3 marzo 2011

QUANDO LA VIOLENZA E’ GIUSTIFICATA DA CHI LA SUBISCE

Marzo (8)
Introduzione alla lettura
03/03/11


     Un senso di fastidio mi assale al ritrovamento dei resti della povera ragazzina. Le notizie sulla Libia  spariscono in fondo alla prima pagina prontamente di nuovo occupata da chi della narrazione del delitto efferato, di ogni delitto efferato, ha fatto fonte di guadagno, a totale soddisfazione dei bassi istinti dei tanti  voyeur del macabro. Reprimo subito questo sentimento, sgomento per questo nuova morte  annunciata  e per il dolore dei suoi genitori ma….

QUANDO LA VIOLENZA E’ GIUSTIFICATA DA CHI LA SUBISCE.
      La morte di Yara, di un'altra ragazza, poco più che bambina, pone degli interrogativi, del perché ci sia nella società odierna una continua, costante violenza nei confronti delle donne. C’è un’interpretazione, diciamo femminista, che inquadra la violenza dei maschi sulle donne, come il tentativo di chi, non sapendo più rispondere in maniera civile alle donne che ogni giorno fanno nuove conquiste, risponde appunto con la violenza. Questo in parte è vero, ci sono donne con la testa a posto, determinate, capaci, che possono mettere in imbarazzo uomini deboli ma in questa spiegazione vedo, sento dei limiti che non fotografano l'esatta situazione odierna.

     Mi spiego. Ho vissuto le fasi più violente, verbalmente violente, del femminismo italiano. Quasi di esasperata rivalità tra i due sessi. Negli anni settanta si sono sciolte anche organizzazioni politiche, implose a causa di questa fortissima contrapposizione tra i due sessi, senza alcune apparente voglia di mediazione. Questo ha prodotto drammi personali grandissimi. Gente che si è separata. Persone che oltre il dramma politico di perdere l'organizzazione di riferimento, si  sono trovate all'improvviso travolte/i anche nei loro rapporti personali, con un vero e proprio terremoto che spazzava via tutti gli aspetti salienti  della propria vita. Non sono pochi che in quel periodo hanno deciso di farla finita suicidandosi. Pur con queste contraddizioni, di alzare le mani su una donna, almeno in certi ambienti, non se ne parlava nemmeno, e non per paura, per rispetto.

     Oggi, invece,  a tanti anni di distanza sembra che il femminismo sia stato quasi un fenomeno apparso su un altro pianeta. La maggioranza delle donne il 61% non trova nullo di  scandaloso nel comportamento di Silvio Berlusconi verso le donne. (vedi il post n.4 del 2011: Silvio,le donne e gli italiani la tragedia di un paese ridicolo. Anzi più sono giovani e più giustificano questi comportamenti, fino ad un vergognoso 72% di non scandalizzate, nelle  donne tra i 30 e i 44 anni.

     Ma ti domanderai, caro lettore fantasma, cosa centra Yara con tutto ciò. Devi solo portare un po' di pazienza. La cosa vergognosa è che non siamo paradossalmente di fronte a casi di prostituzione come nella storia dell'umanità è spesso accaduto. Debbo ricordare che la prostituzione, soprattutto in alcune civiltà era considerata qualcosa di sacro e le donne che la praticavano erano portate in grande considerazione. Le grandi cortigiane non erano sicuramente subalterne agli uomini che le frequentavano e molte sapevano di arti e buone lettere. Avevano un cervello e lo usavano, spesso meglio dei loro clienti.

    Oggi non siamo di fronte a questo tipo di splendide cortigiane. Oggi abbiamo donne che deturpano i loro visi, i loro seni, che massificano i loro corpi rendendoli stupidamente tutti uguali, tutti banali. Seni di plastica che potrebbero essere intercambiabili e con i quali neanche i maschietti fanno una bella figura considerando che per molti di loro la massima aspirazione e “ciucciare “ un po' di finto seno, vera plastica ciento per ciento. Oggi per molte donne il proprio corpo è un  insieme di particolari anotomici da sfruttare nel migliore dei modi. Quando la Ruby dice che per Silvio Noemi è la pupilla e lei il culo non dice una bugia. E' quello che molti uomini pensano delle donne. Non un corpo, non una  testa, un'intelligenza, ma semplicemente delle parti anatomiche appunto da usare, sfruttare, per il proprio appagamento. Il corpo delle donne inteso come un buco con un po' di pilu attorno. Quando si hanno rapporti con decine di donne contemporaneamente, questo pensano quegli uomini delle donne. Il dramma è che molte donne la pensano allo stesso modo e si fanno tranquillamente sezionare in questa squallide operazioni di macelleria sessuale.

     E veniamo a Yara. Veniamo alla violenza quotidiana nei rapporti tra i due sessi, che spesso sfocia in delitti orribili nei quali quasi sempre sono vittime donne. È proprio nella mercificazione dei corpi, nella visione ultra anatomica di solo tette o solo culi che si creano i presupposti per la violenza. Una testa un cervello possono ribellarsi, dire no, ma un sedere, no, è inammissibile e se incontra un malato o semplicemente un violento, può scoppiare la tragedia.

                                                         paolosenzabandiere

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