Luglio (45)
Introduzione alla lettura
19/07/13
Introduzione alla lettura
19/07/13
Cari
Alfano e Bonino in questo momento di grande incertezza voglio mettere a fuoco
il perché, a mio parere, sarebbero corrette le vostre dimissioni.
Voi dite di non aver mai parlato con
l’ambasciatore del Kazakistan e io prendo per buone le vostre spiegazioni,
anche se dovete convenire che è ben strana la procedura attuata dal signor
Andrian Yelemessov e ancora più strano, stando alle notizie sulla stampa, il
vostro comportamento.
Negare
che l’ambasciatore vi abbia cercato, per la cattura, a suo dire di un
pericoloso criminale ricercato dall’Interpol, credo che non possiate neanche
voi affermarlo. Se fosse accaduto così starebbe a significare che, in presenza
di un rappresentante di un altro stato, ai nostri funzionari di polizia sarebbe
sfuggito il piccolo particolare di informare i
ministeri dell’Interno e degli Esteri di quanto stava accadendo, visto
che prendere ordini da un rappresentante di uno stato estero, senza esserne
autorizzato non è tra i compiti di un
funzionario di polizia.
Anche i
sassi sanno che un ambasciatore che ha un problema nel paese dove esplica il
suo ruolo per prima cosa avverte il ministero degli Esteri, e sarà quest’ultimo,
se riterrà le richieste dell’ambasciatore legittime, ad indirizzarlo presso chi
ha le competenze per risolvere il problema, avendo cura di seguire ogni passo
del procedimento. Essere ministro degli esteri e essere tenuto all’oscuro di
tutto porterebbe, in altri paesi, alle dimissioni immediate, fosse solo per
protesta del responsabile del dicastero, qui non si usa. Il ministero degli Esteri
è stato by passato a favore del ministero dell’Interno? Qui sembrerebbe che
almeno il capo gabinetto fosse informato sulle richieste ma sembra che ogni
tentativo del funzionario di mettersi in contatto col suo responsabile
apicale dell’Interno non abbia avuto
successo.
Così è
potuto accadere che dei semplici funzionari di polizia fossero messi nelle condizioni
di operare nel peggiore dei modi, su richiesta di un paese che produceva
notizie che si poteva tranquillamente sospettare false, trattandosi di un paese
che dei diritti umani ha fatto carta straccia. Pur essendo sommersi da
incombenze eccezionali il ministro degli Esteri e il ministro degli Interni
della Repubblica Italiana dovrebbero sapere entrambi che nelle ex repubbliche
sovietiche è d’uso appiccicare ad ogni oppositore l’etichetta di criminale per
permettere ai vari governi in carica di perpetuare regimi che somigliano sempre
di più, ed in peggio, al regime sovietico. Purtroppo voi questa cosa non
l’avete avuta ben presente ed oggi una “pericolosa criminale e sua figlia”
colpevoli soli di essere moglie e figlia di un oppositore al regime kazako sono
agli arresti domiciliari in quel paese.
Altri
paesi europei, altre democrazie, quella democrazia di cui parla tanto ministra
Bonino, negano l’autorizzazione all’espatrio verso questi regimi, anche a veri e propri
criminali, per il pericolo che siano sottoposti a torture, noi ci mandiamo i
bambini.
Un
plauso sentito a tutti ma forte, eccezionalmente forte ai collusi del piddì e a
chi li vota ancora.
paolosenzabandiere
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