16 giugno 2011

BRUNETTA E MARIA ANTONIETTA. LA STORIA SI RIPETE. SEMPRE?

Giugno (54)
Introduzione alla lettura
16/06/11

     Voi la ricordate la storia? Ne fate tesoro? O pensate che sia solo una noiosa sfilza di date e nomi che non servono a nulla? Brunetta dall'alto della sua inarrivabile intelligenza pensa che se ne possa tranquillamente fare a meno, eppure.....

BRUNETTA E MARIA ANTONIETTA. LA STORIA SI RIPETE. SEMPRE?

    
     Brunetta sembra uno di quei nobili del '700, arroganti, pieni di sé, custodi esclusivi di una intelligenza, la loro, completamente sconosciuta agli altri poveri mortali , e che per questo non ammette confronti, dibattiti. Per Brunetta c'è il suo modo di vedere il mondo, visione dell'unico uomo intelligente presente in sala, di qualsiasi sala si tratti, e agli altri poveri mortali al massimo è dato manifestare, con gridolini di gioia o con calorosi applausi, i momenti più salienti dell'esposizione del pensiero brunettiano. Ma l'eventuale dissenso al “Brunetta pensiero” trasforma il nostro da gioiosa macchina esplicativa di ciò che lui stesso fa, ovviamente per il bene di tutti, a macchina di distruzione di massa  contro qualsiasi dubbio, opposizione, che osi solo mettere in  discussione la sua centralità nella soluzione dei problemi, di qualsiasi problema.

     E se invece che soluzione fosse il problema? In democrazia il rispetto degli altri, anche degli avversari è fondamentale. È stupido e frutto di una pericolosa e ridicola sicurezza di sé supportata dal nulla offendere intere categorie di persone solo per compiacere il proprio io e quello di chi la pensa come te. Significa solo dare la possibilità agli altri di organizzarsi per fartela pagare. Per un politico definire i rappresentanti di una categoria che esprime un elevato malessere economico di essere l'Italia peggiore è demenziale. Un politico democratico non si comporta mai così, questa è materia da monarca assoluto.

     E così chi ha avuto in sorte incarichi su incarichi con i relativi emolumenti, quanto meritati è da discutere, si permette di disprezzare chi a malapena riesce a mettere insieme il pranzo con la cena. Questo mi dice che di certo non ha insegnato storia nella sua cattedra universitaria. Se lo avesse fatto saprebbe che l'arroganza gratuita del potere è sempre pericolosa proprio per chi lo detiene. Cosa rispondeva la regina Maria Antonietta a chi le diceva di avere fame? Di mangiare cosa? E come è  andata a finire?

                                                                  paolobandiere

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