La cosa mi sembra così evidente che il silenzio di tutti i media sul caso del sottosegretario Mantovano mi risulta incredibile. Mi spiego. Sono in molti che se la sono presa con l'ex magistrato per quanto deciso dalla commissione da lui presieduta, ma nessuno ha evidenziato un conflitto di interessi tra il governo, e il suo legale rappresentante nella commissione, e il Sig. Spatuzza. E' vero che la commissione è composta in maggioranza da alti pubblici ufficiali e da magistrati e che, come detto, magistrato è stato, ed integerrimo, lo stesso sottosegretario ma in quella commissione rappresentava il governo, di cui è esponente politico e non la magistratura.
Quando un funzionario dello stato decide di entrare in politica deve dimettersi dai propri incarichi perchè, pur potendo essere considerato un uomo profondamente corretto, almeno fino a prova contraria, non è ammesso che un personaggio divenuto pubblico e politicamente schierato possa trovarsi a giudicare comportamenti di cittadini che siano in contrasto con gli interessi del partito che rappresenta. Chiaro?
Dovrebbe essere altrettanto chiaro che il Sig. Spatuzza non è un semplice pentito. È il pentito che ha accusato Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri di aver avuto contatti con la mafia, soprattutto nel periodo delle bombe di Firenze, Roma e Milano e della tentata strage di decine di carabinieri allo stato Olimpico di Roma durante la partita Lazio Udinese del 31 ottobre 1993, evitata solo per un guasto tecnico. Come detto Spatuzza viene ritenuto credibile da quattro procure italiane e dai magistrati che ne fanno parte. Accettare o rifiutare il programma di protezione significa di fatto ritenere plausibili o inverosimili le accuse fatte dal signore in questione. È purtroppo del tutto evidente il conflitto di interessi in cui si è trovato il sottosegretario Mantovano. So benissimo che da magistrato, come si sente ancora nel cuore, è stato portato a valutare, spassionatamente, inattendibili le confessioni di Spatuzza, almeno per la parte riguardante il rapporto mafia politici e a trarne le conseguente. Ma è proprio quello che si sarebbe dovuto evitare, al di là dei fiscalissimi ma comunque politicamente aggirabili 180 giorni. Evitare cioè una pronuncia appunto di un responsabile del Governo su una persona che il capo di quel governo accusa. Mantovano non avrebbe dovuto partecipare a questa votazione.
Pensa, caro lettore fantasma, all'esatto contrario di quanto accaduto. La commissione nei fatti eroga il programma di sicurezza allo Spatuzza ritenendolo affidabile nelle confessioni fatte. Un attimo dopo il nostro commissario si sarebbe dimesso perchè, con la coerenza che pensiamo accompagni ogni atto della sua vita, non sarebbe potuto stare un minuto di più in un governo il cui responsabile era accusato di aver avuto rapporti con la mafia. Si credo proprio che il sottosegretario Mantovano si sarebbe dovuto astenere.
paolosenzabandiere
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