17 aprile 2011

PUO' IL POPOLO DI INTERNET SCONFIGGERE LE TELEVISIONI?

Aprile (25)
Introduzione alla lettura
16/04/11
A prima vista è un'impresa impossibile. Ancor di più considerando il basso livello di intelligenza che alligna nel centrosinistra. Molti suoi leader spaziano da un'incapacità a comprendere, ad un vero e proprio inciucio con il nostro Lù, il padrun de quasi tut, che di tutto può essere appunto accusato meno che non di essere intelligente, eppure internet può.....


PUO' IL POPOLO DI INTERNET SCONFIGGERE LE TELEVISIONI?

     Per iniziare questo post, dei dati impossibili. Ogni giorno milioni e milioni di spettatori seguono i telegiornali di rai uno e di canale 5 e su quelle notizie si formano un'opinione. Uno dei blog più seguiti, quello di Grillo, ha, o perlomeno aveva, circa 100.000 contatti quotidiani. Bearsi di internet, così com'è, e pensare che si possa contrapporre allo strapotere televisivo è semplicemente ridicolo e chi lo sostiene ha problemi a confrontarsi con la reatà, ma esiste un ma.....

    Il re è un colosso dai piedi di argilla. Malgrado il nostro controlli quasi il 90% dei telegiornali, e in maniera pesante, non riesce ad avere la maggioranza dei voti degli italiani. Alle ultime elezioni politiche del 2008 sono andati a votare l'80% degli aventi diritto. Ci sono stati oltre il 3% di voti nulli o schede bianche. In pratica hanno votato realmente il 77% circa degli aventi diritto. Alla Camera il pdl ha preso il 37, 38. Sul 77% dei votanti complessivi significa che solo il 28,78% degli italiani ha votato per Silvio Berlusconi.  Oggi con le proiezioni che danno il Pdl sotto il 30% significherebbe che Silvio avrebbe poco più di un italiano su cinque disposto a votarlo. Si Golia può essere sconfitto se si usa metodo, intelligenza e disciplina. Il problema, e non di poco conto, è l'innata carenza di materia grigia in uno  schieramento dove da sempre ci si divide nel partito comunista punto e virgola per combattere aspramente contro tutti gli altri partiti comunisti con le loro contrapposte punteggiature. Purtroppo da questa pratica non sembrano guariti neanche coloro che hanno smesso da tempo di essere comunisti. Ma c'è, malgrado tutto, materia per poter lavorare.


                                      GRANDE PASQUINO CONTRO GRANDE FRATELLO?

     Può il grande Pasquino sconfiggere il grande fratello e tutta l'ideologia che gli sta dietro? Io credo di si. Quando parlo di grande Pasquino parlo proprio di una creazione di un grande giornale telematico fatto da piccole notizie che abbia una diffusione capillare grazie a centinaia di migliaia di talpe (da ex comunista, meglio da anticomunista ex comunista, concedetemi almeno questa visione romantica), che sappia arrivare giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, nella cassette delle lettere di milioni di italiani. Per avere possibilità di successo non deve avere nulla di intellettuale, deve riportare notizie il più possibile sintetiche e deve essere tentata una strada che lo renda piacevole anche per chi la pensa diversamente da noi. Deve essere così ben congegnato da auspicare in chi lo legge che ci sia anche oggi nella cassetta delle lettere, per passare due minuti diversi, magari in sarcastica, graffiante, allegria. Io credo che per entrare nel cuore della gente deve essere rigorosamente in dialetto ed usare anche poesie dialettali che sanno fare una sintesi di ogni situazione molto di più di tante masturbazioni intellettuali.

     Pensate la differenza enorme tra l'asettico “Silvio e le escort” tutto funzionale appunto all'utilizzatore finale, e quanto sia devastante invece per il nostro amico “Sirvio e le mignotte”. Quanto sia esplosivo un racconto in dialetto delle malefatte di questi signori. Quanto potrebbe essere impossibile per i leghisti fare demagogia su Roma ladrona e al contempo essere ridicolizzati in dialetto milanese sulla Lega acchiappuna e serva dei ladrun del giorno. Quanto sia importante scuotere dall'apatia chi  capendo di collusioni non vota più a sinistra, e parimenti quanto sia altrettanto importante far cambiare idea o quantomeno far sprofondare nell'apatia chi finora ha votato per il centrodestra.

    Due esempi, credo importanti, per far comprendere cosa intendo quando affermo “arrivare al cuore della gente”. Una poesia su monsignor Fisichella, la sua anticristianità di fatto e la storia dell'ex ministro Bondi raccontata da un'angolazione diversa. Pensate che la poesia e lo scritto non facciano pensare i cristiani e coloro che magari hanno bisogno, come se dice a Roma, anche der semplice “imbocco” per riflettere?


ER MONSIGNORE E ER PADRETERNO.

A monsignor Fisichella li cristiani veri je sfacioleno poco,
e appena po' j'appiccia  contro er foco.
È storia vecchia de bona gente e  de tanti eretici abbruciati
da 'sti bellimbusti che giocheno a fà pe' finta 'i preti.

Ma annamo co' ordine che questo der monsignore,
de parlà cor padreterno a tutte l'ore,
è una vero e proprio parlasse addosso,
de un gran furbo che vo' apparì pe' finta fesso.

Allora, principiamo co' sto chiacchera surreale
tra er padreterno silente e l'aspirante cardinale.

A padrete' che te devo da dì, biastimà t'ha biastimato
ma come tutt'e cose er fenomeno va contestualizzato.
C'ho  sai  com'è,  se crede er sostituto tuo sur  monno intero
e 'gni tanto pe' divertì er dirimpettaro e fallo ride paro, paro,
ricconta barzellette, ma senza cattiveria, senza vere offese,
e stavorta è accapitato a te fanne le spese.

Ma lui e  l'amico suo, ministro e puro begalino,
c'hanno rigalato più de un mijardino.
A noi er tutto per mille, co' nostro gran piacere,
mentre la scola pubblica l'ha presa solo ner sedere.
A noi, a sfascio, tanti  e de più sordini,
a l'altri neanche un po de carta pe' pulì er culo de li regazzini.

Nun è cristiano? E che voi che sia! Pe' uno ch'è 'na 'nticchia intelligente!
Perchè io t'arisulto d'esse mai stato cristiano veramente?
E visto che stamo in argomento quanno incontri tu' fijo, er capellone,
dije dù cosette, damme armeno tu soddisfazione.
Je poi dì che 'a fine c'ha fatto nun m'è piaciuta, manco pe' gnente.
Che sa da  vede, morì in croce co que' du' straccetti,  e puro 'n mezzo a tutta qua' gente,
e poi via....daje..... appunto…'a compagnia! 'N dò' s'è visto mai er re de le genti
morì ammazzato insieme a ladroni e  puro delinquenti?

13 ottobre 2010
                                                        paolosenzabandiere



IL NUOVO CHE AVANZA. BONDI E I “CASI PIETOSI”.

     Ci sono persone che in questo periodo di crisi non sanno come andare avanti. Donne anziane che le vedi piangere (mi è stato riferito dal mio amico commercialista) nell'androne di casa perchè dopo aver pagato tutte le bollette possibili e immaginabili le restano solo due banconote da 50 € per andare avanti un mese. Ci sono padri, madri, che non sanno come mandare avanti la propria famiglia. Che darebbero la vita per aiutare i propri figli ma non hanno una lira per farlo. Persone che sognano “le duemila ma anche le mille euro” come soglia tra un possiamo farcela e il futuro più nero. Gente che comunque non si sognerebbe mai di pietire soldi dallo stato. Ai suoi figli, alla sua e alla loro vita, vogliono pensare da soli. Soli desidererebbero un lavoro, no, non il migliore, solo un lavoro, un cazzo di lavoro qualunque che permetta di sopravvivere!

     E poi c'è il nuovo che avanza. Quelli della seconda repubblica. Che fanno politica per gli “altri”, mai per sé. Parlamentari di questo stato che percepiscono, euro più, euro in meno, sui 15.000/20.000 € (almeno quindicimila, dico quindicimila €) al mese. Poi, siccome la carne è debole magari si ha la fortuna di trovarsi anche una compagna, anche lei parlamentare,  e siamo ad altri quindici o ventimila euro. Poi essendo delle persone capaci o anche semplicemente con le conoscenze giuste, diventi anche ministro. Non so quanto sia la stipendio in questo caso. Credo che si debba aggiungere altri 10.000 €, almeno.

     Facciamo un po' di conti? Euro più, euro meno  entrano nella tua famiglia allargata tra i 40.000 e 50.000 euro al mese, se non hai poi la fortuna di trovare qualche buontempone che ti paghi pure gran parte della tua casa, o cose simili, ovviamente a tua insaputa. Ma le cose belle non vengono mai da sole. L'ex marito di tua moglie è disoccupato. Ci può pensare la signora con il suo stipenduccio? Non non è possibile, il bon ton lo vieta, un uomo pagato da una donna, via! È  meglio pagato dal ministero diretto da te. Tuo figlio acquisito, ancora studente universitario vuole i soldi per le sigarette e per tutto il resto, ma  soldi dalla  famiglia non ne devono uscire per il pargolo, diamine! Sarebbe così diseducativo! C'è sempre mamma stato, il ministero con qualche bel contratto a risolvere il problema.

     Scoperto, ma che brutta parola caro ministro, dai soliti invidiosi, quasi non comprendi la gravità dell'accaduto, anzi al contrario ti senti quasi un benefattore, uno che risolve come hai detto “casi pietosi”. Di ringraziare lo Stato per quello che dà ogni mese alla tua famiglia e di farti personalmente carico dei  vari componenti della stessa, senza chiedere null'altro a chicchesia è una cosa che va al di là  della tua comprensione.

     Ma su questo non sei solo. È tutto il fronte del “nuovo che avanza che è stato solidale con te, che si è battuto perchè non passasse la linea di chi chiedeva le tue dimissioni, per questo e per altre cose legate sempre al tuo ministero. Questo fronte compatto che dopo essere baciato dalla dea bendata ogni mese dell'anno, di ogni anno, sotto forma di uno Stato eccezionalmente prodigo nei  vostri confronti, resta comunque così irriconoscente verso il proprio benefattore, così avido dentro, così insensibile alla “res publica” da pensare che tutto gli sia dovuto. Ovviamente questa tendenza a “disinteressarsi” dei conti dello stato non è purtroppo esclusiva prerogativa del suo schieramento, anche se voi su questo siete infinitivamente più bravi.
     Sembra che i due beneficiati dallo stato, della sua famiglia allargata, abbiano cessato la collaborazione con il suo “ex” ministero ma  questo non l'esenta dall'essere comunque giudicato.

     Resta il fatto che dopo aver respinto la richiesta di sue dimissioni, ora che lei si dimette, con molta calma, viene ringraziato alla grande dal suo capo in persona, il grande Lù il padrun de quasi tut. Però devo convenire che di un vero e proprio “caso pietoso” si trattava. Della vostra mostruosa avidità e dell'assoluta mancanza di riconoscenza verso un'istituzione che vi ha fatto solo del bene.

                                                     Paolosenzabandiere

     So' questi l'argomenti, l'idee che servono a fa capì anche alla gente semplice, che pe' esselo po' esse presa in giro, quanto so' furbi e avidi  tutto 'sto finto novo che avanza. So tarmente avidi da facce ribbollì er sangue, da nun dormicce de notte. Rendo l'idea del grande Pasquino?

     Sempre la solita domanda. Ci saranno forme intelligenti a sinistra che oltre a bearsi per esistere vogliano lottare per vincere?

                                                                 Paolosenzabandiere

    

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