23 novembre 2009

L'AVVOCATO SCHIFANI

Novembre (78)
Introduzione alla lettura
20/11/09


E infatti passano alcuni giorni, stavolta sono stato veloce e l'idea arriva, però a questo punto devo fare un riassunto di quale sia l'argomento del contendere. Sul Fatto di venerdì scorso appaiono due intere pagine su una storia di mala giustizia italiana, avvenuta a Palermo.

L'AVVOCATO SCHIFANI

 Un uomo che poi verrà condannato perchè mafioso, è proprietario di un terreno e volendo costruirci sopra in maniera non proprio cristallina si fa vendere, o costringe a vendere i proprietari dei terreni intorno al suo, ma due sorelle, proprietarie di una palazzina resistono, non vogliono vendere o più semplicemente ritengono inadeguato quanto loro offerto. Il signore in questione usa carte false e fa finta di essere l'unico proprietario di tutto l'ambaradam, anche della loro palazzina, che inizia a demolire partendo dal tetto, come se fosse appunto di sua proprietà, e che avrebbe distrutta del tutto se le due sorelle non avessero chiamato carabinieri, vigili ed anche la contraerea.
Nel frattempo lo splendido in questione ottiene il permesso di poter costruire il suo bel palazzone, d'altronde è o non è il proprietario di tutto il cucuzzaro? Non ti dico le vicessitudini di questo grande costruttore che viene condannato, definitivamente, per aver corrotto l'assessore che gli ha rilasciato la licenza e inoltre è anche obbligato alla demolizione parziale del palazzone da lui costruito. Come è andata a finire la storia? Ma all'italiana, meglio alla siciliana. Il palazzo è ancora in piedì, con tutta la sua storia e “solo” due piani in più di quelli consentiti e le indomite sorelle sono state inquisite anche per procurato crollo perchè nel frattempo la loro palazzina, senza più tetto, indebolita dalle ruspe e dalle intemperie aveva visto qualche muro cedere. Eh si la giustizia quando vuole sa essere efficace.
Ma tutto è bene quel che finisce bene. Pensate che le sorelle abbiano avuto riconosciute le loro ragioni? Credo che ancora debbano aspettare. Il palazzo nel frattempo era diventato un covo di brava gente, tipi come Brusca, Bagarella ecc. Sul Fatto sostengono che la 126 piena di tritolo della strage di via D'Amelio parta appunto dal palazzo di piazza Leone. Ma allora dov'è il bene che finisce bene dirai tu? Lo sai chi difende il costruttore “poco in regola con le leggi” è lo studio Schifani- Pinelli. Schifani chi? Si proprio l'attuale Presidente del Senato, la seconda carica dello Stato Italiano e allora, alla luce di questo la storia non ti sembra sia finita bene, almeno per il Presidente Schifani, che da difensore di un costruttore disinibito, poi scoperto mafioso, diventa appunto uno degli uomini più importanti del paese?
E alla luce dei fatti, a seconda delle proprie convinzioni politiche e del proprio concetto di morale, da venerdì tutti a dire che Schifani si deve dimettere sì perchè la morale dovrebbe vietare ecc...o si deve dimettere no, perchè il diritto alla difesa è garantito dalla costituzione. Io personalmente ho, come dicevo all'inizio, una visione originale del caso. Ritengo che in qualsiasi parte del mondo che non sia una repubblica delle banane Schifani non si sarebbe dovuto dimettere. Scandalo? Ma fammi terminare il concetto! Si può dimettere chi è stato eletto, ma chi difende personaggi di quel tipo in molte parti del mondo potrebbe continuare a difenderli si, ma semplicemente non potrebbe aspirare a incarichi pubblici. Quindi non si potrebbe dimettere solamente perchè non sarebbe mai stato candidato.
Ma torniamo in Italia, repubblica delle banane in fondo a destra. La costituzione garantisce il diritto alla difesa a ogni imputato (art.24: “diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”.) ovviamente questo è esteso a tutti i cittadini. Mi spiego meglio. Tutti i cittadini hanno diritto alla difesa, anche coloro che hanno commesso crimini efferrati. All'epoca quindi l'avv. Schifani non ha fatto altro che garantire un diritto costituzionale ad un imputato accusato di reati important. Unica possibilità in questi casi di incriminazione del difensore si ha quando emerge che quest'ultimo vada oltre i suoi compiti di difesa e svolga un lavoro di consigliori, funzionale alla pratica malavitosa dei suoi clienti, ma non è questo il nostro caso. Altro al difensore non si può imputare e non si può sindacare sul grado di pelosità nello stomaco che è sicuramente diversa per ognuno di noi.
E allora, apparentemente sembrerebbe restare solo un problema di sensibilità. Sensibilità che avrebbe dovuto portare l'avvocato a rifiutare la candidatura e soprattutto Forza Italia a non offrirgliela. Ma io credo invece che ci sia un ulteriore particolare da esaminare. Accettando di difendere il costruttore non ci si trovava di fronte ad un personaggio criminale che avesse commesso che so un omicidio o altro, e verso il quale il compito di un buon avvocato è di farlo assolvere o condannare con meno anni possibili. In questo caso invece la difesa del proprio assistito passava necessariamente nella non soddisfazione o peggio nella negazione dei diritti della parte lesa. E allora la mia domanda. Dando per scontato che il nostro sapesse il motivo del contendere tra il suo cliente e le due signore e fosse del tutto evidente che l'ulteriore difesa del costruttore arrecava di fatto altri danni alle due vittime delle vicenda, ci troviamo di fronte ad un fatto abbastanza singolare, per non dire eclatante, che forse è permesso ad un avvocato, ma che dovrebbe essere vietato a chi volesse intraprendere la carriera politica. No, portare avanti una causa (o difendersi è la stessa cosa) con la volontà di vedere perdenti nel processo coloro che noi stessi sappiamo nella ragione non può essere un buon viatico per intraprendere una carriera politica. Io non so se la giurisprudenza contempla queste cose o meno, ma sono convinto che in un paese democratico “certe difese” non possano essere il trampolino di lancio per certe carriere politiche. O no?
Quest'ultima espressione da me usata sta a significare che gradisco risposte sull'argomento, anche risposte che cerchino o riescano a confutare le mie argomentazioni. Per esempio sarei molto contento di sapere il parere del signor Violante e della signora Finocchiaro sull'argomento, visto che avevano, si racconta, accolto con grande calore e abbracci l'elezione dell'avvocato Schifani a Presidente del Senato.
 
paolosenzabandiere

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