5 dicembre 2010

A COSA SERVE LA CORTE COSTITUZIONALE?

A parte i vari svarioni già presenti nella Costituzione con articoli inadeguati ai tempi, se non addirittura sbagliati (vedi per esempio gli art. 21 e 88), quando dalle dichiarazioni di principio arriviamo ai controlli sulla costituzionalità delle singole leggi si cade nel drammatico.

L'organo principe preposto al controllo e alla difesa della Costituzione è la Corte Costituzionale. La sua nascita è lastricata di buone intenzioni che spesso sono rimaste tali e nei fatti ne fanno un sistema con molti, troppi difetti.
Membri della Corte Costituzionale possono diventare magistrati ordinari, magistrati contabili e gente eletta dal Parlamento. Apparentemente un mix inattaccabile e ben equilibrato che dovrebbe garantire l'indipendenza della Corte dagli altri poteri. Purtroppo la realtà può essere diversa. Basta che ci sia una maggioranza che per un periodo abbastanza lungo di tempo sia in grado di nominare giudici vicino al suo modo di pensare e anche articoli fondamentali alla base della nostra Costituzione, come “i cittadini sono eguali di fronte alle leggi” possono essere carta straccia di fronte ad argomentazioni, a mio parere strumentali, sulla prioritaria necessità di governare. Come se governare con una persona che abbia a che fare con la giustizia non sia estremamente nocivo per il sistema democratico stesso.
Altri chicca. A differenza dei giudici normali il comportamento dei giudici costituzionali è insidacabile, accade così che quello che è assolutamente proibito per un giudice ordinario non lo è per uno della Corte Costituzionale. Un giudice normale che debba di lì a poco giudicare un imputato non può frequentarlo in alcun modo e se lo fa e viene scoperto il processo gli viene tolto. Invece e già successo che due giudici della suprema corte abbiano invitato in una delle loro case il presidente del Consiglio, il ministro della Giustizia e se non vado errato l'avv. Ghedini. Tutto questo a pochi mesi dal dover giudicare sulla costituzionalità di una legge voluta ed emendata dai soggetti in questione. Entrambi i giudici non hanno ritenuto di doversi astenere dalla votazione in cui i loro commensali venivano giudicati. Con questo non voglio dire che necessariamente abbiano parlato della legge in questione nella famosa cena, magari come vecchi amici hanno solo parlato di calcio, stante che il nostro presidente lo è anche di una squadra di calcio. Resta il fatto che per un giudice normale, anche il semplice sospetto lo fa sospendere dall'incarico e non si comprende perchè questo non valga per tutti.
Ancora. La Corte Costituzionale non può essere interpellata, per stabilire la costituzionalità di una legge, da un privato cittadino. Solo i magistrati nell'esercizio delle loro funzioni, lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano possono sollevare dubbi di costituzionalità di una legge davanti alla Corte Costituzionale. Questo è nei fatti un sistema altamente farraginoso, che ne rallenta la tempestività. Tempestività che invece dovrebbe essere massima quando si tratta di discutere di leggi che possono ledere o semplicemente modificare diritti costituzionali. Soprattutto in presenza di personaggi che del raggiro e del disprezzo della Costituzione potrebbero fare il loro credo.
Se a questa mancanza assurda di tempismo si somma quella che a mio parere diventa un'incomprensibile valutazione politica della Corte stessa che decide di rinviare la sua obbligatoria valutazione sulla legge sul legittimo impedimento per il clima “particolarmente riscaldato”, si può vedere come non siamo messi bene. Perchè fra qualche mese, magari in un clima elettorale imperante, il clima non sarà ancor più riscaldato?
Una piccola domandina ai giudici della Corte Costituzionale. Non oggi ma in un'epoca imprecisata, viene eletto a capo del governo un personaggio che ha come principale obiettivo quello di introdurre legge illiberali e per questo anticostituzionali. In un clima politico incandescente, con i tempi tecnici che vi sono congeniali per statuto, arriveremmo anche a ritardare le sentenze per svelenire il clima politico e nel frattempo le leggi liberticide continuerebbero a lavorare la democrazia ai fianchi.
Una Corte così strutturata, con questi tempi, è funzionale alla difesa della democrazia?
paolosenzabandiere
Ps. Sembra che Assange sia diventato un entusiasta seguace di Onan per quanto riguarda i rapporti con le svedesi e con il loro paese. Non sarà il solo.

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