17 luglio 2010

LA CINA E LE SUE RISERVE VALUTARIE

Tra i consigli degli esperti che si danno, uno è considerato una “conditio sine qua non”. Una condizione senza la quale non si ha un portafoglio equilibrato. La condizione da cui non si può derogare è la diversificazione degli asset. Ovviamente questa diversificazione deve tener conto del profilo di rischio del cliente e della valutazione che si fa di ogni singolo investimento.

All'oro, che fine a prova contraria, pur tra gli alti e bassi, è stata la moneta che ha attraversato indenne i millenni (alla faccia del signor Nixon e dei teorici della carta moneta) viene normalmente riservato tra il cinque e il dieci per cento del valore del proprio portafoglio. Mi sono spinto a valori vicino al 10% considerando che la situazione di estrema incertezza attraversata dall'economia mondiale porta naturalmente a vedere il metallo giallo come bene rifugio e questo non solo in presenza di una forte spinta inflattiva.
E veniamo alla Cina. Stante il suo ruolo di fortissimo paese esportatore ha riserve valutarie per 2450 miliardi di dollari e le riserve in oro possedute, 1054 tonnellate rappresentano appena l'1,6% delle stesse riserve. Lo State Administration of Foreign Exchange cinese ha dichiarato di non avere nessuna intenzione di diversificare il suo portafoglio acquistando altro oro con argomentazioni che sanno più di risposta da massaia impacciata che di esperti economici. Anche raddoppiare, tramite acquisti, l'attuale oro posseduto, quindi di altri 40 miliardi di $ circa, sarebbe comunque una goccia nel mare delle riserve ufficiali complessive. Ai cinesi del 5 e ancor di più del 10 o più per cento non interessa nulla. Hanno poco oro e siccome anche il raddoppiarlo sarebbe quasi insignificante preferiscono stare fermi.
Non dicono non vogliamo più oro perchè a questi prezzi lo riteniamo caro, no quando mai! Semplicemente il comprarne ancora sarebbe insignificante| ovviamente gran parte delle loro riserve valutarie sono denominati nei rassicurantissimi dollari e ovviamente negli ancor più sicuri titoli di stato americani. E come potrebbe essere altrimenti! Loro fanno scambi commerciali da favola con gli Usa. Esportano in America prodotti finiti a prezzi concorrenziali e gli americano li premiano con una bella montagna di sicura carta moneta. Adesso è facile comprendere perchè non comprano oro, a cosa serve diversificare?
Per questi grandi esperti di finanza gli investimenti sono come una puntata al casinò, tutto sul........

paolosenzabandiere

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