a pensarci bene siamo proprio ipocritamente contenti che la nostra ava che aveva tre quatto spasimanti, il biondo con gli occhi azzuri, il solo occhi azzurri e il solo biondo si sia poi dovuta accontentare del nostro antenato, la quarta scelta, che magari non era tutte queste belle cose, ma l'unico sopravvissuto alla peste.
So bene che il discorso è su di un sentiero scivoloso, per voi, e che non vorreste affrontarlo mai. Preferite credere alle favole, piuttosto che a delle verità incontrovertibili. Problemi vostri. Ma chiedo comunque a Voi, scusate per il plurale maiestatis, considerando che al massimo questo mio blog è letto dal famoso lettore unico, detto anche il lettore fantasma, ma è proprio il caso di dire, a voi “Dotte scimmie dell’economia”, perché il Darwinismo a cui quasi mai pensate in termini reali, ma sempre come a una storia romanzata, se messi alle strette lo sopportate, pur nella sua crudezza, e non pensate che esiste anche un darwinismo economico, che è positivo tanto quanto l’altro darwinismo di cui noi siamo il frutto evidente?
Mi spiego meglio, e mi ripeto. Noi siamo il frutto del darwinismo chiamiamolo così naturale e pensate che in economia sia diverso? Che società gestite da incapaci e/o mascalzoni, debbano essere salvate per non meglio precisati motivi di salute pubblica, non è solo una cosa sbagliata, è a mio parere, anche dannosa. Le forzature anche quando sono inizialmente mosse dai migliori propositi, vedono i nodi arrivare al pettine, sempre. Vi ricordate l’ex Urss, nata per dare una risposta di classe al capitalismo predatorio. E da lì tutta una pletora di società tenute in piedi con il fil di ferro e quello che doveva essere una opportunità per la classe operaia ne diventa nei fatti un problema. Grande idea fare tre ore di fila per portare a casa qualche chilo di patate, o scaffali desolatamente vuoti!
In poco più di un secolo abbiamo visto il fallimento, solo nel campo delle comunicazioni, di svariate attività commerciali, dai pony express, al telegrafo con i fili, alle diligenze, ecc. Ogni passaggio ha significato il dramma, sovente il fallimento di chi non era capace di rinnovarsi. 'Vogliamo tornare alla difesa della diligenza per non mandare sul lastrico migliaia di falegnami, conduttori, ristoratori e allevatori di cavalli che da quella attività traevano un utile? Con le vostre idee le case automobilistiche non sarebbero mai nate, il progresso non esisterebbe.
Mi si dirà, ma il fallimento di una banca, di una grande istituzione finanziaria, l’abbiamo già visto nel ’29, crea enormi tensioni. Non nego che questo sia un grosso problema ma avrete capito che ho delle idee particolari. Il 1929 non era il problema, era semplicemente, sempre a mio parere, la soluzione dolorosa, drammatica, a problemi che si erano accumulati negli anni precedenti grazie ad una politica economica follemente espansionista. È questa la piccola differenza tra un cretino come me ed i grandi esperti alla Bernanke. Io dò la colpa del ‘29 alla folle corsa, loro alla buca restrizione del credito. La vostra fortuna è che io non sia presidente della Fed, vero?


CRISI DEL MODELLO AMERICANO?

Dalla fine del regime sovietico al crollo del capitalismo americano?

Sono il primo a comprendere che il titolo è troppo impegnativo, ma non ci posso fare nulla. In questo blog cerco di fotografare quella che per me è la situazione, attuale o futura, fotografare lo stato delle cose e a cosa questo può portare. So di metterci molto di più che la faccia con queste mie affermazioni, ma d'altronde con il mio scritto precedente qualcosa lo avevo pur intuito.e questo a differenza dei tanti paludati dotti economisti che non sono riusciti a comprendere, a capire, quello che stava arrivando. Al limite sarò in buona compagnia con chi non capendo molto di quello che accade intorno a se, ha anche la faccia tosta di richiedere ed ottenere lauti stipendi per continuare a sbagliare previsioni, almeno io qualche volta le ho azzeccate, e poi non costo nulla.
Devo riprendere un episodio storico accennato nel precedente articolo che a mio parere ha avuto un ruolo fondamentale nell'attuale crisi. Dopo la seconda guerra mondiale le aree di influenza a livello mondiale erano sostanzialmente due. L'occidente con a capo gli Usa e il blocco orientale con a capo l'Urss. Il rapporto tra di loro non era solo di tipo conflittuale. Come ogni nemico che si rispetti il loro ruolo di Peppone e don Camillo ha portato l'esistenza dell'uno a giustificarsi nell'esistenza dell'altro. Di questa contrapposizione ma anche complementarità non sono sempre stati consapevoli i nostri protagonisti e quello che è successo dopo la caduta dell'impero sovietico ne è un esempio eclatante.
Il suo crollo è stato salutato da gran parte dell'establishment occidentale non come l'inizio di una era di maggiore libertà politica nei paesi del blocco sovietico, a cui sommare un maggiore benessere economico, peraltro già di casa nel mondo in occidente. Paradossalmente la caduta del muro di Berlino ha portato, al contrario, ad un attacco senza pari alle condizioni di vita dei lavoratori subalterni in occidente, a tutto vantaggio delle classi dominanti. È di pochi anni fa uno studio americano che vedeva, in poco più di trent'anni, il rapporto tra la paga di un manager americano ed un suo impiegato schizzare da 1 a 40 a 1 a 397. In pratica 10 volte di più, alla faccia del fordismo! La concentrazione della ricchezza in pochissime mani, come già detto, non è mai foriera di prosperità economica. Così in questo paradossale situazione, mentre in America si festeggiava la morte dell'Urss, il gotha, il meglio dell'establishment occidentale, con il violento attacco alle condizioni di vita dei lavoratori occidentali, cercava di ribaltare quello che in una battuta è stato sempre noto ad ogni bravo contadino. Per fare lavorare l'asino bisogna accudirlo e dargli da mangiare ed invece questi geni della finanza pensavano di farlo lavorare affamandolo. Essendo degli imbecilli senza rimedio hanno anche il rimpianto di come è andata: “ Peccato proprio ora che si era abituato a non mangiare!”. Ovviamente sarebbe superfluo, spiegarti caro lettore unico, come sono andato i fatti, ma visto che qualcun altro potrebbe leggere ciò approfondisco che l'erosione continua di quei salari ha portato a quelle forme parossistiche di indebitamento, soprattutto sulla casa in Usa, che sono alla base di questa crisi.
Con questo non voglio essere annoverato tra i nostalgici di un regime e di una ideologia che pur avendo contribuito certamente ad un innalzamento delle condizioni di vita dei lavoratori in molte parti del mondo è stato, per la sua negazione della libertà, foriero di lutti incredibili per milioni di persone. Cerco solo di far capire che a volte due imbecilli contrapposti hanno comunque una loro funzionalità nel mandare avanti le cose e non è mai positivo che uno dei due abbia il sopravvento sull'altro perchè sempre di un imbecille si tratta.

Dal fordismo alla distruzione sistematica delle società per il proprio lucro
In pochi decenni si è passati dal fordismo inteso come “il benessere dei miei lavoratori è il mio stesso benessere”, in cui l'interesse generale della società intesa come insieme di persone, sovrastava l'interesse particolare, fosse anche quello dell'azionista di riferimento a delle forme di azionariato sempre più frazionate, in cui il potere reale era ed è in mano a manager senza scrupoli che con la attiva complicità della comunità finanziaria tutta, confermo tutta, hanno distrutto le società che controllavano.
Sempre avendo presente quanto sia stato significativa la caduta del muro di Berlino per questa crisi, vi ricordate gli osannati presidenti americani vaneggiare, Reagan in primis, che la riduzione delle tasse per i ricchi sarebbe stato foriera di ricchezza per tutti? E via tutti in fila, anche il democratico Clinton, nella demolizione di quelle leggi che erano stato fatte subito dopo la crisi del 1929, per non commettere più gli stessi errori (sic!).
Questa è la crisi di una concezione irresponsabile del capitalismo americano, dove un dirigenza tutta proiettata alla propria soddisfazione economica ha creato scientemente i presupposti per la rovina delle proprie società. Che gran principio la parossistica ricerca di un utile trimestrale per arricchire i portafogli dei propri azionisti e quelli personali. Certo non bisogna essere delle aquile per comprendere che manager così avidi da non potersi accontentare di soli stipendi eccezionali se non abbinati ad incredibili bonus, avevano tutto l'interesse ad addomesticare i bilanci e che avrebbero fatto di tutto, e di più, per questo. A chi può interessare l'andamento societario tra dieci anni se con la prossima trimestrale scadono anche i bonus per le mie azioni? A me di certo no. I dirigenti delle banche che elargivano mutui a più non posso, non sapevano a cosa andavano incontro prestando soldi all'impazzata? E chi pensava solo a raggiungere obbiettivi che poi si trasformassero in incredibili bonus personali, non sapeva di star minando i conti futuri dell sua società. Mi ripeto. In entrambi i casi l'imbecille che non sapeva o il mascalzone che pensava solo al proprio tornaconto, dovrebbero restituire i loro stipendi stante il fatto che entrambi erano inadeguati a gestire la società. Peraltro ritengo che chi sapeva oltre ai soldi dovrebbe essere messo in condizione di non nuocere più. Invece non mi sempre essere questa la linea adottata dall'amministrazione americana salvo rare eccezioni. Al contrario mi sembra di vedere che molti di coloro che hanno contribuito a creare i presupposti di questa crisi ora sono nei posti di comando nel tentativo di risolvere la situazione, nei fatti a mio parere, facendo tutto il contrario di quello che dovrebbe essere fatto.

Implicazioni morali nella gestione di questa crisi
C'è un altro problema di carattere morale di fondamentale importanza. Facciamo un esempio. C'è un signore, Mr. White che fa tutte le cose con estrema faciloneria, compra le azioni e le case sui massimi. Tutto quello che non dovrebbe essere fatto lui la fa con con splendida leggerezza. Al contrario Mr. Red si arrovella tutti i giorni per dare una sicurezza economica a se stesso e alla sua famiglia, senza però mai fare il passo più lungo della gamba. Mr. White compra case e azioni senza problemi tanto le case crescono sempre, e spende di più di quello che guadagna. Al contrario Mr. Red, conscio dei prezzi raggiunti dalle abitazioni e dalle azioni, pur bisognoso di una casa più grande per la sua famiglia, preferisce magari qualche letto a castello in più piuttosto che indebitare se stesso e i suoi per tutta la vita. Essendo una persona avveduta e ritenendo anche i prezzi della azioni insostenibili, investe tutti i suoi risparmi nei titoli di stato, confidando che questa ventata di follia dei suoi connazionali, prima o poi abbia fine. La bolla immobiliare scoppierà e lui finalmente potrà comprarsi una casa più grande ad un prezzo equo. Tutto bene? A me non sembra.
A salvare la cicala selvaggia, oltrechè cretina, interviene il governo con il settimo cavalleria. I prezzi degli immobili pur essendo scesi sono ancora a livelli incredibilmente alti? Echisenefrega. Il generale CusterObama viene in soccorso dei cicaloni folli attentando direttamente ai risparmi delle formichine, in maniera del tutto evidente. Stampando una marea di soldi non solo si tengono artificialmente alti i prezzi degli immobili, ma si vanno a minare i risparmi dei vari Mr. Red. Che sono attaccati da queste goffe manovre del settimo cavaleggeri su tre fonti appunto. Vengono danneggiati dal tentativo di mantenere i prezzi degli immobili su valori ancora alti; le tasse da loro pagate serviranno nel tentativo di salvare le cicale; e per ultimo, come una ciliegina sulla torta, i loro titoli di stato incominceranno a correre seri pericoli.
Sui prezzi degli immobili credo sia necessario un chiarimento. Personalmente ritengo che ogni prodotto, supportato da un prezzo adeguato, abbia il proprio mercato. Chi vende cinquecento vende, certo non un top di gamma, ad una vasta platea, a prezzi ovviamente contenuti. Chi pensasse di vendere queste tipo di macchine come fossero delle Rolls andrebbe fuori mercato. Ogni cosa ha il suo prezzo ed il suo mercato, anche la casa, in periferia come al centro. A me sembra che negli ultimi trenta anni le case siano aumentate molto, molto di più degli stipendi di coloro che poi dovranno abitarle, comprarle, affittarle, e personalmente credo che questa situazione dovrà essere riequilibrata o attraverso un aumento dei salari o una riduzione dei valori immobiliari. È qui invece le amministrazioni che si sono succedute hanno fatto di tutto per cavalcare l'incredibile rialzo dei valori immobiliari costringendo sempre di più i propri cittadini a ricorrere all'indebitamento, non riuscendo più questi con i loro salari a star appresso a quei valori, e oggi che quei prezzi sono come una cartone animato senza più terra sotto i piedi cercano in tutti i modi di non farlo cadere a terra, opponendosi alla legge di gravità.

Altre contraddizioni americane
L'America è un grande paese ma alcune contraddizioni, alcuni nodi minano dall'interno la stessa democrazia americana. L'attività di lobbyng resa possibile alla luce del sole alle molte società americane rende proprio per questo tendenzialmente poco democratica quella società. Mi spiego, siamo in presenza di una nazione in cui per poter votare devi essere iscritto a delle liste eletttorali, quindi già questo di suo porta all'esclusione di una bella fetta di elettorato, soprattutto nella fascia dei poveri, e se a questo aggiungiamo l'attività di lobbyng frenetica, a volte spudorata, portata avanti dalle società, ci accorgiamo che questo è un grosso difetto per una democrazia compiuta. Abbiamo una società in cui una gran parte dei poveri non sono rappresentati ed in cui invece i super ricchi sono rappresentatissimi.
Vediamo quello che sta succedendo con il tentativo di Obama di estendere l'assistenza sanitaria a tutti gli americani. Le società di assicurazione, le stesse che sono sopravvissute (per ora), dopo le loro ridicole speculazioni finanziarie, solo grazie all'intervento dello stato, accusano il Presidente di essere un socialista, scendono in piazza contro questa riforma e sono sempre più insofferenti ad interventi statali ritenendo, a torto per chi scrive, di essere usciti dalla recessione. Il paradosso di questa cosa e che una serie morti che camminano, che con le loro ridicole idee hanno contribuito alla nascita di questa crisi, oggi ritenendola erroneamente superata non vogliono nessun laccio o lacciulo statalista. Queste forme di protesta hanno, come detto delle implicazioni politiche, visto di che cosa è accusato Obama, ma ci sono anche fortissime implicazioni razzistiche emergenti, soprattutto negli stati del sud. Se a questo aggiungiamo che Obama tra le tante cose giuste ha, a mio parere, commesso il grave errore di tentare di risolvere questa crisi con l'aiuto del partito della Fed e della grande finanza, che di questa crisi sono i primi responsabili, il quadro è completo. Ovviamente una buona mano a Obama, “lo spendaccione nel momento sbagliato”, viene data da quella parte di americani che pensano ancora di risolvere i problemi del paese con riduzione delle tasse, che invece di quei problemi è stato il combustibile. Ovviamente come sempre lo sciocco che non comprende la causa dei problemi è portato a dare soluzioni che aggravano la situazione e l’esplosione dei tea party in Usa ne è la conferma.
Un paese spaccato a metà non può affrontare a cuor leggero neanche una piccola crisi, figuriamoci questa. Per tutte queste ragioni credo che gli anni a venire saranno problematici per gli Stati Uniti, che per questo corrono il rischio di perdere l'esclusiva leadership mondiale fin qui posseduta.


IPOTESI A CONFRONTO?


Dal 1929 ad oggi

Ed ora arriviamo alle note dolenti. Come già detto inizialmente questa sembra una crisi fotocopia con quella del 1929. Entrambe le crisi sono dovute ad un incredibile livello di ottimismo che ha contagiato tutti, oggi più di ieri, e ciò ha portato a dei livelli di liquidità e di indebitamento impensabili, mostruosi. La differenza fondamentale con il 1929 sta nel fatto che allo scoppio delle due crisi si sono date delle risposte diverse. Come già detto nel 1929 si è contratto il credito, con tutto quello che ne è conseguito, oggi invece si sono inondati i mercati con un incredibile livello di liquidità, e ciò apparentemente sta sortendo qualche effetto. Si incomincia a vendere qualche auto in più, qualche casa in più, mentre le banche, con la complicità delle istituzioni statali fanno utili molto discutibili, taroccati, facendo sparire i prezzi di mercato, in pratica personalizzando i prezzi deglli asset infetti, inesigibili, adattandoli alle “tasche”, alle possibilità delle banche interessate.
Come già detto es cusatemi per la ripetizione, si tenta di far ripartire l'economia con l'indebitamento degli stati e con il contributo di quei cittadini che sinora avevano avuto il buon senso di evitare forme di indebitamento. Non contenti di aver costretto o comunque non evitato che oltre 50 milioni di famiglie americane contraessero un mutuo per la propria casa, ad una media di 200.000 $, oggi l'attuale amministrazione americana sta agevolando l'acquisto di case, nel frattempo scese di qualche decine di punti percentuali, da parte di coloro che fin qui avevano resistito al canto delle sirene. Nella migliore delle ipotesi, nelle ipotesi cioè che questi grosso modo siano i minimi dei prezzi per le abitazioni ci troviamo di fronte a persone che si aggiungono alla già folta schiera di mutuatari. Se già questo dato ha dato grossi problemi all'economia, per gli evidenti motivi di cui già abbiamo parlato, con l'ulteriore aumento degli indebitati cosa accadrà?
Sento un gran parlare di una Fed pronta a drenare liquidità, ad aumentare i tassi al minimo accenno di aumento dei prezzi ma credo che non sia questo il pericolo per l'economia, quello di una semplice inflazione. Le fortissime spinte deflattive dovute all'incredibile livello di indebitamento non potranno essere arginate, ma si possono fare danni maggiori considerando che siamo così in buone mani, con questi signori, che non si lascerà nulla di intentato per farci assaggiare le più perfide ricette di crisi che possano scaturire dalle loro fervide menti. Ma veniamo di seguito i tre possibili scenari verso i quali evolverà questa crisi. Personalmente sono convinto che avremmo una fortissima deflazione e se lorsignori saranno in grado di essere fino in fondo dei capaci distruttori di economie avremmo il più grande attacco, come dicevo, alla moneta tout court. Ma andiamo per gradi.
1° DEFLAZIONE
Non è solo un movimento dovuto alla scarsità di denaro ed alla ritrosia, alla paura delle banche di prestarne a chiunque. Questo può apparire a chi ha una visione economicista, monetarista dell'economia. Per questi studiosi dell'economia di carta la crisi del 1929 è stata provocata da una crisi di liquidità, punto. Basta inondare i mercati di liquidità ed il problema non c'è più! Al contrario la deflazione non viene minimamente scalfita dal denaro facile ma proprio da questo trova i presupposti per prosperare. Mi spiego meglio. L'eccessiva liquidità inizialmente crea un fortissimo indebitamento e quando scoppia la crisi da liquidità=troppo indebitamento, l'ulteriore liquidità immessa nei mercati dalle autorità monetarie è prevalentemente usata dalla persone per ridurre il proprio debito e non per indebitarsi. Ovviamente ad aumentare le spinte deflattive ci sono le aspettative di ulteriori cali dei prezzi. Per questi motivi tutte le politiche antideflattive portate avanti in questo periodo a livello mondiale sono destinate a fallire, addirittura a provocare danni ben più gravi, come vedremo.
Non solo si è consentito a più della metà dei cittadini americani di indebitarsi per un mutuo ma ora si cerca di incastrarne quanti più possibile in questo ulteriore giochino perverso. Ma la psicologia, materia che evidentemente i nostri economisti non capiscono è molto più scientifica di quanto lor signori possano pensare, oserei dire matematica. Dopo che tutti, proprio tutti quelli che si potevano, o volevano comprare casa, anche quelli che non l'avrebbero mai fatto per necessità, ma sono stati condizionati dalla paura nel futuro a farlo, dai prezzi in parte ribassati, ecc, l'avranno comprata, quanti penserete compreranno poi casa, e quanti di questi una macchina nuova domani?. Siamo alle solite, saranno molto pochi, con una piccola insignificante complicazione. Che i soldi in più , la benzina aggiuntiva degli stati non è la soluzione ma l'enorme complicazione di un già di suo grosso problema.
Ma fermiamoci un attimo e diamo, e proprio il caso di dirlo, “dei numeri”. La percentuale che uno scenario deflattivo si realizzi è a mio parere del 100% che, nella perentorietà della percentuale espressa, sembrerebbe escludere qualsiasi altra soluzione. Purtroppo non è così, anche perchè il fattore tempo e i personaggi all'opera lavorano per scenari più complessi, dove l'effetto deflattivo possa essere cucinato con altri devastanti ingredienti.......
2° L'INFLAZIONE
Apparentemente il male minore. Tanti politici, economisti ed imprenditori, ritenendo la deflazione il peggiore dei problemi, premono su chi governa l'economia per una ripartenza controllata dell'inflazione. Come se poi le dinamiche messe in moto per farla ripartire si potessero bloccare a comando. Su questo devo fare un'esempio, considerando che molti di questi suggeritori erano silenti quando si stavano attuando politiche che avrebbero prodotto questi enormi problemi. Stiamo in situazioni di parossismo tale, che i vaccari cretini che si sono fatto sfuggire l'ordinata conduzione della mandria ritengono di poter controllare la situazione dopo averla gestita in maniera ignobile. Io ho al riguardo forti dubbi. Una delle idee accarezzate dai nostri, neanche tanto velata, è quello di utilizzare appunto l'inflazione per fare ripartire l'economia, per convincere i risparmiatori che se non si compra oggi si pagherà più caro domani. Per inciso qualche governante accarezza questa idea come l'uovo di Colombo ritenendo possa portare a un duplice risultato; far ripartire l'economia e ridurre il debito pubblico. A mio parere mettere in moto un movimento contrario a quelle che sono le tremende pulsioni deflattive presenti nei mercati, non dà, non può dare nessuna garanzia di controllo dell'eventuale manovra inflattiva attivata. Questo perchè sono state messe in gioco ingenti risorse che hanno dato, stanno dando ossigeno all'economia, ma questo effetto finirà con il finire degli incentivi. Senza contare le implicazioni morali sugli imbecilli salvati nei loro incredibili acquisti e sui bravi padri di famiglia rovinati con i loro titoli di stato. La possibilità di riuscita di una manovra di inflazione controllata la do vicina allo zero, considerando tra l'altro che ci sono delle controindicazioni ben evidenti. Una gran massa di persone è indebitata a tasso variabile e far ripartire il costo del denaro significa solo accelerare il loro fallimento. Personalmente ritengo che ogni tentativo di far ripartire una inflazione “controllata” sia estremamente pericoloso perchè propedeutico al terzo scenario economico.
3° LA STAGFLAZIONE
Poco da dire su questo possibile scenario economico che apparentemente, potrebbe sembrare il più naturale ad una lettura superficiale di quanto da me scritto. Alla naturale spinta deflattiva da me descritta ci aggiungiamo la volontà dei governi di fornire l'economia di un pizzico di inflazione e i giochi sembrano fatti. Stagflazione al 100%? ma neanche per idea.
4° L'IPERINFLAZIONE
È una malattia dell'economia dovuta ad un insieme di cose di cui l'iperinflazione stessa è il naturale effetto non la causa. In altre parole da sola non avrebbe alcuna possibilità di esplicarsi, di diventare pericolosa. Per il suo insorgere ha bisogno di uno stato di enorme malessere economico coniugato con incredibili sbagli di chi governa. L'iperinflazione esplode quando viene meno quel necessario livello di fiducia tra lo stato e i suoi cittadini. Ci sarebbe ancora tanto da scrivere sul tema ma mi riservo di trattare l'argomento in un paragrafo successivo.


L'ECONOMIA MONDIALE
La fine dell'impero sovietico ha fatto esplodere i problemi del capitalismo americano e i nodi degli squilibri monetari stanno arrivando al pettine. Non è più sola la Cina a volere una soluzione che non veda più il dollaro, o il solo dollaro, come moneta di riferimento dei mercati. Questo già da solo, in condizioni normali sarebbe un grosso problema. La complicazione sta nel fatto che la storia ci insegna che ogni crisi, ogni trapasso da una moneta ad un altra, da un'area geografica dominante ad un'altra avviene sempre in maniera traumatica. Se a questo aggiungiamo una classe politica che fa di tutto per aggravare una crisi di cui è responsabile.............
Lor signori pensano appunto di risolvere i problemi economici facendo ripartire l'economia, come detto, con appunto un pizzico di inflazione e per far questo sono disposti e lo stanno già facendo, a stampar denaro. Non hanno capito (ma hanno mai capito qualcosa?) che nulla si può contro il sottostante trend economico. Ed il trend economico è rigorosamente deflattivo. Come sa ogni buon vaccaro mai contrapporsi frontalmente al muro di bovini in preda al panico. Si ha solo la certezza matematica di aggravare la situazione, di sommare danno a danno. Ma vaglielo a far capire ai vaccari cretini che governano l'economia.
Ma torniamo a noi. L'immane fiume di denaro con cui nel mondo gli stati si sono indebitati per salvare gli indebitati, mi scuso per il giro di parole, sta esaurendosi senza avere sortito l'effetto voluto. Al contrario, come già detto si è solo permesso che altre persone si indebitassero, contribuendo ad aumentare l'effetto deflattivo futuro. Il brutto è che i governi continueranno su questa china a stampar denaro su denaro, mettendo a repentaglio la loro stessa credibilità, la stessa fiducia che è alla base del rapporto tra i cittadini e lo Stato. Io stampo su filigrana dandole valore di moneta e garantendo te cittadino che dietro quel valore nominale c'è un reale valore di beni garantiti da me Stato. Se salta questo tacito accordo....si arriva ad una violenta crisi della moneta con quello che ne consegue. Nell'aria si stanno creando i presupposti perchè questa crisi delle monete abbia al più presto i natali. Se aveste letto, ne dubito essendo questo mio un blog fantasma, quanto da me scritto nel 2004/2005, non potreste non aver notato l'eccezionale tempismo con il quale la gran massa dei risparmiatori ha fatto la cosa sbagliata nel momento sbagliato. Comprare titoli di stato, negli anni 80, con tassi di interessi inferiori all'inflazione dichiarata, già di suo più bassa di quella reale, e poi disinvestire dai titoli di stato quando per le fortissime spinte deflattive si sarebbero potuti ottenere guadagni incredibili per cosa? Ma ovviamente per comprare azioni sui massimi, quanto le schifavano 20 anni prima. Debbo ricordare che l'indice Comit nel 78 era a 50 e le persone sono entrate in massa con l'indice sopra 2000 a cavallo degli anni 2000, appunto? Si perdono bei soldini? E allora tutti sull'immobiliare, ovviamente rigorosamente sui massimi.
A proposito di immobiliare è proprio il caso di dire che i prezzi in Italia hanno sostanzialmente tenuto. È vero che nel nostro paese il ricorso ai mutui non ha raggiunto vette di parossismo come accaduto in altre nazioni ma è altrettanto vero che un indebitamento in mutui di tali dimensioni non si vedeva da sempre. Oggi tutti a dire che la situazione economica migliorerà anche se ci saranno più disoccupati. D'altronde sta scritto anche sui grandi testi sacri dell'economia che quando una viene licenziato allora, solo allora fa ripartire i suoi consumi, lo chiamano il consumo della disperazione. Ovviamente scherzo ma una domanda di grazia ai grandi economisti. Chi pagherà il mutuo di questi signori? Sto cercando di guardare in giro per poi confrontare fra qualche tempo i prezzi che verranno con quelli attuali. In alcune zone di recente costruzione si vendono solo case con il fardello del mutuo, perchè? C'è poco da indovinare.
Ma ritorniamo al cattivo tempismo del nostro risparmiatore tipo. Incomincia a perdere anche sull'immobiliare e si sta già trasferendo suoi titoli di stato, il famoso porto sicuro, con i titoli a breve che hanno addirittura un rendimento negativo con una frenesia, un'intensità di acquisti che è già una grande bolla. Sta entrando con la tronfia sicurezza di chi non sa di compiere appunto la cosa sbagliata nel momento sbagliato. Se dovessi avere invece ragione io l'investimento obbligazionario dovrebbe essere l'ultima delle tentazioni per un virtuoso del risparmio, oggi. Con questo non voglio dire che molti altri asset non risentiranno dei problemi economici, tutt'altro. Penso che le azioni, le case, siano destinate ad avere i loro problemi, che entrambe subiranno forti deprezzamenti da cui potranno risollevarsi ma i titoli di stato,......il porto sicuro, via!. Credo saranno l'ultimo atto di una scellerata politica più che ventennale da parte del risparmiatore tipo. Per inciso se ciò dovesse accadere due solo sono gli asset che dovrebbero attraversare indenni o addirittura in guadagno questi “mari tempestosi”, ma questa è un'altra cosa e almeno per oggi non mi interessa parlarne.


DALL'ARGENTINA A WEIMAR
LA FINE DELLA CARTA MONETA


ARGENTINA?

Quando appunto la politica economica scellerata di un paese porta al fallimento dello stesso questo non è solo il momento in cui si bruciano occasioni, al contrario è il momento in cui soprattutto se ne creano. Il paese non rimborsa più i suoi titoli di stato? Il problema è dei sottoscrittori sciocchi che hanno comprato titoli che davano un rendimento doppio o triplo senza chiedersi perchè, gli altri, tutti gli altri avranno la possibilità di comprare case, azioni, moneta a prezzi stracciati. Gli stessi argentini, pur con tutti i problemi che avevano si arrabbattavano, potendo, a comprare dollari piuttosto di..... Non era la fine del mondo, era la fine di un mondo e la differenza è sostanziale. Questo capita quando fallisce un paese, un solo paese. Ma cosa succede quando le politiche economiche dei paesi più industrializzati convergono tutte in politiche che io definisco suicide. Quando si vanno a praticare politiche economiche che vanno alla lunga incrinare appunto quel consolidato rapporto di fiducia che sta alla base del rapporto tra gli stati ed i propri cittadini?
Finora tutti gli stati stanno facendo di tutto per far ripartire l'economia, soprattutto stampando denaro a più non posso. Il paradosso di questa situazione non è solo il debito pubblico che cresce a vista d'occhio, ma anche l'incredibile exploit dei titoli di stato, con i rendimenti sempre più vicini allo zero. Cosa acccadrà se queste politiche di immettere soldi buoni in associazioni finanziare infette non produrrà gli effetti sperati, se questa valanga di soldi freschi di stampa, invece di far ripartire l'economia servono per gonfiare un debito pubblico in un periodo deflattivo come il 1929 appunto,

WEIMAR E LA FINE DELLA CARTA MONETA
Le cose si complicano quando il fallimento non riguarda più uno stato ma a fallire è l'intera politica economica mondiale. Cosa succede se a livello mondiale salta quel tacito accordo tra ogni stato e i propri cittadini Se salta questo tacito accordo, appunto, salta tutto. Il cittadino non solo non riconosce nessun valore alla somma stampata sulla carta moneta, ma se ne riconosce un valore questi sarà solo negativo. La carta filigrana stampata e quindi già carta moneta varrà meno della carta filigrana intonsa, per il semplice fatto che sarà considerata sporca, inutile. Voi pensate che questo processo, che è semplicemente uno schock stagflattivo mostruoso, sia impossibile? Io credo che questi grandi cuochi che stanno cucinando l'economia mondiale stiano preparando gli ingredienti per questa disastrosa pietanza. Non solo cercano di salvare l'economia piena di debiti creandone altri, ma poi questi nuovi soldi li stanno mettendo nella pancia di istituzioni finanziarie infette, illudendosi di poterle salvare. A questo aggiungiamo, come già detto, gli enormi squilibri monetari tra paesi debitori, come gli Usa e creditori come la Cina e l'India ed il pranzo, mortale per l'economia, può essere pronto.
In poche parole sta accadendo una cosa semplicissima. Purtroppo mi dovrò ripetere. Per salvare gli indebitati gli stati si stanno indebitando ed insisteranno ancor di più su questo rovinoso sentiero e ciò porterà non a una ripartenza dell'economia ma solo ad un forte e prolungato periodo di deflazione. Questo porterà a minor incassi per gli stati, proprio nel momento in cui i maggior debiti pubblici avrebbero bisogno di più soldi per il pagamento agli obbligazionisti. I primi goccioloni, Grecia, Portogallo, Abu Dabi, stanno portando la mandria eccitata verso apparenti, più tranquillizzanti porti economici (leggi dollaro). Quando ci si accorgerà che il default sarà possibile in ogni paese o anche solamente in molti paesi, allora sarà una Weimar mondiale. Le obbligazioni, la stessa carta moneta, non varranno più nulla.
Vi ricordate Weimar. C'è una foto che parla più di mille parole. Una donna accovacciata intenta a riempire di mazzi di banconote una stufa rendendo del tutto evidente che far questo era meno caro che usare la legna. Il ritorno al baratto.

È POSSIBILE EVITARE TUTTO CIO'?
Purtroppo non credo che sia possibile. Nel pianeta delle scimmie, o delle ex scimmie (cambia qualcosa?) la storia ci insegna che non c'è molto spazio per la razionalità, quella vera. Non ci sarebbero state guerre per tutti questi millenni se l'uomo avesse avuto l'intelligenza di capire che la soluzione guerra per risolvere dei problemi era peggiore del problema stesso. Già perchè con la guerra non hai la certezza del dopo. La guerra ti offre un'incredibile possibilità di soluzioni. Puoi vincere, perdere, puoi vincerla ed essere morto o storpio, puoi sopravvivere ed essere vinto e schiavo. Convenienza nella guerra ? In pratica nessuna eppure è la soluzione più adottata per risolvere problemi. Quando una persona è irrazionale lo è molto probabilmente in tutti gli aspetti della sua vita, non esclusi quelli economici. E poi proprio in questi giorni negli Usa c'è l'evidente, visibile constatazione, che gli uomini non hanno ben compreso la gravità di quanto stanno vivendo. C'è un modo di pensare economico prettamente conservatore di cui Reagan* è stato il capostipite, meno tasse per i ricchi uguale più ricchezza per il paese, che ha trascinato la nazione sull'orlo della bancarotta e da cui la stessa è stata momentaneamente salvata per l'intervento dello Stato. Questo modo di pensare è lo stesso che si ribella violentemente al solo pensiero che tutti i cittadini americani possano avere l'assistenza sanitaria. Assistiamo all'ignobile comportamento di assicurazioni che hanno fatto cose incredibilì nei confronti di molti cittadini Usa loro assicurati, che non sarebbero sopravvissute senza gli ingenti capitali statali, e che hanno la loro bella faccia tosta nell'organizzare le loro lobby, le loro manifestazioni, contro la riforma della sanità voluta da Obama dando uno spaccato del paese niente affatto rassicurante.
C'è una parte di quella nazione, di pelle bianca, pervasa da un fondamentalismo economico e religioso che non ha nulla da invidiare ai fondamentalisti musulmani, che non si rassegna a portare avanti le sue idee anche se queste sono state sconfitte dalla storia stessa. Che vede socialisti dove non ci sono e soprattutto, neanche troppo velatamente, non sopporta di essere governata da un “negro”. Se mi è possibile un richiamo al Darwinismo economico questa non mi sembra gente ravveduta, che abbia capito i propri errori. Se mi è consentito un esempio questi signori mi sembrano come quei soldati samurai che non accettavano in alcun modo l'idea che “gli altri” potessero vincere. Proprio per questo devono essere messi in condizione di non nuocere più. Anche questo, soprattutto questo, sta dimostrando il tramonto di quello che è stato un grande impero.
Si sarebbe potuto affrontare la crisi in altro modo? Credo di sì, senza demonizzarla. Resto convinto che le crisi siano un elemento di crescita futura più equilibrata e quindi da non evitare come la peste. Proprio per questo ritengo che la crisi dovesse essere affrontata alla stesso modo di come, a mio parere, sarebbe stato giusto affrontarla nel 1929. Fallimento di tutte le società che avessero fatto il passo più lungo della gamba, e utilizzo dei soldi che oggi sono stati usati per cercare di salvare società con i conti infetti per garantire invece, in tutto o in parte, i possessori di conti correnti. Garantire forme di assistenza sociale a chi perde lavoro soprattutto di due tipi: istituzione di mense e possibilità di poter restare nella casa che si abita pur non avendo la possibilità di continuare a pagare le rate del mutuo. Questa soluzione apparentemente punitiva per le banche nei fatti, al contrario, può essere considerato il male minore. È noto che molte case riconsegnate alle banche o alle soc. immobiliari vengano letteralmente devastate dai mutuatari inadempienti. Nulla di questo è stato fatto. Al contrario gli stati si sono indebitati e continueranno a farlo in maniera parossistica. Credo che nulla potrà evitare lo scenario disegnato.

Risvolti politici di questa crisi
Oltre ai possibili stravolgimenti economici, l'insorgere di queste crisi, porta la razza umana, a cercare soluzioni tranquillizzanti che spesso sono peggiori, e di molto, anche degli stessi problemi iniziali. Rispondere a Weimar votando per i nazisti non mi sembra che sia stata una cosa lungimirante e di questi episodi è piena la storia. Sembra quasi una caratteristica della scimmia umana quella di dare risposte sbagliate ai problemi sul tappeto. Detto del possibile ridimensionamento degli Usa che dire per esempio di quella farsa di unione, voluta da personaggi politici che non hanno mai pensato di rinunciare ai loro interessi nazionali a favori di interessi sopranazionali che è la comunità economica europea. Invece di volere un unità politica dei loro popoli, cosa che peraltro la maggioranza degli europei desiderava, hanno preferito far esplodere, far proliferare un’Europa dei mercanti, piena di regole e burocrazia spesso incomprensibili ma che non è mai andata ad intaccare appunto il potere della nazione di provenienza a favore della nascita di uno stato di entità sovranazionale. Un mostro giuridico con dei costi enormi, ma che non è mai riuscito a dotarsi di una propria politica comunitaria e soprattutto di una propria lingua che è alla base di ogni progetto politico unitario. Un’organizzazione che discetta sulla lunghezza delle sardine ma che a tutt’oggi non è stata capace di dotarsi di una costituzione che la faccia funzionare.
Un’istituzione che ha fatto di tutto per non essere amata dai propri cittadini riuscirà a non implodere quando l’esplosione del debito pubblico di molti suoi membri e la crisi economica creeranno gravissimi problemi economici? Oggi anche economisti di grido come Roubini mettono in dubbio la possibilità di sopravvivenza di questa istituzione se esplodono queste contraddizioni. Personalmente non posso che convenirne, anzi di più, visto che questa possibilità la intravedevo nell’articolo pubblicato nel 2008 su questo mio blog (gennaio 2008), e che avevo finito di scrivere nel 2005.
Ovviamente sono il primo a sperare di sbagliarmi, ma se sperare non costa nulla, bisogna pur riconoscere che lo sperare è spesso proprio di coloro che si mettono da soli in un cul de sac.
23 dicembre 2009
paolosenzabandiere
* non sono stati comunque solo i repubblicani a portare avanti una politica economica scellerata e priva di regole. Anche il signor Clinton ha contribuito a eliminare quelle legge di garanzie che erano state varate dopo la crisi del 1929
Ps. Non sono così folle da scrivere in anticipo quell'avevo ragione io.....che solo il tempo e la storia sapranno valutare. Come detto sarei il primo ad augurarmi di sbagliare. Ma comunque voglio sfidarvi per l'ennesima volte mia care somarissime dotte scimmie, per il vostro ridicolo lei non sa chi sono io, per la vostra ridicola boria. Ma io so chi voi siate appunto, un branco di scimmie con l'arte della menmonica, che nello studiare con la solo memoria appunto su libri peraltro scritti da altre ignorantissime scimmie quanto voi, di questi di ridicoli studi ripeto, avete fatto la ragione delle vostre altrettanto ridicole, inutili vite.
Vite incanalate, apparentemente senza sussulti, tutte certezze e niente domande. Sono così faticose le domande, così fuorvianti in tutti i campi della vita. E così con le vostre sempiterne certezze del fulmine come segnale divino, della terra al centro dell'universo, dell'universo creato in 6 giorni, tenete sempre dritta la barra sulla rotta della vostra crassa ignoranza e non scalfiscono le vostre granitiche certezze le non poche disgrazie che voi stessi contribuite a creare, e i pochi bagliori di luce dei pochi uomini che pur riuscite ad incontrare nel corso della vostra esistenza, vengono poi risucchiati dalle fitte tenebre delle vostre teste vuote e senza luce.
Si lo so che quanto scritto e mi riferisco soprattutto a quest'ultima pagina è una cosa pesante, ma avete mai pensato a quanto siete pesanti, quanto siete ridicole voi.................... “Dotte scimmie”? Pensateci, per un attimo..............Se vi riesce.....di pensare, ovviamente!
Post, post scriptum. Non c'è pace sotto gli ulivi. Sul sole 24 ore del 24 dicembre c'è un intervento coordinato di quattro maitre a penser del pensiero economico, della serie”A volte ritornano”. Cè il signor Martin Feldstein, che ancora continua a sostenere che la Thatcher e Reagan, con il quale lavorò, furono alla base della pietra miliare della moderna economia mentre lo sciocco che vi scrive continua a pensarli entrambi come i principali responsabili della crisi attuale. Questo signore continua a dare il suo valido aiuto all'attuale presidente degli Stati Uniti Obama. Ma costui, in queste pagine ricche di personaggi, è in buona compagnia.


C'è il signor Josè Manuel Barroso, attuale presidente della commissione Europea, che da quella poltrona, come tutti quelli che lo hanno preceduto ha formato una pletora di euro burocrati, molto portati all'espansione dell'Europa dei mercanti e sempre contro l'Europa dei popoli.
C'è il signor Dominique, Strauss-Kahn, direttore generale del F.M.I., sostenitore della vendita di asset in oro posseduti dal suo istituto, anche se per la buona intenzione di investire il ricavato a favore dei paesi emergenti. Se dovessi avere ragione sulla crisi di fiducia nei confronti della carta moneta, vorrei sapere come potrebbe intervenire qundo ciò sarà accaduto, visto gli alleggerimenti già perseguiti. Della serie: “Di buone intenzioni sono lastricate le vie dell'inferno..”.
E ultimo, ma non per ultimo, c'è Geroge Soros che io personalmente ritengo un grande. Un signore che ha usato sovente la sua non comune intelligenza economica finanziaria per averne personali ed incredibili vantaggi economici (es. Svalutazione sterlina e lira del 1992), ma che non si è mai abbandonato alla sola ricerca del denaro per il denaro. Non solo speculatore ma anche benefattore. Personalmente oggi lo trovo ancor più simpatico per un motivo economico. Non capita tutti i giorni che il fondo di George Soros compri il 3,81% di azioni di una societa. la A..... .....a (non facciamo pubblicità) che tu avevi comprato qualche anno fa, e che da quel giorno, in poco meno di 6 mesi il titolo sia passato da poco più di 4 a 15 $. Ma l'ultima intervista sul sole 24 sembra fatta a posta per essere criticata, anche se, sostanzialmente, dice cose molto scontate. Sostenere che in questa crisi i governi devono resistere alle tentazioni protezioniste e che sia ora necessario scrivere le regole per evitare che in futuro questa accada di nuovo lo ritengo banale e quasi inutile. Chi ci governa deve fare le leggi perchè non si creino i presupposti per le crisi, dopo, dopo che le crisi sono scoppiate è quasi inutile qualsiasi tipo di legislazione. O meglio va molto bene nel pianeta delle scimmie, dà le risposte che gli imbecilli in crisi si vogliono sentir proporre, ma sono gli stessi imbecilli che solo qualche tempo prima non volevano sentir parlare di regole, diciamo che fa parte del gioco. Devo ricordare che solo una decina di anni fa fu soppressa la legge che evitava la commistione tra banca d'affari e banca d'investimento. Legge fatta dopo il 1929 proprio per “evitare” il ripetersi di quell'evento. Diciamo che le regole le si doveva fare prima dell'insorgere della crisi, richiedere le regole dopo che la crisi è scoppiata è solo una prova lampante che non si comprende come nasca una crisi epocale. È materia buona per un'intervista ad un quotidiano economico i cui giornalisti hanno contribuito, con i loro articoli, con il loro ridicolizzare le poche “Cassandre”, alla formazione di questa crisi. Per quanto riguarda il protezionismo siamo quasi alle comiche. Avete mai visto un politico di qualsiasi paese, il popolo di quel paese, in una situazione di grave ambasce, non ricorrere entrambi alla tentazione della scorciatoia protezionistica?
Introduzione alla lettura
06/02/10

2 commenti:

  1. Grazie per il link, leggerò con calma il saggio.
    Un saluto, Viola (fin€imp€(u)ro)

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  2. Sforzo lodevole , ma pieno di errori , clamorose ingenuità e un pizzico di mala fede.

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