23 settembre 2011

ER CAVALLO DE CALIGOLA E LE TROJE DE SIRVIO.

Settembre (78)
Introduzione alla lettura
18/09/11




     Due anni fa, il 5 maggio 2009, scrissi la poesia in romanesco “Dar cavallo de Caligola alle somare de Sirvio”, oggi sono costretto a chiedere scusa al nostro imperatore folle e a parlare non più solo di somare ma della femmina del maiale gravida, la cosidetta troia, questo perchè Caligola si è dimostrato mille volte più onesto dei suoi moderni epigoni.....

ER CAVALLO DE CALIGOLA E LE TROJE DE SIRVIO.

A Caligola bello, che te devo da dì, che me so' sbajato
che nun eri cosi stronzo come t'avevo pitturato?
E c'hai ragione! Certo avrai puro fatto elegge senatore er cavallo tuo,
equino  appurosangue e patentato,
pe deride e cojonà, ma un tantinello,
er senato romano proprio sur più bello.

Ma la biada e la stalla dell'equino senatore
l'hai pagate co' li sesterzi tui de novello imperatore.
Qua invece, e stamo nella modernità,
se eleggheno somare e troje in granne quantità.
Co'  'n particolare che stà a dimostrà
quanto è più cojone l'italiota dell'attualità
appetto ar vecchio romano dell'antichità.

Mentre te er cavallo te lo montavi da solo,
senza chiede ar popolo nimmanco un sesterzio
pe' mantenello come senatore,
oggi er furbetto de turno ha pensato bene de elegge a tutte l'ore
le somare e le troje che s'è montato,
facenno però pagà er conto salato
ar popolo sempre più  cojone patentato.

                                                Paolosenzabandiere.



E questa di seguito è la poesia precedente. Il tono era molto scherzoso, ma credo che ora non c'è nulla da scherzare.

5 maggio 2009
DAR CAVALLO DE CALIGOLA ALLE SOMARE DE SIRVIO
Come cambia il mondo e con quale velocità. Dal cavallo senatore romano alle somare candidate europee. Il mondo ne ha fatta tanta di strada e non sono convinto che sia strada tutta in discesa.
Nella pagina della poesia     #     (34)

DAR CAVALLO DE CALIGOLA  ALLE SOMARE DE SIRVIO

Quanta strada ha fatto la democrazzia.
Ve l’aricordate quanno solo alla razza equina,
equina e appurosangue era permesso,
pè editto der padrone,
detto puro Cesare imperatore,
de nominà un cavallo senatore,
alla faccia de tutti quelli smandruppati
che dar cavallo “collega” se sentiveno cojonati?

Oggi co’  ‘sta granne invenzione che è la democrazzia
er discorso a quattro zampe s’è allargato.
In tutti ‘sti secoli er popolo somaro s’è dato da fa
E da ignorante anarfabeta, da liberto o tutto schiavo,
ha passato notti e anni insonni, a studià e aristudià.

E studia che t’aristudia accade, e nun è strano,
che tre belle somare, puro allaureate se ritroveno,
dar redivivo Cesare, in Europa “quasi” cannidate.
Ho detto “quasi” perché poi ’na moje incazzata
la manna a monte tutta ‘sta gran “stronzata”.
Ma ‘sta vorta tra moje e marito
personalmente nun ce vojo mette er dito.

Me preme solo de divve du’cosette
Che forse in ‘sta storiella ariccontata
nun avete ne la giusta dimensione avvalutata.
Quistioni d’apparente lana caprina? Deciderete voi.

Ar dunque. Er cavallo de Caligola,
elitario e co’ la puzza sotto 'e nari,
viene sostituito da ‘sto popolo de somari
e pe’ voi questa è democrazzia,
questo è l’omo, questo è er progresso?
Io tutta ‘sta storiella la butto volentieri dentr’a ‘n cesso.

Oggi, e qui viè er bello,
nisuno co’ la prepotenza impone a ‘sto popolo conijo
de approvà pe’ forza chicchessia.
La sua è sortanto ‘na vocazione,
quella dell’aritorno a esse servo a pranzo, cena e colazione.
Ordunque questo è er progresso?
O stamo solo a ritornà a cavernuccia nostra,
la casa delle scimmie serve,
che tempo fa avemio, solo per qualche millennio, abbannonato?

5 maggio 2009      
                                                paolosenzabandiere                  
                                                                


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