19 ottobre 2012

(77) LA STRANA MORALE SU STIVALIA.

Ottobre (77)
Introduzione alla lettura
19/10/12

     Stivalia, il paese dei furbi imbecilli ha una strana morale che porta a sottacere cose gravissime per scandalizzarsi per altre che, pur essendo gravi, non lo sono quanto quelle per cui non ci si scandalizza. Il caso Fini-Tulliani e quel che ruota intorno ad Alleanza Nazionale, creatura politica dell'attuale presidente della Camera, stanno lì a dimostrarlo.....


LA STRANA MORALE SU STIVALIA.

     Vi ricordate il Fini che sotto il palco di non so quale convegno diceva al Berlusca: “Che fai mi cacci”?. Fu l'inizio di una guerra che portò ad usare tutti i mezzi possibili contro l'avversario. In questo contesto esce fuori l'accusa che il fratello della moglie di Fini avrebbe comprato una casa a Montecarlo a prezzi irrisori. Casa donata da una nobildonna ad Alleanza Nazionale, di cui l'attuale presidente della Camera era segretario. La vicenda, se fosse vera sarebbe certamente poco edificante ma rappresenterebbe solo una fotografia di quello che è diventata la politica per molti personaggi che intorno a lei gravitano e che  pensano solo al proprio tornaconto personale e delle persone che  a loro sono vicine. Punto, ma il caso non è chiuso, al contrario.

    Parlando di documenti che comproverebbero questo “favore” al fratello della signora Fini,  di come questi sono stati prodotti,  escono fuori “storie” legate alla politica, al partito di Allenza Nazionale, che a mio parere sono molto, molto meno edificanti della casa di Montecarlo. Io voglio raccontare solo i fatti, chi legge può valutare.

     Dunque. La produzione di queste “prove” sulla vantaggiosa compravendita, a favore del signor Tulliani, dell'appartamento di Montecarlo vengono prodotte da personaggi che sono interni ad An e che in questa guerra per bande si sono schierati decisamente a favore di Berlusconi. Questi signori rispondono al nome di Francesco Corallo, soprannominato il re delle slot machines, e due parlamentari ex An, Amedeo Labocetta e Francesco Cosimi Proietti.

     I rapporti tra Francesco Corallo, Amedeo Labocetta e Fini sono, diciamo così singolari. Fini viene fotografato anni fa nel ristorante del Corallo a St. Marteen e Amadeo Labocetta ha fatto un enorme favore al Corallo medesimo. Durante una perquisizione nella casa del re delle slot la finanza stava per sequestrare un computer portatile quando arriva il nostro onorevole e se lo prende asserendo essere suo e non del Labocetta. Passa del tempo e la finanza riesce a  farselo consegnare ma nel frattempo era stato tutto cancellato, tutto. Bello vero? Resta il fatto che gente allora vicina ad Alleanza Nazionale gestiva  slot machine, quei giochini che hanno rovinato centinaio di migliaia di persone.

     Ricapitolando. La politica nel 1995, con il governo Dini introduce le slot machine nei bar, cose di cui evidentemente si sentiva la  mancanza, e settori vicini al partito di Fini pensano bene di entrare nel lucroso affare. Che questi aggeggi, come detto, rovinino le famiglie, con giocatori che invece di portare i soldi a casa li buttano in queste infernali macchinette, non interessa nessuno. Questo non è un scandalo. D'altronde la politica non è l'arte di complicare la vita alla gente a nostro esclusivo vantaggio?

     Una cosina da ridere, un'altra. Ma il Giornale, così attento a denunciare le ruberie degli altri, non si è mai accorto che personaggi vicini al partito alleato avevano messo su quel bel mestiere? No? Comprendo, a loro interessano solo gli scandali, immobiliari naturalmente.

                                                            paolosenzabandiere

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