Eppure delle riflessioni sono a mio parere necessarie. Certo il livore di certi personaggi nei confronti del pubblico e di chi ci lavora è proverbiale ma siccome non si può fare una differenza tra chi lavora nel pubblico e chi nel privato, devo pensare che la signora in questione preferirebbe che chi decide di entrare in politica non debba avere nessuna garanzia sul mantenimento del posto di lavoro alla scadenza del mandato elettorale, sia che lavori nel pubblico che nel privato.
Ovviamente questo significherebbe che di fronte al rischio di poter perdere il posto di lavoro saranno in molti a rinunciare ad entrare in politica. Ovviamente questo porterà in politica solo quelli che potranno permetterselo e così il sogno di tutti i reazionari, l'eliminazione di fatto del Terzo Stato, sarà stato realizzato, pur con secoli di ritardo. E se qualche sfrontato contuinuerà a insistere lo si sfiderà a duello, ovviamente all'ultimo sangue
Naturalmente, ed è la storia a ricordarcelo, ogni restaurazione dell' “ancien régime”, porta poi anche agli eccessi opposti, ai colli con le sfumature alte.
paolosenzabandiere
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