24 novembre 2009

LA “DEMOCRACIA” SECONDO LU', IL PADRUN DE QUASI TUT

Novembre (80)
Introduzione alla lettura
 24/11/09

Adesso qualcuno si stupisce, si rammarica, vede lo Chevalier sotto una luce diversa, lo vede soprattutto interessato a risolvere i suoi problemi personali, strano, non me ne ero mai accorto. È da sempre che è così e paradossalmente il nostro non ne ha colpa.

LA “DEMOCRACIA” SECONDO LU', IL PADRUN DE QUASI TUT

Non esageriamo non ne ha troppa di colpa. Il problema non è lui ma gli imbecilli che gli hanno dato retta. Caro lettore fantasma, un esempio. Se qualcuno porta a casa un leone e questo in un attimo di disattenzione gli mangia un suo caro vogliamo dare la colpa dell'accaduto al leone? Se si è idioti la risposta non può che essere affermativa. Le persone di buon senso la vedono in maniera diversa.
Dunque come ci si può stupire di come la pensa lo Chevalier. È nato imprenditore in un campo dove se non azzanni per primo sarai azzannato. Per indole biologicamente aggressivo come un pitbull e per giunta mandato a scuola di aggressività, nel suo voler emergere sugli altri in tutti i modi possibili, anche i più disinibiti. Il problema è che un padrone (espressione desueta? Imprenditore è meglio?), uno come lui insomma, è portato ad avere una concezione della democrazia totalitaria. Gli altri possono pure parlare, come i suoi dipendenti, ma poi a decidere sarà solo lui e se qualcuno insisterà nel suo essere contro le sue proposte, i suoi desideri, prima o poi si troverà di fronte la via del licenziamento o almeno delle forme di lobbing in fabbrica e cosa succede in politica? Si possono licenziare i cittadini che ti remano contro?
Si comprende ora perchè Silvio è sempre stato un pericolo per la democrazia. L'essere permeato di totalitarismo allo stato brado era evidente lontano un miglio anche quando decise di scendere in campo. Il problema era ed è che i tipi come lui non dovrebbero mai essere visti, candidati e appoggiati come personaggi politici in una democrazia che si rispetti, e che ci tenga a rimanere tale.
D'altronde la sua concezione totalitaria è ogni giorno di più sotto gli occhi di tutti. Il suo pensiero è banale, infantile, primitivo. Siccome sono stato eletto dalla maggioranza degli italiani,cosa peraltro errata visto che lo hanno votato solo il 38% degli italioti, ho diritto a governare su tutto e tutti, senza lacci e lacciuoli. Pensare che certi organi di controllo sia non complementari per la democrazia ma essenziali per il suo funzionamento non è cosa che il nostro “imprenditore” (così và bene?) possa comprendere. E la cosa è di difficile comprensione anche per molti di quelli che lo votano eppure la cosa è di una banalità disarmante. La democrazia si dà un sistema di pesi e contrappesi, proprio per evitare che personaggi disinvolti possano impadronirsi del potere stesso e distruggerla. Hai presente quel clima a tratti torbido, pieno di odio che a volte si respira in molti italici condomini. Ebbene Lù si comporta come se fosse il ducesco capo del condominio vattatteloapesca che avendo, o ritenendo di avere la maggioranza dei voti condominiali ritiene di non dover sottostare ad alcuna legge condominiale e di potere, se lo ritiene opportuno per sé, per altri o per tutto il cucuzzaro, aggirare, calpestare liberamente i regolamenti in vigore. Uno così in un normale condominio porterebbe la guerra civile.
Ma continuo a pensare che non è tanto lui il problema quanto coloro che lo sostengono. Te lo immagini cosa centrano con la democrazia, con la storia centenaria dei socialisti, quei signori di, quella sedicente sinistra lombardiana per esempio, che per meri interessi di gratificazione personali, più che di bottega li definerei di saccoccia, sta consegnando il paese a questo grande conductator. Certo ad onor del vero di impresentabili, checchè se ne dica, ce ne sono anche nell'altro schieramento, ma se uno appartiene alla sinistra democratica, o forse sarebbe il caso di dire alla sedicente sinistra democratica, non si taglia i cosiddetti per fare un dispetto alla moglie. Magari divorzia. Combatte ma non va con i nemici di sempre.
E così ancora una volta per bramosia dell'uno e servilismo degli altri ci ritroviamo nel tunnel di una storia vecchia come l'umanità. Il Silvio è come il vaccaro proprietario della sua vallata, con lo sceriffo, il giudice, l'editore nonché direttore dell'unico foglio stampato, al suo personale servizio e con tutta la voglia di contrastare e combattere ogni forma di dissidio, quando questo rischia di diventare un pericolo per il suo stesso potere. Ovviamente questo significa ricchezza per poche persone e povertà diffusa per il resto della popolazione, perchè il vaccaro proprio per costituzione personale non vorrà attività economiche che contrastino con le proprie.
paolosenzabandiere

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