19 maggio 2011

MILANO. URNE FLACCIDE PER LU'. TRA IL NUOVO CHE AVANZA E IL VECCHIO CHE RESISTE

Maggio (40)
Introduzione alla lettura
17/05/11


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     Chissà quanto sarà costato il bunga bunga, le Minetti girls, al nostro Chevalier. Io credo molto meno di quanto sarebbe accaduto in un paese realmente democratico. In qualsiasi altro paese del mondo, che non sia una repubblica delle banane, il nostro Chevalier sarebbe spazzato via, qui da noi lui e i suoi compari hanno preso  a Milano ancora il 43% dei voti.....


MILANO. URNE FLACCIDE PER LU'. TRA IL NUOVO CHE AVANZA E IL VECCHIO CHE RESISTE.

      Se non avesse avuto i telegiornali, oltre ai giornali amici e a quelli fintamente equidistanti, Lu' il padrun de quasi tut, politicamente non esisterebbe più, ridotto a percentuali da prefisso telefonico. E  questo non solo per lo scandalo delle “mignotte girls”. Debbo ricordare che a mio parere siamo all'inizio della più grande crisi degli ultimi cento anni e che lui appartiene a quella classe sociale che negli ultimi decenni  ha avidamente accumulato ricchezze chele hanno fatto decuplicare i propri  guadagni rispetto a tutte le altre classi sociali. Questa crisi è stata provocata da questi signori, dalla loro infinita, ignobile avidità e vedere che chi più li rappresenta su Stivalia, il paese che ragiona con i piedi, è addirittura capo del governo e prende ancora il 28% a Milano, beh mi sembra straordinario, straordinariamente negativo. Anche se c'è da dire che lui a Milano ci ha messo la faccia e che le urne flaccide gliela hanno ridotta niente male.

      Solo Silvio e i suoi compari escono relativamente, per ora, sconfitti da questa tornata elettorale? Gli altri hanno tutti vinto? Sicuro? Vediamo i fatti. A parte Fassino, che comunque si era già allontanato dai vertici nazionali del partito, e comunque le primarie le aveva vinte, negli altri comuni il piddi dove ha vinto? Ha vinto superando di poco il 50% nella rossa Bologna. Ha visto candidati di altri partiti vincere le loro primarie e poi il primo turno e i vertici del partito, gli inciucisti di sempre, vedono oggi i loro giochetti politici fortemente ridimensionati, considerando che il terzo polo esce fortemente ridimensionato da queste elezioni.

     L’Italia dei valori non va bene in tutta Italia ma riesce con De Magistris ad avere un risultato eccezionale a Napoli, l’esatto contrario di Sinistra e libertà che nella città partenopea appoggiava Morcone del piddi. Ottimi i risultati dei grillini ma c’è un ma, una diffidenza che sento prima ancora nel cuore che nella testa, istintiva. Chi attacca Santoro perchè invita politici bolliti mi preoccupa non poco, perché in questo sistema è del tutto evidente che l’alternativa a non far intervenire più i vari  brodo di manzo in trasmissione,  è chiudere la trasmissione, tout court, con i più sentiti ringraziamenti dello Chevalier. È questo che si vuole? Il mi rompo ma non mi piego portato al parossismo ha prodotto sempre cose raccapriccianti nella storia dell’uomo. Restando in tema di elasticità mentale evidente la responsabilità di Grillo nell’ostracismo nei confronti di De Magistris a Napoli. 

     A proposito di Napoli credo che lo scontro tra il nuovo che avanza e il vecchio che resiste sia eccezionalmente fotografato dai risultati usciti dalle urne. Il vecchio che resiste, scusatemi la forzatura, lo vedo nell’innaturale connubio tra chi ha votato per il candidato del piddi Morcone (19,17%) e chi ha votato per il candidato del piddielle Lettieri (38,53%).  Con Napoli sommersa dai rifiuti votare per il candidato appoggiato da Bassolino, che qualche responsabilità dovrà pure averla per il degrado della città, non mi sembra il nuovo che avanza. D’altro canto votare per Lettieri il candidato voluto dal “promettun” milanese mi sembra sulla stessa lunghezza, forse sarebbe il caso di dire “sulla stessa mondezza” d’onda. Naturalmente ritengo che la figura del nuovo che avanza sia impersonificata proprio dall’ex magistrato.

     Non v’è dubbio che il nuovo che avanza ne debba fare di strada, ma il popolo della legalità  potrà vincere solo se riuscirà a dare credibilità ai suoi comportamenti, dandosi degli obiettivi  omogenei.

                                                              paolosenzabandiere

     



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