Ottobre (58)
Introduzione alla lettura
10/10/13
Ho
scritto questa poesia pensando a quanto mi era accaduto con una persona con cui
ogni tanto, quando capitava, parlavo di quanto accadeva intorno a noi. Persona
di sinistra, tipo lettore del “ Fatto
quotidiano”, a cui quella particolare lettura della politica italiana
che so dare non dispiaceva, e a cui
sovente riuscivo a fornire una chiave di lettura nuova a quanto accadeva
intorno a noi. Un giorno entro in argomento sugli ebrei e il fascismo, una
storia sempre nascosta, e lui si dimostra interessato. Gli dico che se vuole la
prossima volta gli potevo portare il mio
scritto su Mussolini e gli ebrei fascisti
(Berlusconi, Mussolini, gli ebrei e la storia nascosta. Post n.8 del4 febbraio 2013) , cosa che accetta volentieri. Passa del tempo e
gli chiedo un parere di quanto da me scritto e dalle sue risposte mi risulta
chiaro che non l’ha letto, forse neanche nel titolo. Non è la prima e l’unica
volta che mi capita, spesso ho visto persone affascinate dai miei discorsi la
sera e in fuga i giorni successivi. Purtroppo quando l’eccezione diventa la regola la cosa ha un
suo metodo. Semplifico con una
storiella, purtroppo vera, che se non fosse drammatica farebbe solo ridere. Ve
lo ricordate il tedesco che entra nella prima guerra mondiale per colpa del
militarismo prussiano? Che infrange tante regole (Belgio neutrale e guerra
chimica) e poi trattato di Versailles, repubblica di Weimar, iperinflazione,
7/800 mila morti per fame. E qual è la soluzione ai suoi problemi dovuti fondamentalmente
al militarismo prussiano? Quel signore coi baffetti? La soluzione al problema
cento volte peggio del problema stesso!!! Nell’umanità c’è del metodo nel non
voler riconoscere i propri errori e nel farne di peggiori quando si è sotto
pressione. Passa qualche settimana e di getto scrivo questa poesia. Scusatemi
per lo sfogo.
paolosenzabandiere
IO SONO
Io sono la luce che illumina i tuoi pensieri,
fioca candela, intelligenza tremula,
che il tuo dotto, e al tempo vuoto sapere,
non sopporta di coltivare.
Io sono quello a cui dici: “Tutta la vita con le
tue idee”.
Presenza liberatoria di cui non puoi fare a meno,
ma poi,
soprattutto, sono colui da cui si deve fuggire,
perche scoprire la verità sarà pure rivoluzionario
ma mille volte meglio ignoranti e senza pensiero.
Io sono il vento naif che sbaglia i congiuntivi ma
libera i tuoi pensieri,
per questo amerai avermi conosciuto
e maledirai poi di averlo fatto.
Io sono portatore di verità per te troppo dolorose.
Per questo mi vedrai come il nemico che mina le tue
incrollabili certezze,
con i tuoi finti amici, i tuoi improbabili e ridicoli eroi.
Io sono come uno specchio in cui rifiutarsi di
guardare.
Perché il nemico che vedi sempre davanti a te,
per una pigra distrazione della tua anima, ti è
spesso alle spalle,
quando non è all’interno dei tuoi stessi pensieri.
Io sono l’affascinante incontro di un momento,
l’idea, l’altro modo di pensare,
da desiderare forse per una serata
ma via troppo sconvolgente per un’intera vita!
Io sono la fonte dell’ovvio buon senso
che sempre desideri
e da cui costantemente rifuggi.
Io sono lo scritto che aspettavi per comprendere
e di cui poi, vigliaccamente, non leggerai nemmeno
il titolo,
e non perchè non gli darai credito, ma per l’esatto
contrario;
perché molto meglio una comoda ignoranza
a una scomoda verità.
Io sono la semplicità del fare,
che è anche voglia di cambiare
e il non seguire il solito faraone prepotente
a cui sovente affidi la tua ridicola vita.
Vita di chi non comprende, di chi non vuol comprendere,
quanto sarebbe facile, e conveniente, cambiare.
Io sono colui che continuerà a parlare al vento
proponendo cose estremamente semplici, possibili,
al tuo cervello rettiliano che delle assurde
complessità
ha fatto sistema per complicare,
con metodo scientifico, la tua stessa vita.
Io sono un uomo senza bandiere,
in un mondo che per orride bandiere,
ha fatto ragione di vita
paolosenzabandiere
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