28 agosto 2009

IL CODICE DELLA STRADA, LE LEGGI NAZISTE E LA GUERRA AI CICLISTI

Agosto (55)
Introduzione alla lettura
28/08/09

Premetto una cosa. Pur essendo un ciclista da oltre 7.450 km dal 7 gennaio, non sono tenero con quei ciclisti, devo dire pochissimi, che mettono a repentaglio la loro incolumità compiendo delle manovre che sono ad un nulla dal poter essere definite un vero e proprio tentativo di suicidio.
IL CODICE DELLA STRADA, LE LEGGI NAZISTE E LA GUERRA AI CICLISTI

Ma per questi cretini bastano le multe, che possono essere comminate loro, senza quel vergognoso tentativo governativo di accomunare ciclisti e automobilisti con gli stessi diritti-doveri (vedi il tentativo di togliere punti patente agli eventuali ciclisti patentati).. Queste teste d'uovo governative ogni giorno di più dimostrano di essere contro chi non ha, in campo energetico e di visione della vita, il loro modo di vivere di rapina le limitate risorse che questo mondo ci offre. Il passare con il rosso, contromano, sui marciapiedi, non è l'eclatante dimostrazione di un categoria allergica. sempre e comunque al codice della strada. Al contrario è una delle poche paradossali difese che sovente i ciclisti hanno per proteggere i loro polmoni e spesso la loro stessa vita dall'ignavia complice di chi ci governa e dalle manie, queste sì omicide, di molti automobilisti, detti anche il popolo dei suv, che ciecamente lo sostiene. Con ciò non voglio dire che anche i cosiddetti governi di centro sinistra, non abbiano colpe in merito, ma in tema di mobilità gli errori di cui possono essere responsabili sono ben poca cosa rispetto alla partigianeria militante del Piddielle. Ma cominciamo dall'inizio, dal codice della strada.
Il pur distratto lettore unico, meglio detto “il lettore fantasma”, si sarà accorto con quanta pignoleria esalto l'importanza delle leggi e quanto sò gli uomini in tema di leggi essere partigiani e fallaci. Quando la partigianeria ottusa delle umane scimmie si unisce al loro sovente sbagliare accadono veri e propri drammi. Dunque le leggi non sono di per sé espressione né di giustizia, né di volontà divina. Le leggi sono fatte dagli uomini e non sempre per dare risposte a delle esigenze di giustizia, anzi a volte è per il suo esatto contrario. Quando le leggi sono varate per dare risposte assurde ai problemi delle persone io le definisco leggi naziste. Queste ultime, come tutti gli ordinamenti, trovano i loro bravi uomini di legge disposti ad applicarle e a sanzionare chi non le rispetta. Per scherzarci su si può dire che il codice della strada sia una di queste leggi. Un'insieme di cittadini, apparentemente super partes, vara delle leggi, dei regolamenti che sono ad uso e consumo essenzialmente di se stessi, attentando addirittura alla salute non solo dei propri membri ma di tutta la cittadinanza. Questo non è esente da conseguenze gravi, perchè caro lettore unico, se l'attività principale degli automobilisti è di spostarsi, spesso lentamente, con le automobili il principale effetto di questi loro spostamenti è l'avvelenamento dall'aria che ha un riflesso paradossale ed estremamente perverso ed iniquo. Stando seduti e non muovendo un muscolo dei loro flaccidi culi gli automobilisti sono meno attaccati dall'inquinamento da loro stesso prodotto dei pedoni o dei ciclisti, che oltre al loro corpo devono spostare anche un mezzo meccanico. Da quando poi gli automobilisti hanno scoperto, come i loro colleghi taxisti, l'aria condizionata, quando cioè è stata loro praticamente regalata dalle case automobilistiche, il loro tentativo di avvelenare la popolazione aumenta perchè le loro macchine non consumano più benzina per la sola trazione ma anche per il riscaldamento/raffreddamento della propria vettura. L'iniquità della cosa è del tutto evidente. Inquinano di più ma con i filtri a loro disposizione respirano meno veleni. Ovviamente questa riesumazione delle camere a gas naziste, neanche a farlo apposta, viene fatta con meno nazistica tetraggine, ma non per questo in maniera meno violentemente imposta.
Quindi sull'altare del dio automobile oltre alle migliaia di vittime di incidenti, tra le quali purtroppo non solo automobilisti, ma anche pedoni e ciclisti, bisogna aggiungere le migliaia, le decine di migliaia o le centinaia di migliaia di persone (?), colpite da malattie dell'apparato respiratorio, dalle forme più lievi a quelle mortali che hanno un costo sociale elevatissimo per la società. Queste cifre si riferiscono ad un solo anno di avvelenamento anche se poi le malattie più gravi insorgono col passare del tempo. Tutto questo ha un costo, mi verrebbe da dire umano, pardon mi correggo...ha un costo scimmiesco notevole. Gli invalidi, gli ammalati da auto hanno un costo sociale elevatissimo. Tutto ciò sta a dimostrare che può esserci un mondo alternativo all'automobile, quantomeno a quella attualmente spinta da idrocarburi, ma nel pianeta delle scimmie i processi di apprendimento e cambiamento spesso durano anni, secoli, millenni, quando ci sono.
Ritorniamo al nostro governo. Frutto di quell'ideologia raccogliticcia che cerca di coniugare il desiderio ultraliberista di fare tutto quello che ci pare con la benedizione di una religione intesa come possibilità dell'uomo di sfruttare la natura sempre e comunque a proprio vantaggio, come si fosse in un supermercato con tutto a nostra disposizione, (della serie crescete e moltiplicatevi), il nostro quasi nega l'inquinamento come fino a poco tempo fa faceva il suo degno compare americano capeggiato da Bush. A proposito, ultimamente si è scoperto che questo ex presidente era in possesso di fotografie che dimostravano senza ombra di dubbio, a distanza di tempo, la clamorosa scomparsa dei ghiacci in una regione del polo e aveva semplicemente secretato le foto che questo provavano. Il nostro governo, per non sentirsi secondo a nessuno è riuscito nel miracolo di purificare del tutto l'aria di Roma e forse di tutta Italia, in una maniera geniale. Ad averci pensato prima! L'aria si purifica del tutto non facendo più rilevamenti (sic!) , proprio quando, almeno a Roma, la politica del nuovo sindaco incentiva il trasporto privato con l'introduzione in molte zone centrali di parcheggi gratuiti. Non solo polmoni avvelenati ma anche presi in giro!
Per questi signori e per chi li appoggia il ciclista è una figura da combattere da perseguire e non da agevolare come fanno in tutti i paesi civili. Il coglionauta, questo novello Ulisse in negativo sempre in movimento, detto anche l'hammerista del centro storico o il suvista dei sette colli, che intende la sua vita come una perenne odissea alla ricerca di un posto dove parcheggiare, posto sempre agognato e mai trovato, non li sopporta. La loro stessa presenza, anche se silenziosa è l'evidente, plateale, fragorosa constatazione del loro ridicolo, maldestro, assurdo, modello di vita.
Ora le tribù dell'Hammerista del centro storico ed i loro referenti politici, gli uomini con le sirene blu sulle auto blindate, hanno deciso di portare un attacco violento alla categoria che, pur avvelenando scientemente, non riescono malgrado tutto a sterminare definitivamente. E allora caro ciclista se non ti fermerai al semaforo quando sarà rosso e vorrai passare, anche se in senso contrario non arriva nessuno, ti toglieranno 6 punti alla patente. Così imparerai quando sei in debito di ossigeno a non fermarti nelle camere a gas semaforiche che compiacenti Kapò mascherati da automobilisti hanno preparato per te. Passerai sui marciapiedi perchè hai cara la tua vita e non vuoi, quando è possibile, stare alla mercè di gente che della tua sicurezza se ne frega? Ai, ai, altri punti in meno e contravvenzioni a gògò.
Il bello è che ad alcuni invasati autocentrici già insofferenti di loro nei tuoi confronti, ora, sentendosi supportati dal governo, verranno magari idee neanche tanto strane per le loro scimmiesche capacità cerebrali e allora, anche se non crei problemi a nessuno, un scarto, un piccolo scarto e tu non passi più. Poi starei ancora più attento sui marciapiedi perchè a volte gli automobilisti te li ritrovi pedoni e quando lo diventano sono ferocissimi. No caro ciclista, non mi guardare con quell'aria perplessa, non è l'ennesimo colpo di sole, ma la fotografia della realtà. L'automobilista criminalis già eliminerebbe di suo non solo tutti i ciclisti e i pedoni ma, essendo un cannibale individualista, anche gran parte degli altri automobilisti e sul marciapiede te lo ritrovi al massimo dell'irritabilità perchè ha perso tantissimo tempo per trovare il parcheggio e, soprattutto, se la macchina è nuova, perchè subisce il dramma dell'abbandono temporaneo dal suo unico vero grande amore. L'automobilista criminalis appiedato lo riconosci perchè sulle strisce assume le caratteristiche del bradipo. Lentissimo quando è pedone quanto veloce e fuggente assassino quando è al volante.
In questa guerra dei suvisti contro la categoria più debole (debbo rammentare che di fronte ad un pericolo il pedone può evitarlo o tentare di evitarlo muovendosi in tutte le direzioni cosa impossibile al ciclista) si raggiungono delle vette incredibili di fragilità giuridica. Signori teste d'uovo, vorrei ricordarvi che la nostra Costituzione recita che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge mentre voi fate differenze tra i ciclisti con o senza patente scordandovi per giunta che anche i pedoni quando passano con il rosso hanno, a volte, la patente. Ma la cosa “giuridicamente” più vergognosa è proprio il tentativo di paragonare l'automobilista avvelenatore e qualche volta assassino al ciclista che nella peggiore delle ipotesi può essere soltanto un cretino suicida. A tutti e due sei punti in meno sulla patente. All'automobilista che può provocare l'incidente mortale come al ciclista che al contrario l'incidente mortale può solo subirlo. E voi sareste i liberali? Trovare qualcuno che riesca ad applicare questa vostra legge per voi non sarà certo un problema. Ve la ricordate la storia, quando uomini in divisa, uomini di legge, arrestavano e mandavano nei campi di concentramento persone colpevoli solo di essere diverse dai mostri che avevano di fronte? Poi venne Noriberga, e anche i mascalzoni esecutori si ritrovarono con il loro bel fardello di responsabilità. Poi.

paolosenzabandiere

Ps. A volte, non avendo tempo, rinvio una lettura accurata dei quotidiani che compro a momenti di relativa tranquillità. In uno di questi momenti vengo a conoscenza che il rilevamento dell'aria di Roma tramite le centraline dislocate sul territorio ha visto dei livelli record di ozono e polveri sottili e aria fuorilegge un giorno su sei.(la Repubblica – 1 settembre 2009). devo quindi dedurre che i rilevamenti, di cui in questi mesi non ho avuto sentore e non ho letto nulla, fossero continuati e quindi non si può imputare al Governo, come pure io avevo fatto, di non aver fatto controlli dei livelli di inquinamento dell'aria. Detto questo questo c'è da dire e sono già passati tre giorni dalla notizia che nessun provvedimento per contrastare quest'aria malata è stato preso, perchè gli automobilisti sò piezzi 'e core, intoccabili.
Paolosenzabandiere

Nessun commento:

Posta un commento