26 luglio 2012

(63) CRISI DELL'EURO? LE COLPE DEI PIIGS E QUELLE DEGLI ALTRI. A CIASCUNO IL SUO. (63)

 Luglio (63)
Introduzione alla lettura
25/07/12



    

     Ci sono correnti di pensiero (sic!) che danno la colpa di questa crisi economica  esclusivamente al proprio paese o tassativamente solo agli altri. Queste visioni manichee sono fonte di grosse  incomprensioni e soprattutto non danno la possibilità di affrontare e risolvere i problemi, considerando che se non si comprendono nella giusta dimensione i problemi iniziali è molto, ma proprio molto difficile dare poi soluzioni giuste. Se a questo si aggiunge che la dimensione della crisi, dovuta essenzialmente ad una esplosione del debito a livello mondiale è forse andata troppo in là nel debito accumulato, si comprende che non siamo messi tanto bene come sistema economico mondiale. Con questo voglio dire  che  dare  tutte le  colpe dell'attuale situazione economica ai solo Piigs (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna) e assolvere gli altri è assolutamente sbagliato. A ciascuno il suo.....




CRISI DELL'EURO? LE COLPE DEI PIIGS E QUELLE DEGLI ALTRI. A CIASCUNO IL SUO.



     L'Italia, i Piigs hanno grosse colpe nell'insorgere di questa crisi economica. Non è certo colpa della Germania se la regione Sicilia paga qualcuno per spalare la neve d'estate. Non è certo colpa di altri se da decenni abbiamo un debito pubblico enorme a supporto di spese folli, insensate, di fenomeni corruttivi che creano grossi problemi all'economia, ma l'Italia non è solo questo. L'Italia è anche migliaia e migliaia di imprese che con tutte le difficoltà dovuto a un potere politico arrogante e prevaricatore, che invece di agevolare crea problemi, vanno avanti con fantasia, con creatività, creando, inventando, esportando, prodotti che ci sono invidiati nel mondo; o qualcuno pensa che noi abbiamo la migliore cucina al mondo e limitiamo alla tavola il nostro estro?



     Ma questo mio post non vuole essere un panegirico all'Italia come sa chi abbia letto qualche mio scritto sull'argomento né, a maggior ragione, un'esaltazione del governo Monti verso il quale sono stato e sono estremamente critico. (per le occasioni perse da questo signore vedere il post n.60: Tagliati i buoni pasto. Le grandi manovresull'aria fritta della spending review all'amatriciana) Un governo tecnico dovrebbe risolvere  problemi, tagliare con la spada i vari nodi gordiani che una classe politica da burla ha creato e non sa o non vuole risolvere. Mi sembra che il nostro abbia tagliato nel mucchio lasciando intatti una pletora di costosissimi e iniqui privilegi, ma risparmi, con la riforma delle pensioni ne ha fatti comunque, ed enormi. Qui finiscono le non poche critiche nei confronti della politiche economiche criminali sostenute in questi anni dal nostro paese, ora passiamo alle colpe degli altri.



     Ci sono studi non di parte che prevedono per il 2050, con questa riforma delle pensioni, un'Italia virtuosa a fronte di una Germania “spendacciona” a causa della sua politica di manica larga sul fronte sociale. Il debito di una nazione non è solo il suo debito pubblico, ma anche il suo debito privato e il debito delle istituzioni finanziarie (assicurazioni e soprattutto banche). Facciamo qualche calcolo. La somma di questi tre debiti raggiunge per l'Italia la mostruosa cifra del 330% rispetto al nostro pil. Vogliamo vedere la “virtuosa” Germania con il suo quasi 280%? Ma forse con quelle cifre tanto virtuosa  non lo è, anche se gran parte di questi soldi presi a debito, sono per investimenti più produttivi certo di pagare lo spalatore siciliano, ma sempre “buffi” sono, e se sono ingenti a lungo andare possono pesare fino a soffocare l'economia. Vogliamo vedere come sta il sistema anglo sassone con le sue agenzie di rating che sentenziano, o come se  sentenziano! La perfida Albione per esempio, per una volta al regime fascista bisogna riconoscere una ragione postuma, nella somma dei tre debiti è solamente sopra il 500% del proprio pil, che virutosa! Qualcuno riesce a comprendere che questo è solo uno squisito attacco all'euro per  scaricare su altri le enormi responsabilità nel fallimento del proprio sistema?



     Che la Merkel dichiari che non ha nessuna intenzione di scaricare sulle spalle dei propri cittadini le spese folli degli  altri paesi è ragionevole. Che affermi che ulteriori aiuti debbano necessariamente portare a meno sovranità nazionale e a più Europa politica è sacrosanto, ma è altrettanto evidente che la Krande Cermania in questo momento, fa la parte del “sordo der compare, che sente solo quello che je pare”. I tedeschi hanno una paura irrazionale, ridicola dell'euro che è la moneta che ha dato loro più prosperità nella loro storia economica, sono in molti a sbraitare che vorrebbero ritornare al marco, e poi ogni mese fanno bìngo con i loro titoli di stato, i loro debiti, praticamente a costo zero e con le loro banche che prendono soldi all'1% dalla Bce per poi investirli nei bot nostrani  con uno spread oltre il 500%. Le loro industrie si finanziano a costi ridicoli  e le nostre pagano tassi usurai, se trovano poi qualcuno disposto a finanziarle!



     La Crande Cermania strilla, e giustamente, contro le spese folli della Grecia, sta attentissima a prestarle nuovi denari, ma poi obbliga i greci  a comprare il carri Leopard, cosa che certo fa comodo alla Germania ma alla Grecia serve solo ad aggravare il suo bilancio. Lei non vede gli attacchi in malafede all'euro, anche perchè questa situazione  gli fa, come detto, molto comodo.



     Se costretta da una vocina inaspettatamente forte a creare un fondo salva stati (esm), trova subito un politico compiacente (imbecille è troppo?) che in difesa dei rispamiatori tedeschi pone il quesito se questo fondo sia anticostituzionale. Ovviamente la Corte costituzionale  tedesca, con i tempi da Piigs, prima di decidere si prenderà dei ricchen cappuccinen, andrà in ferie, ferie sacren, e si pronuncerà solo due mesi dopo, circa. Nel frattempo attacco all'euro? E a loro cosa gliene importa?



      Qualcuno con le palle dovrebbe ricordar a questi signori che con la crisi dell'euro non ci sarebbe né vinti, né vincitori, ma tutti giù per terra, nella polvere ovviamente e così il politico imbecille (è meglio?) che interroga la Corte Costituzionale si accorgerebbe che gli operai tedeschi non venderebbero più una macchina in Europa. Qualcuno con le palle dovrebbe ricordare che malgrado tutto l'Italia ha fatto una riforma delle pensioni da lagrime e sangue e se l'Italia e l'euro, per squallidi calcoli di bottega non dovessero essere difesi da questi violenti attacchi il nostro uscire dalla moneta unica sarebbe propedeutico  al mancato pagamento di tutti i titoli di stato italiani in mano a quei paesi stranieri  che non hanno fatto nulla per difendere il nostro Paese da questi attacchi. Così non solo l'Italia uscirebbe dall'euro ma molte banche straniere avrebbero problemi a sopravvivere. Sarei proprio curioso come andrebbe a finire. Un revival di muoia Sansone con tutti i Filistei, solo annunciato però , per far comprendere a tutti che non è più tempo di furbizie per nessuno.



      Personalmente non sono fiducioso, il livello di debito mondiale è tale che sarà difficile non assistere ad una distruzione di ricchezza ovunque, anche se ritengo, e può sembrare paradossale, che noi abbiamo dimostrato il nostro lato migliore nei momenti più neri della nostra storia e per questo saremmo meglio attrezzati di altri.



                                                              paolosenzabandiere

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