4 giugno 2011

SANTORO, IL GIOVANE SACCENTINO E CHI NON SA NE' ASCOLTARE, NE' PARLARE

Giugno (49)
Introduzione alla lettura
03/06/11

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     Ci risiamo. Non conto più le volte che ascoltando un dibattito televisivo mi viene in mente la risposta pronta per tacitare l'avversario e per arrivare al cuore del telespettatore e invece devo spesso sentir rispondere con argomenti che non mettono in difficoltà i ridicoli argomenti della controparte. Strano, eppure uno dei limiti che mi riconosco,  su tanti altri, è proprio il mio limitato uso della parola. Come è possibile che un essere quasi esclusivamente pensante come il sottoscritto e al massimo “scrivente” abbia argomenti più validi dei nostri verbosi oratori?.....


SANTORO, IL GIOVANE SACCENTINO E CHI NON SA NE' ASCOLTARE NE' PARLARE.

     Dopo Fukushima i nuclearisti affinano le armi sapendo che così come stanno le cose la situazione è praticamente indifendibile. Alla trasmissione di Santoro sul nucleare del 2 giugno questo era l'atteggiamento di Chicco Testa e di un giovane saccentino. Per cui sì certo il nucleare può essere pericoloso ma ogni energia provoca morti per malattie per cui....., e tante facezie del genere. Il giovane saccentino sempre in tema di energia pericolosa si rifaceva alla strage del Vajont e entrambi, barando ammettevano: “si che il nostro paese è a rischio sismico ma qui gli tsunami non ci sono mai stati e in Giappone è stata proprio una gigantesca onda a provocare tutti i problemi”.

     Ti aspetteresti che gli altri  visto che  stanno dicendo come si dice a Roma delle “fregnacce” intervengano per ridicolizzare, smentire, precisare le inesattezze? Quando mai. I nostri avendo ragione sembrano colpiti da improvvisa timidezza, al contrario dei loro che avendo argomenti facilmente confutabili ma una faccia tosta come pochi, dicono quello che gli pare senza essere smentiti da chicchessia. Dopo il terremoto di Messina del 1908 la città fu colpita da un maremoto con onde alte fino a 12 metri che furono responsabili di gran parte delle decine di migliaia di morti.

     Poi per quanto riguarda la pericolosità di qualsiasi fonte di energia, con il giovane saccentino che si richiamava alla strage del Vajont, non si è trovato nessuno che gli abbia saputo rispondere a tono. È vero, si scopre l'acqua calda, ogni forma di attività umana può produrre morti, anche andare al mare in macchina può essere pericoloso. Per questo la comunità cerca maggiori controlli sulla velocità, macchine più sicure ecc. e ovviamente nessuno si sogna  di proibire di spostarsi con la macchina. Ma c'è una piiiiccola differenza rispetto al nucleare. Dopo un incidente stradale, ma anche dopo un evento così luttuoso come la strage del Vajont, a  un minuto dalla strage la vita può ricominciare sul luogo della tragedia e senza conseguenze per i sopravvissuti che non siano i drammi personali per la scomparsa di propri cari o conoscenti. Non si può dire lo stesso per una catastrofe nucleare.

     Non solo perchè il terreno può essere contaminato per decenni, se non addirittura  secoli. Non solo perchè l'insorgere di  malattie mortali può avvenire a distanza di anni, decenni, ma anche perchè la vita come noi la  comprendiamo non potrà mai più essere certa per intere generazioni. Avere un proprio caro, un conoscente morto per un incidente di qualsiasi tipo per quanto sconvolgente porta l'uomo, nella maggioranza dei casi, a convivere con il passar del tempo con quanto accaduto. Con il nucleare è diverso. Una madre che a causa della radiazioni partorisca un mostro che sò a due teste produce una cosa a cui il genere umano non potrà mai abituarsi, di cui avrà sempre orrore. Come puoi vedere, caro lettore fantasma, la differenza non è poca.

                                                         paolosenzabandiere

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