24 febbraio 2010

FINI E CASINI E LE OVVIETA' ALLA CATALANO



Certo l'uscita di Fini sul fatto che per cinque anni i condannati in maniera definitiva, non possano essere eletti in parlamento o comunque avere incarichi elettivi ha fatto scalpore per la sua ovvietà, e dopo? Da quel che si evince la candidatura di questi signori e la loro possibile elezione potrebbero essere fatte senza problemi.
FINI E CASINI E LE OVVIETA' ALLA CATALANO

Quindi questo significa che passato questo breve periodo nella vita di un uomo, un pregiudicato, perchè di questo si tratta, potrà tornare agli splendori parlamentari appena trascorse cinque brevissime “primavere” Ma Fini fa finta di non sapere che sempre meno corrotti o corruttori andranno in galera nei prossimi anni, con l'introduzione di norme ipergarantiste a favore dei soliti noti che qualcuno si ingegna nell'inventare alla velocità della luce. Personalmente sono convinto che qualora i vari “lodi” e il processo breve non sortissero l'effetto desiderato, si troverebbe qualche testa d'uovo a pontificare che solo tre livelli processuali non danno garanzie all'imputato e alla sua difesa. Magari si passerebbe dal processo breve al processo a vita, trenta gradi di giudizio, o forse, perchè no, cinquanta, con la certezza per l'accusato di essere assolto se non dalla giustizia dalla durata della sua stessa vita.
Uno che si dice liberale dovrebbe sapere che nei paesi anglosassoni che del liberismo sono la patria, non solo una condanna di primo grado ma anche il semplice sospetto di essere mafioso impedisce al condannato, o al solo sospetto di esserlo, di essere candidato. Il signor Fini non si è mai accorto che in questo nostro strano paese si candidano gli inquisiti proprio per evitargli la galera? Essere liberale non è un abito di lustrini da indossare a piacimento, ma un'etica, una prassi di continuo rispetto delle leggi da praticare, sempre. Non si è mai accorto che il suo partito è tutto meno che una una concezione liberale della vita, non si è mai accorto che la democrazia è altro dal Pdl, senza con questo voler dare patenti di democraticità ad altri partiti che, per quanto possibile hanno pure loro dei grossi “problemini” con la democrazia.
Ma per ultimo parliamo di Casini e della sua geniale scoperta dell'odierna ondata di corruzione. Secondo il nostro ci sono troppi corrotti e troppi corruttori in politica perchè la gente, a differenza di quanto succedeva nei partiti tradizionali, oggi fa politica per i propri interessi personali. A Casini che è a capo di un partito che prende una marea di voti in Sicilia, nessuno ha mai detto che quella regione in quanto a corruzione non ha nulla da imparare da nessuno? E per quanto riguarda le persone che entrano in politica per fare “gli interessi personali” come dice lui, non si è mai accorto, in sedici anni, che qualcuno era entrato in politica proprio per questo, anzi meglio, che per difendere “l'Italia” aveva fatto un partito. Ma mamma, on. Casini, non le ha mai detto nulla?
Di persone che fanno finta di essere quello che non sono è pieno il mondo. Chi pensa di fare il liberale nel pdl e il combattente della corruzione nell'udc consciamente o meno ingrossa solo le schiere di quell'esercito di chi parla al vento o peggio.
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Introduzione alla lettura
19/02/10

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