Settembre (77)
Introduzione alla lettura
12/09/11
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L'11 settembre non è solo una delle tante battaglie in cui si scontrano due visioni contrapposte del mondo, c'è qualcosa di diverso, che volutamente non viene messo in luce, perchè evidenzia delle fortissime similitudini in forze così apparentemente, sideralmente distanti.....
11 SETTEMBRE. TRA TERRORISMO E SIMBOLI RELIGIOSI.
Ho avuto difficoltà a scrivere questo post visto la delicatezza degli argomenti trattati. Parlare di terrorismo e di simboli religiosi rappresenta la summa dell'umana stolidità, di quanto di più negativo esista nel pianeta delle scimmie. Il terrorismo si commenta da se. È il rifiuto totale alle ragioni dell'altro e considerando la versione religiosa del fenomeno, con annesso kamikaze, è un fenomeno che non conosce crisi. Si può sopire per qualche decennio o magari millennio ma poi l'uomo trova sempre argomenti per riproporlo. Ve lo ricordate l'antesignano biblico degli attuali kamikaze, il muoia Sansone con tutti i Filistei? Metti un popolo e la sua religione di fronte ad un muro di disperazione e troverai frotte di invasati pronti ad immolarsi per la causa più disperata e perdente di questo mondo.
Ma scrivere solo della folle e perdente disperazione del terrorismo, soprattutto religioso, è sbagliato non solo perchè non fa vedere le responsabilità di coloro che hanno messo questi popoli in un cul de sac di disperazione profonda. Certo le loro leadership hanno colpe gravi ma se qualcuno non avesse permesso che in una terra cara a tre religioni, e per questo da trattare con le molle, l'insediamento di uno stato che ad una sola di queste religioni si rifà, certamente non saremmo a questi livelli.
Ma c'è un aspetto degli attentati dell'11 settembre 2001 che ha connotati fortementi simbolici. Non è la prima volta che le torri gemelle erano oggetto di un attentato o di gravi incidenti. Nel 1975 scoppiò un grosso incendio all'11 piano e a detta di wikipedia solo successivamente fu costruito un impianto antincendio (sic!). Questo è un evidente caso di imbecillità, costruire torri di babele assurde, spesso indifendibili, è la prova provata della stupidità umana. È facile comprendere che se l'incendio fosse stato che sò, al 50° piano, e quindi non gestibile da nessuna macchina antincendio,
non avremmo avuto l'attentato del 2001, per il semplice fatto che le torri non ci sarebbero state da tempo
Ovviamente queste torri di babele, questa specie di religione laica del capitalismo americano di costruire grattacieli sempre più alti e sempre più indifendibili, non poteva non richiamare l'attenzione di chi i simboli del capitalismo Usa detesta e vuole combattere con tutti i mezzi. Nel 1993 ci fu un attentato nei sotterranei della costruzione con sei morti ma nessuna conseguenza grave per la struttura, e poi purtroppo l'ultimo l'attentato, portato avanti con l'altro simbolo caro ai fondamentalisti religiosi, l'aereo.
E proprio in questo sta il paradosso di questa assurda guerra, in questo scontro tra culture apparentemente così diverse, e invece molto più simili di quanto appaia. Posso anche sbagliare, e non sarebbe la prima volta, ma questo apparente scontro tra il bene (noi) e il male (gli altri), mi sembra correre su binari ben delimitati, dai quali entrambi i duellanti non vogliono derogare. Avete viste le esasperanti, ma necessarie, misure di sicurezza negli aereoporti e i quasi inesistenti controlli di sicurezza su altri mezzi di trasporto che per quanto trasportato potrebbero fare danni ben più gravi di quelli possibili con un semplice aereo?
Sembra quasi che i simboli dell'eventuale attacco siano più importanti dell'atto terroristico in sé. Come se ci fosse un assurdo torneo medioevale con regole esclusive per chi vi partecipa, a difesa o all'attacco di simboli, ritenuti da entrambi i duellanti più importanti dei risultati raggiungibili con altri mezzi.
Con questo non voglio dire che non siano stati fatti attentati con modalità diverse da quelle descritte, solo che la ricerca dell'obbiettivo simbolo da colpire o da difendere, è stata spesso prioritaria, anche alla stessa voglia di offendere tout court.
paolosenzabandiere
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