23 luglio 2012

(61) NAPOLITANO E LE BELLE COSE PREVISTE DALLA COSTITUZIONE ITALIANA. ESSERE CIOE' GIUDICATI DA COLORO CHE TU HAI NOMINATO GIUDICE COSTITUZIONALE.(61)

Luglio (61)
Introduzione alla lettura
23/07/12




     Napolitano non sarà la prima autorità della Repubblica che vedrà il suo operato valutato dai giudici della corte costituzionale, in parte da lui stesso nominati. Ci sono già stati giudici costituzionali nominati da un personaggio (indovinate chi), sorpresi ad una cena in casa di uno di loro con il Berlusconi Silvio e il Ghedini Niccolò; cioè con coloro che di li a qualche settimana avrebbero dovuto  giudicare, in merito ad uno dei vari lodi che l'ex premier aveva emanato pro domo sua. Napolitano sarà però la prima autorità a richiedere per sè il giudizio della corte, e quindi anche ai giudici da lui nominati,  Al di là del merito della questione, che spiegherò più avanti, resta evidente il pressapochismo dei cosiddetti padri della patria, che hanno fatto una costituzione di belle intenzioni ma senza nessuna punizione per chi la disattende reiteratamente e hanno permesso al potere politico, parlamentare e presidenziale, di nominare 10 dei 15 giudici che compongono la Corte Costituzionale. Così il sogno di ogni imputato, o interrogando, di avere giudici da lui nominati a giudicarlo si è avverato, con tanti saluti all'articolo 3 della costituzione e non solo.....

NAPOLITANO E LE BELLE COSE PREVISTE DALLA COSTITUZIONE ITALIANA. ESSERE CIOE' GIUDICATI DA COLORO CHE TU HAI NOMINATO GIUDICE COSTITUZIONALE.



     Mi rifiuto di commentare una tale mostruosità giuridica e non mi riferisco al Napolitano Giorgio, presidente delle Repubblica Italiana, che pone  alla Corte Costituzionale il conflitto di attribuzioni, perchè è stata registrata  una sua telefonata con Mancino Nicola, che evidentemente come altre telefonate fatte dallo stesso al magistrato D'ambrosio, della segreteria del Quirinale, chiedeva al Presidente le stesse cose che chiedeva al suo segretario. Chissà, forse, boh, vallo a sapere!  Visto che i giudici di Palermo stanno indagando sulle trattative tra Stato e mafia, saremmo in molti a voler sapere cosa diceva il Mancino Nicola  per telefono.  Comunque secondo Napolitano con le intercettazioni sarebbero state violate le prerogative del Capo dello Stato. I  giudici di Palermo non avendo distrutto le intercettazioni e aspettando che queste siano al vaglio dell'accusa, ma anche della difesa ,e solo dopo, eventualmente, mandate al macero dal Gip, ritengono di non aver infranto alcuna legge, ma il Presidente non ci sta e vuole che il contenuto delle intercettazioni sia distrutto, subito. Poi si scopre che qualche tempo fa il Presidente fu sorpreso al telefono con un intercettatissimo Bertolaso, mentre faceva bella figura chiedendo come procedevano i lavori post terremoto in Abbruzzo. Allora il Presidente non interrogò nessuna Corte Costituzionale, anzi visto cosa chiedeva ci fece pure la sua bella figura.



     Questi i fatti, per il resto, come detto all'inizio, mi rifiuto di commentare una mostruosità giuridica, che ha permesso a sedicenti padri della patria, pieni  di confuse nozioni giurisprudenziali,  di dare i natali ad un Costituzione nella quale i giudici della Corte Costituzionale vengono eletti per due terzi, 10 su  15, da quei personaggi politici, che eventualmente quegli stessi giudici saranno chiamati a giudicare.  


                      
                                                                paolosenzabandiere

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