16 luglio 2009

Luglio (50)
Introduzione alla lettura
16/07/09

COME SI INTERPRETA LA LEGGE NEL PIANETA DELLE SCIMMIE.

Di buone intenzioni sono lastricate le strade dell'inferno. Quasi tutti ormai siamo convinti della nostra discendenza dai primati, ma questo porta solo pochi di noi a tirare le somme di questa evidente constatazione. A mio parere questo significa una cosa semplicissima.

Qualsiasi siano le nostre intenzioni, in ogni campo, dobbiamo essere coscienti che, pur con tutta la nostra buona volontà, possiamo fare cose che, non essendo illuminati da „sedicenti volontà divine”, possono portarci appunto a sbagliare, sapere quindi di essere fallibili. Questo approccio, solo questo approccio, ci può permettere di correggere prontamente i nostri stessi errori, ovunque.
Ora entriamo nel merito. Veniamo alle intenzioni dei nostri Padri della Patria quando hanno creato la struttura che ha dato vita allo Stato Italiano nel dopoguerra. Purtroppo la cosa iniziò allora con un grave handicap. Al di là delle differenze ideologiche tutti loro avevano in comune una finalità d'intenti che escludeva a priori il solo pensiero di poter fare una cosa che servisse solo ad una parte politica contro l'altra. Guardiamo quello che è stato deciso per la Corte Costituzionale. Apparentemente i „Nostri” hanno pensato a tutto o meglio quasi a tutto. Per fare in modo che i 15 giudici che normalmente la formano non fossero eletti da una sola parte politica stabilirono che 5 fossero eletti dal Parlamento con una maggioranza qualificata da un massimo dei due terzi ad minimo di tre quinti, 5 su proposta del Presidente della Repubblica, controfirmata dal Presidente del Consiglio, che può negare la firma solo per gravi ragioni di opportunità. Gli ultimi 5 vengono eletti tra i membri della cassazione (3), dal Consiglio di Stato (1) e dalla corte dei Conti (1). Apparentemente una ricerca di equilibrio esemplare ma, c'è sempre un ma. Questa cosa è fatta ad immagine e somiglianza di una classe politica che del bene comune faceva bandiera. Ma già dall'inizio si poteva vedere come il sistema elettivo era fortemente ed arbitrariamente sbilanciato a favore del potere politico, con tutte le gravi conseguenze che questo può comportare.
Non essendo un laureato in giurisprudenza e soprattutto non essendo una „Dotta Scimmia” mi trovo nella condizioni di dover spiegare una cosa che mi sembra del tutto evidente già ad una prima lettura. L'enorme, evidente peso politico di coloro che sono eletti come giudici della Corte Costituzionale dal potere politico tutto. È vero che anche in questo caso devono essere o magistrati a riposo o docenti universitari, comunque persone ritenute competenti nelle materie giurisprudenziali che la Corte dovrà trattare. Il problema, e non di poco conto, che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutte le persone intelligenti è che basta poco per sconvolgere il tutto. Senza scomodare il nazismo, ve lo immaginate una corte costituzionale eletta in maggioranza dal partito di Hitler, che decida in maniera autonoma dalle volontà del proprio capo? Dicevo, senza scomodare la storia, basta comunque un semplice eversorello che abbia avuto la capacità di conquistare gran parte del potere politico per poter fare della costituzione carne da macello.
Ora si comprende questa mia sostanziale acrimonia contro quelle che io ritengo dotte scimmie. Quante persone ai massimi livelli, si sono succedute, le une alle altre, nelle più alte cariche dello Stato, quanti capi di partito, quanti esperti istituzionali, senza neanche riuscire a comprendere i pericoli di stravolgimento, di cui, in determinate situazioni, può soffrire la Costituzione? Purtroppo tutti, eccetto quel logorroico di Pannella. Così un articolo della Costituzione che più chiaro non si può (tutti i cittadini italiani sono uguali di fronte alla legge, ecc.) può o potrebbe essere violato, disatteso, con argomentazioni che in una corte piena di giudici messi lì dal potere politico, possono trovare pretestuose giustificazioni.
Ma non è il solo vulnus su questa nostra Corte. Da quello che ho capito negli ultimi giorni le condizioni essenziali contemplate per i giudici della magistratura giudicante, non lo sono per i membri della Corte Costituzionale. Quindi se per ovvie ragioni di opportunità chi deve giudicare una persona non la può frequentare e meno che mai a tavola, questo per un amnesia del legislatore non è contemplato per i membri della suprema Corte. Parliamoci chiaro, il legislatore nel definire ciò che è giusto o sbagliato per il giudice normale non ritiene necessariamente che stare alla stessa tavola di colui che si deve giudicare è necessariamente indice di corruzione o di influenzabilità. Semplicemente ritenendo che questo possa accadere, se ne fa espresso divieto.
E qui si ritorna „all'architettura del vulnus” di cui hanno lastricato l'impianto della Corte Costituzionale , i nostri „Padri della Patria”. Siccome non stiamo discutendo della costituzionalità delle leggi nella repubblica di frà cappero da Velletri ma parliamo di giudici che sono tenuti a giudicare in pratica sulla costituzionalità delle leggi fatte dagli stessi uomini politici che li hanno messi in quel consesso. Praticamente una mostruosità. A questo aggiungiamo, forse uso un termine non appropriato, che questi giudici sono appunto „insindacabili” e se si ritrovano, diciamo così „scoperti”, a tavola con gli stessi uomini la cui legge dovranno giudicare, trovano questo del tutto normale, perchè loro a casa propria invitano chi gli pare!
Chiudo proprio a proposito di cose contemplate o meno con un pensiero. In un determinato periodo, con un'opinione pubblica esasperata da un'incredibile quantità di rapine, sotto l'egida del potere politico, si riunisce una commissione di esperti per valutare le varie forme di rapine e le pene da comminare a ciascuna di esse. Questo perchè, ne converrete anche voi lettori fantasma di questo blog, una rapina fatta a mani nude non ha la stessa gravità di una rapina fatta sparando all'impazzata, magari all'assalto della diligenza. Come sempre i tempi si evolvono e con la scoperta delle macchine o che sò delle pistole al laser le rapine si fanno con queste nuove tecnologie che però la vecchia legge non contempla. In un paese che funzioni sia il potere esecutivo che quello giudicante, scatterebbero prontamente per riparare l'evidente smagliatura del sistema. Nel pianeta delle scimmie, a differenza, qualsiasi persona che abbia commesso un reato non contemplato o che comunque sia andata sopra le righe, anche molto sopra le righe, di ciò che deontologicamente ci si dovrebbe aspettare da lui è praticamente nel giusto.

paolosenzabandiere



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