4 settembre 2012

(70) NAPOLITANO E LE QUESTIONI DI PRINCIPIO. LE SUE E LE NOSTRE.

Settembre (70)
Introduzione alla lettura
02/09/12
 
    Sollevare una questione di principio è “quasi” sempre cosa buona e giusta, “quasi”. Se tu rivendichi una secretezza di un tuo atto quando il propalarlo ti farebbe fare una  figura coi fiocchi è un'ottima e nobile questione di principio. Al contrario se tu rivendichi il silenzio su un tuo atto perchè in quel tuo comportamento sei cosciente di fare una pessima figura, non è proprio la stessa cosa. C'è una piccola differenza tra fare un bella donazione e non volerlo far sapere e il suo esatto contrario, appropriarsi cioè di qualcosa di non tuo e non volerlo rendere noto. In due episodi distinti Napolitano viene casualmente intercettato dai giudici. La prima volta la cosa, pur essendogli nota non gli crea problemi perchè nei fatti ci fa un'ottima figura, nella seconda invece scatta.....la questione di principio. Perchè il primo episodio passa nel silenzio e il secondo al contrario viene portato di fronte alla Corte costituzionale con l'ormai famoso conflitto di attribuzione? C'è poi una questione di principio che ci riguarda direttamente come italiani. Noi faremmo volentieri a meno di conoscere  le casuali intercettazioni del Presidente Napolitano con signori, intercettati (al contrario) legalmente, ma visto che siamo quasi costretti a saperne di alcune quando sono senza evidenti problemi per il nostro Capo dello Stato, a quel punto, visto che ci siamo, vorremmo saperne di tutte. È una questione di principio, l'unica giusta in questa vicenda.....





NAPOLITANO E LE QUESTIONI DI PRINCIPIO. LE SUE E LE NOSTRE.



     Tempo fa i giudici dispongono che i telefoni dell'allora capo della Protezione civile, Bertolaso,  fossero messi  sotto controllo e capita così che una telefonata tra quel signore e il Capo dello Stato fosse intercettata. Napolitano al telefono si prendeva a cuore le sorti dei terremotati aquilani e nessuno trova da ridire, tanto meno Napolitano che nell'intercettazione ci fa al contrario una bella  figura. Non si nota nessun conflitto di attribuzione all'orizzonte.



     Poi accade che, nell'inchiesta contro l'accordo voluto con la mafia da alcuni politici e parte dei servizi segreti, vengano messi sotto controllo i telefoni di Mancino Nicola, ex ministro dell'Interno ed ex vice presidente del Csm, sospettato di dire cose non vere sulla trattativa. Il nostro incomincia a telefonare al consigliere del Quirinale D'Ambrosio chiedendo che sia fatto qualcosa per impedire questa “fastidiosa” inchiesta nei suoi confronti e al Quirinale, invece di mettere giù la cornetta perchè tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, sembra ci si attivi per vedere cosa si può fare, e che oltre all'attivismo del D'Ambrosio ci siano anche due telefonate dirette tra l'intercettato e il Napolitano.



     Per la verità i giudici di Palermo hanno già detto che le due telefonate in questione sono irrilevanti e molto probabilmente hanno ragione anche se a questo punto l'insorgere della questione di principio da parte di Napolitano, oggi e non qualche anno fa, mi solleva qualche dubbio. Proprio per diradarli, questi benedetti dubbi, sarebbe il caso di renderle pubbliche queste telefonate.



                                                           paolosenzabandiere

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