13 giugno 2013

(37) USCIRE DALL’EURO? LE FACILE RISPOSTE DEL VENDITORE DI TAPPETI DI SUCCESSO.

Giugno (37)
 Introduzione alla lettura
 10/06/13
 
 
 
     L’anziano venditore di tappeti ha visto praticare svalutazioni competitive dai molti governi che si sono succeduti alla guida del paese. In un paese indebitato come l’Italia questa è sempre stata la soluzione ai problemi, ma le cose non sono immutabili.
 
     Questo accadeva quando il problema di essere pieni di debiti e scarsamente competitivi riguardava un singolo paese. Lo si riteneva uno scapestrato che non sa controllarsi ma poi si accettava una svalutazione della sua moneta e si tenevano aperte le frontiere al libero scambio, considerando che gli altri paesi erano in buona salute e la libera circolazione delle merci conveniva a tutti.
 
    Oggi credo che la situazione sia cambiata. Non c’è un paese europeo che non sia fortissimamente indebitato. La stessa Krande Cermania ha un debito complessivo di quasi il 280% del pil rispetto al nostro 320/330% e chi pensa di poter scaricare i suoi problemi sugli altri credo che non abbia presente la situazione. Uscire dall’euro? Certo che si può ma da qui a pensare che poi gli altri siano disposti a prendere le nostre merci svalutate  e a chiudere le loro fabbriche per la nostra concorrenza ce ne corre.
 
     Molto meglio un governo che avesse le palle per decidere che per tot anni lo stato italiano non pagherà gli interessi sul debito ma rimborserà solo il capitale. Sarebbe molto più difficile cacciarci dall’euro e avremmo anche validi argomenti per  questa decisione. Quando un debitore arriva ad un’insostenibile situazione finanziaria non si può pensare che sia il solo responsabile. Il direttore di banca, la banca stessa, che per avidità di interessi, hanno contribuito a creare questa situazione esplosiva, perché non dovrebbero pagare in parte la loro politica fallimentare?
 
    Cosa fanno al contrario le nostre banche che hanno contribuito per la loro parte all’insorgenza di questa gravissima crisi? Stanno facendo il gioco della Krande Cermania. Prendono soldi in prestito dalla Bce  a basso costo e comprano titoli di stati italiani che gli vengono venduti da chi ne è pieno, alias banche francesi e soprattutto tedesche, pensando di guadagnarci visto gli elevati interessi. Cosa succederà quando il debito italiano sarà posseduto in gran parte solo da banche italiane? Provate ad immaginarlo.
                        
                                                                      paolosenzabandiere
 
 
 

 
 

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