12 aprile 2010

TREMONTI, QUANDO PREGI (POCHI) E DIFETTI SI INCONTRANO IN UN UOMO SOLO

Debbo fare una premessa. Di tutti i ministri di Lù, il padrun de quasi tut, è quello con il quale mi sono trovato d'accordo per ben due volte. Sia quando chiedeva, insieme a Bossi, ai burocrati di Bruxelles, di instituire una banconota da un euro sia quando, ultimamente, ha resistito alle incredibili, pressanti pressioni di Lù, voglioso di allargare i cordoni della spesa. Così facendo l'Italia, pur avendo il terzo debito pubblico mondiale, si è salvata, per ora, da attenzioni particolari tipo Grecia che sarebbero potute essere devastanti per la nostra economia.

E il nostro si complimenta con “Tremo” per la sua testardaggine, ma paradossalmente è lo stesso Lù, che fino a poco fa lo aveva preso a male parole, a complimentarsi, ora, per il suo continuo rifiuto a finanziare qualsiasi spesa.
Già ti vedo, caro lettore fantasma, diviso tra il rimbrotto nei miei confronti per qualche riconoscimento al “Tremo” e qualche attimo di panico per l' “apparente fortuna” di questo governo. Apparente appunto, come è molto apparente, a mio parere, la capacità di una visione complessiva del nostro ministro del Tesoro. Venditore di se stesso come pochi altri, con una sua incredibile capacità affabulatoria, che costringe gli interlocutori a continue ricerche sui vocabolari o a stare in silenzio ammirati da cotanta cultura il nostro è confortato da un intuito “quasi eccezionale” che gli permette di essere qualche metro avanti agli altri nel “sentire” la crisi arrivare.
Ho volutamente virgolettato la parola sentire perchè c'è una differenza enorme tra l'appunto il sentire una crisi che sta arrivando e il capire per quale motivo una grande crisi sta arrivando. Non era il nostro Tremo che ci avvertiva che una grande crisi stava appunto arrivando, e che la responsabilità di quanto stava per accadere era della globalizzazione? E che il paese simbolo della crisi incipiente, uno dei principali responsabile era la Cina? E poi accade che la crisi scoppia sul serio e qualcuno si vanta delle sue predizioni.
C'è solo un piccolo particolare. Questa crisi che sicuramente ha portato anche ad alcuni squilibri dovuto alla globalizzazione è comunque avvenuta per un enorme indebitamento, che ha permesso la creazione, quasi in contemporanea di bolle speculative, soprattutto nel settore immobiliare. Altro aspetto apparentemente paradossale è che la Cina invece di indossare i panni del cattivo, veste per il momento i panni del paese che sta salvando le annaspanti economie occidentali.
Una domandina. Chi ha previsto che qualcosa stava arrivando, senza però comprendere appieno le cause della crisi può restare al posto di comando nel tentativo di combattere la crisi? E se fossimo in presenza della più grande crisi degli ultimi cento anni e fosse figlia di un modo di fare, di vivere, che ha visto nel mondo centinaia, migliaia, di Lù padrun de quasi tut, dare il più incredibile contributo all'insorgenza della crisi stessa?
Credo che il nostro ministro del Tesoro avrà molti problemi e mi permetto di dirlo proprio oggi che la crisi greca “sembra” essere “risolta”.
paolosenzabandiere

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