22 luglio 2009

LE PENSIONI DELLE DONNE E L'INTELLIGENZA DEI SINDACALISTI

Luglio (51)
Introduzione alla lettura
22/07/09



Avete presente quella persona stramba che con l'acqua alla gola e non sapendo nuotare, grida aiuto con tutte le sue forze e poi, quando gli aiuti arrivano, incomincia sdegnosamente a rifiutare, la ciambella di salvataggio, la mano del bagnino e cose simili, e si mette paradossalmente a urlare che detesta il contatto fisico, ebbene lo avete presente? Si comprendo i vostri pensieri e anche le vostre soluzioni, anche se quest'ultime mi sembrano eccessive.
LE PENSIONI DELLE DONNE E L'INTELLIGENZA DEI SINDACALISTI
 
 Diamine, comprendo che il bagnino non debba essere un fine psicologo, ma via, suggerirgli di dare una remata in testa non mi sembra la soluzione migliore, anche perchè in questo modo il nostro non muore per affogamento, ma rischia di farlo per trauma cranico. Bene questo mi sembra il comportamento, leggermente „squili (da squilibrato), adottato dal sindacato.
I nostri sindacati, come il nostro candidato all'affogamento, sono ben consci di incorrere un reale pericolo, tant'è che gli uni si dichiarano d'accordo con i vari governi che si sono succeduti sul fatto che bisognasse allungare il periodo di contribuzione dei lavoratori in attività quanto il secondo era tanto conscio del problema che gridava aiuto a pieni polmoni poi, ....poi come tutte le persone che hanno più problemi che capelli in testa, la loro ideologia, ridicola e bieca al tempo stesso non permette loro di avere risposte logiche ai problemi sollevati. Eppure come nel candidato all'affogamento il problema e di una chiarezza estrema. Esiste un problema perchè le persone vivono di più e cosa si inventano? La categoria di persone che vive di più, le donne (sei/sette anni ), le si manda in pensione cinque anni prima. Geniale!
Azzeccagarbugliesche sono le motivazioni che portano questi neo seguaci di Pol Pot alle loro ridicole soluzioni. Qualcuno pensa che accostare questi signori al genio delle stragi politiche non solo è assurdo ma anche offensivo e per questo che mi ritrovo a dover motivare questa mia affermazione. Una delle cose che significava morire o vivere, nella Cambogia del terrore era portare o no gli occhiali. Se portavi gli occhiali non eri solo uno che aveva problemi agli occhi, ma eri uno sporco intellettuale per questo nemico del popolo e non degno di vivere. Ovviamente quando paragone, i sindacati ai seguaci di Pol Pot faccio un'evidente forzatura di cui io stesso sono cosciente. Resta il fatto che questi signori danno soluzioni, risposte diverse, a seconda del sesso delle persone e in questo sono polpottisti. Se sei maschio e campi di meno non solo vai in pensione più tardi ma tra l'altro la percepirai per molti meno anni. Il tuo esser maschioe vivere di meno non viene visto come un eventuale stimolo a mandarti prima in pensione ma al contrario a penalizzarti.
Le motivazioni usate per giustificare questo incredibile comportamento sono, all'inizio del terzo millennio, offensive per un pensare moderno. Non solo si penalizzano le donne che magari entrando tardi nel mondo del lavoro e andando in pensione prima si ritrovano a patire letteralmente la fame con un vitalizio bassissimo ma si usano ancora strumenti, questi si sessisti, che non ti aspetteresti mai da un sindacato.
Non si comprende? Eppure è talmente evidente! All'inizio del terzo millennio il sindacato, come in ogni buono regime dittatoriale usa entrare nei rappporti tra i sessi, nelle famiglie. Per decidere chi, quando e come debba andare in pensione e dando per scontato una cosa che ormai tanto scontata non mi sembra più, decide che le donne sfruttate debbano andarci prima, ripeto a godersi la loro pensione di fame. Che le donne che lavorano possano essere rimaste nella loro vita lavorativa signorine, che termine vecchio, ridicolo, ottocentesco, e proprio per questo a loro forse caro, ai sindacalisti da strapazzo non interessa, e voi pensate che possano comprendere casa significhi donna single? Avranno mai capito questi meschini che il divorzio, con le garanzie per il coniuge più debole, ha contribuito a far uscire le donne appunto, da un regime familiare fatto di violenza non solo fisica ma anche economica? E allora perchè una donna divorziata e magari senza figli deve andare in pensione prima, per accudire chi? Cosa? E la donna che odia gli uomini o riesce ad usarli a suo piacimento anche nelle faccende domestiche, e già lo sapete cari tardo sindacalisti, esiste anche la figura del maschio sottomesso, quando la mandiamo in pensione?
Ma qualcuno vi ha spiegato che oggi possano esistere anche i rapporti paritari. Qualcuno vi dovrà pure sussurrare nel vostro antico orecchio, così pieno di cerume ideologico che esistono uomini divorziati, vedovi, single o perchè no magari gay, accomunati da un unico fatto, di non usufruire, per libera scelta o per costrinzione, di qualsiasi attenzione, cura da parte dell'altra metà del cielo. Questi signori quando li mandiamo in pensione?
Spero di aver contribuito a evidenziarvi per quello che siete, dei personaggi incredibilmente ridicoli. L'unica cosa che un sindacato serio dovrebbe richiedere è che gran parte dei risparmi ottenuti equiparando le pensioni dei lavoratori tutti, dovrebbero essere spesi per garantire tutta una serie dii servizi sociali per le famiglie, per le coppie di fatto e anche per i genitori single, ma sono certo che il vostro moralismo d'altri tempi neanche le concepisce queste tematiche. Aiutare le ragazze madri, quelle svergognate! Ma figuriamoci!


22 luglio 2009
paolosenzabandiere
 
Ps. Nel 2008 ho già pubblicato un articolo sulle pensioni e sul livello di ingiustizia totale, ai danni delle future generazioni, che questa classe di politici e sindacalisti è stata capace di perpetrare a loro danno. Per il lettore fantasma che avesse voglia di documentarsi sul livello di mal governo di questa classe politica un graffiante articolo contro i soliti noti - Un doppio caso di pedofilia economica (3) del 2008 ed anche un articolo del 2009, il 20 (indennità di licenziamento per i giovani disoccupati).

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