19 febbraio 2010

SILVIO, COSENTINO E IL PAESE DEI FURBI IMBECILLI

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Silvio nel corso degli anni ha “migliorato” i giudizi sui suoi concittadini. Anni fa ad una assemblea di venditori di Pubblitalia disse che i telespettatori sono come un bambino di 11 anni, ma come tutte le persone intelligenti non si fossilizza nei suoi giudizi. Quello pensava decenni fa quando la sua scesa in campo non aveva ancora devastato le coscienza degli italici undicenni. Dopo decenni di spappolamento cerebrale di quel che resta delle italiche testoline, le stesse sono considerate dal nostro come possedute da cerebrolesi. E il nostro si comporta come se avesse di fronte appunto degli idioti che non sappiano valutare quando detto e soprattutto fatto da lui.
SILVIO, COSENTINO E IL PAESE DEI FURBI IMBECILLI

Prima se la prende con le intercettazioni, che sono alla base di ogni tentativo di debellare la corruzione e tanti altri comportamenti criminali, e un attimo dopo, magari in presenza di sondaggi che dicano in maniera del tutto evidente che la gente non ne può più di questi corrotti (e si, a volte anche gli imbecilli pensano), si erge a paladino contro la corruzione. Il tutto senza che gli italici imbecilli gli chiedano conto del suo vistosamente contraddittorio comportamento.
Anzi fa di meglio. Nello stesso giorno respinge le dimissioni da sottosegretario di Cosentino, quello che i magistrati vorrebbero arrestare perchè sospettato di forti collusioni con la camorra. E così la grande guerra alla corruzione dichiarata dal nostro eroe avanza con due splendide battaglie che il parlamento sa già vinte. La conferma di Cosentino come sottosegretario e il bavaglio prossimo venturo alle intercettazioni. Il popolo bue appagato, devotamente ringrazia il capo in lotta contro i corrotti.

 
Introduzione alla lettura
19/02/10

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