3 novembre 2011

RAI. I “GOLPISTI DEMOCRATICI” E.....I LORO COMPLICI SILENTI.

Ottobre (87)
Introduzione alla lettura
29/10/11

 

     Era ora! Finalmente qualcuno si accorge di come possono essere utilizzati quei veri panzer del  pensiero unico nella televisione di Stato! Basta con quegli antidemocratici cialtroni che hanno pensato di fare della televisione pubblica una squallida babele in cui si confrontano idee diverse! In cui si dà possibilità al proprio avversario di dibattere, di illustrare il proprio pensiero. Un bel golpe mediatico e che non se ne parli più, verso il più “democratico” pensiero totalitario, cosa che apparentemente scontenta molti di coloro che sono all'opposizione, ma se poi vediamo i reali comportamenti dei finti scontenti, possiamo vedere al contrario che  tanto scontenti non sembrano.....


 


RAI. I “I GOLPISTI DEMOCRATICI” E.....I LORO COMPLICI SILENTI.

    Abbiamo, a sentire quello che dice Masi,  un Presidente del Consiglio che, nel corso di telefonate,  incita il nostro a fare cose contro Santoro e company che lo stesso ex direttore generale della Rai ritiene contrarie alla legalità. Pressioni incredibili di cui Masi si lamenta con il suo interlocutore eppure il direttore non è insensibile alle pressioni di Lù, il padrun de quasi tut, visto che in quel posto di responsabilità è stato messo proprio da Berlusconi, e per fare le cose che Silvio gli chiede di fare magari con troppa veemenza..  

     Abbiamo un giudice che tutte queste fortissime pressioni, a differenza del Masi, non le ritiene una violazione delle legge.  Purtroppo paradossalmente si deve convenire che per il formalismo legislativo di cui siamo permeati ha ragione. Ci sono reati che la difettabilità delle leggi fatte dagli umani si scordano inizialmente di contemplare. Le persone in buonafede e con un elevato senso della giustizia di fronte all'evidenti carenze nel codice si danno prontamente da fare per sanare il vulnus, gli altri no, permettendo così ai mascalzoni di ogni tempo di prosperare a danno della giustizia, operando spesso in maniera illegale ma al riparo di sanzioni penali.

     D'altronde quando l'articolo 21 della Costituzione (la legge fatta per i galantuomini ma non contro i delinquenti, considerando che non ci sono in pratica sanzioni per chi l'infrange), che dovrebbe essere fondamentale in democrazia, considerando che tratta della libertà di pensiero lo fa solo contemplando essenzialmente ciò che riguarda la carta stampata, possiamo constatare con mano le limitate vedute di quelle dotte scimmie che hanno contribuito a redigere una stupenda costituzione senza difese e con molte falle. Per questi geni della giurisprudenza scimmiesca, pur provati dall'esperienza fascista, i pilastri della propaganda di quel regime l'Eiar e i cinegiornali dell'istituto Luce, non dovevano essere nemmeno menzionati come strumenti  da regolamentare fra quelli fondamentali per la libertà di pensiero, figuriamoci cosa possa prevedere la Costituzione in merito alla televisione!

     Nel corso di più di sessanta anni una pletora di piccoli uomini politici non ha mai pensato di intervenire per fare di una “bella legge” anche un legge vera. Silvio Berlusconi  non è nato a caso. Poteva chiamarsi Mario Rossi o Paolo Bianchi ma la carenza di vincoli costituzionali certi non poteva che produrre simili personaggi.

     E a proposito di questa classe politica vogliamo analizzare il livello di imbecille collusione che questa sedicente opposizione ha con il nostro eroe? Ve lo ricordate il Silvio uomo di Stato, che in più occasioni ha giustificato chi non pagava il canone tv? Ora accade appunto che vengano cacciati i giornalisti  e smantellate tutte le trasmissioni di successo non perchè queste siano un ricettacolo di estremismo e partegianeria, ma  al contrario proprio perchè aperte al dialogo e al confronto e al ragionamento e che proprio per questi motivi milioni di persone volevano vedere. Tutto questo per imporre personaggi  che i telespettatori non vogliono neanche sentire per il loro evidente settarismo.


     È questo un vero e proprio colpo di stato mediatico. Per queste cose si scende in piazza. Per questo sì si può indire una campagna politica sul canone Rai per gli enormi  problemi di obiettività. Purtroppo è per questo che il silenzio, clamoroso nei fatti, di tutta l'opposizione è una cosa scandalosa.

                                                          paolosenzabandiere

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