14 dicembre 2012

(89) LA BOCCASSINI CHE SI ARRABBIA E FA ARRABBIARE.

Dicembre (89)
Introduzione alla lettura
12/12/12
 

Il pm Ilda Boccassini è arrabbiatissima con la Ruby e indirettamente con la difesa di Silvio Berlusconi perché al processo che prende il nome dalla ragazza, la stessa, non presentandosi come testimone a favore dell’ex presidente del Consiglio porta avanti, a detta del magistrato, una dilazione per rinviare la sentenza del processo a dopo le elezioni. Io credo che ognuno possa essere arrabbiato con chi crede. Per esempio io sono arrabbiatissimo con Ilda la “rossa” perché ritengo che anche in questo processo, al di là della fuffa formale, c’è l’evidenza che non tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, o meglio che qualcuno è più uguale di altri. Se fosse capitato a me quello che è capitato a Silvio Berlusconi probabilmente sarei sommerso da una marea di denunce e mi troverei a dover affrontare e giustificare reati più gravi di quelli per cui inizialmente sarei stato processato. Ma incominciamo da Ruby, ora maggiorenne e le famose cene eleganti..... 
LA BOCCASSINI CHE SI ARRABBIA E FA ARRABBIARE.

     Nel paese dei balocchi può accadere che quello che dovrebbe essere un teste dell’accusa sia portato al contrario come testimone a favore dell’accusato. La difesa di Berlusconi è semplice. Ad Arcore si facevano feste eleganti e lui non sapeva che la Ruby fosse minorenne e non ci è andato a letto (altrimenti che feste eleganti sarebbero!) e soprattutto la riteneva nipote di Mubarack. Proprio per questo porta a suo discarico la ragazza. Chi l’ha portata ad Arcore è stato Emilio Fede e lui dovrebbe ricordarsi della ragazza e delle sue dichiarazioni visto che è stato presidente di un concorso di bellezza a cui ha partecipato Ruby. In quel concorso Ruby dichiarava di avere 16 anni e, solo punto a favore di B., di essere egiziana. Mi chiedo se Fede si sia scordato nel frattempo dell’età della ragazza.  Vorrei che qualcuno mi spieghi alcune cose.

     La Ruby non perde occasione di fare dichiarazioni compromettenti al telefono; intercettata dichiara in diversi momenti che: “Noemi è la pupilla e io sono il culo…..”, e di aver chiesto 5 milioni di euro a Berlusconi. Qui è doveroso fare delle riflessioni. Di quanto siano eleganti delle feste in cui chi partecipa si definisce il “culo” di qualcun altro, ognuno può pensare ciò che vuole. Certo  “bizzarra” è la richiesta di farsi dare 5 milioni da Silvio, sempre fatta telefonicamente dalla ragazza , parlando con un’altra persona.  Perché Silvio dovrebbe dare 5 milioni ad una ragazza che lui sa maggiorenne , con la quale dichiara di non avere avuto rapporti sessuali e per la quale si è prodigato spendendo per lei somme comunque importanti per assicurarle un futuro, almeno a suo dire? Una forma di ingratitudine o cosa?

     Resta il fatto che è lo stesso Berlusconi a dichiarare di pagare, per ogni ragazza che ha partecipato alla sue “feste eleganti”,  2.500 € mensili, più qualche somma extra, perché le poverine dopo questa vicenda hanno avuto difficoltà a trovare lavoro. Eppure dalle  intercettazioni sembrava di capire che alcune di queste ragazze il lavoro lo avessero, abbondante ed antico. Resta il fatto, non proprio il massimo, che Berlusconi paga delle ragazze che sono, o saranno, sciocchezzuola, anche testimoni al  suo processo e che in alcune intercettazioni più che confermare le dichiarazioni del nostro sembravano al contrario dar valore a quelle dell’accusa.

     Altra cosa evidentemente “bizzarra” è che Berlusconi compra due ridicoli appartamenti, poco più di baracche per lui, da altri due testimoni a suo favore in quel processo. Compra da Apicella e da colui che era il pianista di Arcore.

     Conclusioni. La Boccassini è arrabbiata ma anche tanti altri lo sono, con lei. I sostenitori di Silvio lo sono di certo, ritenendolo innocente e perseguitato a prescindere, ma anche tanti altri signori sono arrabbiati. Perché vede cara pubblico ministero se Lei ed altri giudici mettete su un processo dando enorme valore alle intercettazioni telefoniche e date, Voi non altri, credito a questo parlare telefonico,  come potete poi sopportare che quelle stesse persone dicano l’esatto contrario in un aula di tribunale. Delle due l’una: o dicevano il falso, facevano le zuzzurellone al telefono, dicendo falsità appunto, o le falsità le hanno dette in tribunale e allora chi ha costruito un processo sulle intercettazioni, o perlomeno anche sulle intercettazioni, non può assistere in silenzio a dei testimoni che dicono falsa testimonianza e vengono per giunta pagati lautamente perché poverini non sanno come sopravvivere…..ad accuse vergognose che in verità sono molto, ma molto più blande di come alcune di queste stesse signore si definivano tra di loro al telefono.

     Ovviamente sono convinto che se tutto ciò fosse capitato ad un cittadino comune la storia avrebbe preso un’altra piega.

                                                       paolosenzabandiere

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