9 dicembre 2009

NO B. DAY O NO B. FOR EVER? CON LA GIOIA NEGLI OCCHI, L'AMARO IN BOCCA E LA SPERANZA NEL CUORE.

Dicembre (86)
Introduzione alla lettura
09/12/09




La manifestazione del 5 dicembre è stato un evento eccezionale se si pensa che ad organizzarla sono stati in gran parte dei giovani che fino a due mesi prima neanche si conoscevano.
NO B. DAY O NO B. FOR EVER? CON LA GIOIA NEGLI OCCHI, L'AMARO IN BOCCA E LA SPERANZA NEL CUORE.

Portare in piazza centinaia di migliaia di persone dal nulla accade poche volte nella storia dei popoli. Può essere l'inizio di un processo di sostituzione anche di gran parte della classe politica dei partiti di sinistra e di centro sinistra, che hanno contribuito alla resistibilissima ascesa di Lù, il Padrun de quasi tut.
Senza leader politici che si sono dimostrati incapaci, spesso collusi, alcuni sicuramente ricattati, il nostro non sarebbe in quel posto. Se poi a questi aggiungiamo leader che non hanno saputo governare (tipo i rifiuti a Napoli) o non hanno saputo comunicare le pur rivoluzionarie proposte (le lenzuolate di Bersani) la schiera di chi in un modo o in un altro ha favorito Lù si fa insopportabilmente numerosa. La manifestazione del 5 dicembre paradossalmente era rappresentata da entrambe queste anime. Da chi è ancora assurdamente innamorato dei propri leader perdenti e dà la colpa “al nemico” per le sue sconfitte e da chi invece comincia a comprendere benissimo che con questi generali imbelli o collusi non si va da nessuna parte.
Molti dei militanti del Pd presenti in forma autonoma nel corteo erano sicuramente critici nei confronti della loro dirigenza. Sicuramente si dovrà lavorare nei loro confronti, ma credo ci sia del terreno fertile per portare avanti un discorso che veda messo all'angolo quello “sconfittismo” di sinistra che ce l'ha messa tutta per perdere tutte le battaglie fin qui combattute contro lo Chevalier.
Dell'Italia dei Valori che dire, ci sono tanti validi militanti, vogliosi di fare, anche se personalmente non posso dimenticare alcune zone d'ombra che non sono mai state chiarite. Quantomeno ci sono stati dei problemi di messa a fuoco della strategia, degli obiettivi, contro Lù. Nessuno mi ha chiesto scusa, in qualità di elettore, allora, dell'Idv per il passaggio a forza italia appena eletto al Parlamento, del farmacista di Varese, come d'altronde del parlamentare europeo Mennea e del candidato a sindaco del comune di Roma. Se a questo aggiungiamo che nella tornata elettorale successiva si candida De Gregorio....... Io su questo non ho sentito nessuna autocritica.
La situazione diventa ridicola per non dire drammatica quando si passa a analizzare la folta presenza di Rifondazione Coomunista, Pdci, Sinistra e Libertà, con le loro bandiere che sprizzano settarismo in ogni centimetro quadro di stoffa. Mi spiego meglio. Non devo sicuramente spiegarti, caro elettore fantasma cosa ha significato nella storia il settarismo imbelle di una certa sinistra. Il partito comunista punto e virgola che non può mischiare le proprie idee con il partito comunista della virgola e punto, anzi le deve combattere, non ha solo significato scrivere con il sangue alcune orribili pagine interne alla sinistra ma anche la proposizione di altrettanto orrende e suicide iniziative politiche come la lotta al social fascismo. Ma per fortuna non siamo più alle purghe staliniane, e possiamo prenderla a ridere, anche se ridere di un imbecille è sempre pericoloso stante l'imprevedibilità e la pericolosità del soggetto. Solo qualche mese fa eravamo alle elezioni europee, dove il quorum era fissato al 4%. Era chiaro che nessuno dei partiti comunisti del punto e virgola e.... avrebbe da solo raggiunto l'obiettivo. Unire i partiti, magari perdendo o riducendo la tua carica di segretario generale del futuro Pcus italico? Non se ne parla proprio. E così si arriva a poco più del 7% e tutti fuori del parlamento europeo.
Allora, siccome dicono che la speranza è l'ultima a morire, quando scopri che vogliono andare alla manifestazione del No B. Day con le loro bandiere, tu spereresti in un uso promiscuo delle stesse. Farsi notare con le bandiere ma anche farle assaggiare alla propria dirigenza per l'ulteriore gloriosa sconfitta rimediata. Putroppo questi sono così innamorati dei propri leader da seguirli di sconfitta in sconfitta. Non solo i dirigenti ma anche la maggioranza dei militanti di questa sinistra sono un problema che si pone a chi voglia combattere il nostro Chevalier.
Ma in conclusione, pur con tutte le resistenze che possono insorgere, si è messo in moto un movimento che può non solo scardinare il delicato equilibrio presente nei partiti di centro sinistra ma addirittura contribuire, in maniera determinante, alla sconfitta anche a destra del nostro, con il s linguaggio fresco e non paludato, immediato, di cui i giovani di internet sono portatori.
Per la prima volta da tanto tempo, il futuro, il nostro futuro, può essere in gran parte nelle nostre mani, nelle nostre teste, nella nostra intelligenza collettiva. Molto dipenderà sola da noi.
paolosenzabandiere

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