22 agosto 2012

(68) TARANTO E LA STRAGE DI STATO. (68)

  Agosto (68)
Introduzione alla lettura
14/08/12

     In questi decenni si sono succeduti governi di vario colore che con la scusa di non compromettere i livelli occupazionali all'Ilva di Taranto hanno contribuito, nei fatti, a reiterare una strage che ha provocato decine, centinaia, migliaia di morti correlate all'inquinamento e un numero imprecisato di malati. I problemi dell'inquinamento non hanno riguardato solo gli operai dell'Ilva ma hanno coinvolto anche la popolazione tarantina, soprattutto quella che abita nei quartieri più vicini alla fabbrica. I governi che si sono succeduti e che non hanno fatto nulla, o quasi, per evitare questa strage ora che un magistrato vuole far rispettare la legge, costi quel che costi, si arrogano il diritto di poter decidere loro e non la magistratura, sentono minacciati i livelli occupazionali e le loro “scelte di politica industriale” dal magistrato di turno e vorrebbero interrogare anche la Corte Costituzionale. Una domandina. Dove eravate mentre la gente moriva di tumore per i provvedimenti che i vostri governi non prendevano? A fare affari con i Riva com'è è capitato a due attuali ministri o a prendere i soldi dai Riva come è capitato al piddì e a farsa itaja.....





TARANTO E LA STRAGE DI STATO.


      In qualsiasi altro paese, non solo europeo, avrebbero costretto un'industria altamente inquinante, a prendere tutti i provvedimenti del caso, per evitare che continuasse a sopravvivere come fabbrica di morte. Decenni di inquinamento avrebbero creato e magari risolti problemi anche in un paese come la Cina, che non è stato certamente in prima fila nella lotta all'inquinamento.



     Oggi coloro che sono idealmente i continuatori, i responsabili, di questa strage di stato che dura da decenni,  hanno l'ardire di sostenere che è solo loro il diritto di decidere nelle scelte di politica industriale e che non dovrà essere un giudice a stabilire se i livelli di inquinamento sono tali da rendere improrogabile l'adozione di provvedimenti che portino alla salvaguardia di tutti i soggetti interessati al caso, come se i diritti alla salute e a un lavoro pulito fossero tra di loro incompatibili.



                                                                 paolosenzabandiere

Nessun commento:

Posta un commento