Febbraio (16)
Introduzione alla lettura
12/02/09
È un concetto che già ho espresso e continuerò a farlo. Mi sgomentano sempre di più personaggi così pieni di apparente cultura, di libri mal digeriti, da dare in tutti campi dello scibile umano soluzioni ridicole, assurde, quando non addirittura devastanti, a problemi al contrario estremamente semplici.
È sotto gli occhi di tutti quello che sono riusciti a fare in economia queste “Dotte scimmie”. La “casalinga di Voghera”, ve la ricordate?, non avrebbe condotto il mondo in questo precipizio economico, loro sì, e adesso ci vogliono dare pure le soluzioni?
Ma oggi parliamo di scienza, non di economia, e proprio agli scienziati vorrei fare una domandina. In questi giorni si festeggia il bicentenario della nascita di Charles Darwin, uno di quei pochi uomini che hanno contribuito a rivoluzionare le nostre conoscenze, ed anche i migliori, diciamo i più aperti di voi continuano a parlare delle sue idee come della “teoria” di Darwin.
Teoria? Di grazia, e perché? Ai suoi tempi c’erano ancora molte cose da scoprire, quindi poteva essere non dico giustificabile ma almeno plausibile etichettare le sue idee come appunto “Teoria”. Anche se in questa definizione ci vedo un evidente e maldestro tentativo di smorzare la portata rivoluzionaria di quanto asserito dal geniale inglese. E si dotti scienziati!, ad una teoria se ne può contrapporre un’altra ed è quello che è successo. Quanto compreso da Darwin sbugiarda definitivamente e ridicolizza quando detto da “autorità religiose”, ed invece no, come se niente fosse, il continuare a spacciare quanto da Lui scoperto come “teoria” dà dignità, legittimità anche alla teoria “creazionista” che ridicolamente gli si contrappone.
Cari scienziati, superficiali lettori di libri indigesti e mai capiti, non solo l’uomo discende dalle scimmie, ma la scienza oggi ci dice che non una ma più razze umane, provenienti ovviamente da diversi gruppi di primati, hanno calpestato questo pianeta. Quindi ritornando a Darwin le sue idee hanno smesso da tempo di essere “teoria” e sono un’evidente legge. Ve ne devo fare lo spelling? Non comprendete il termine? Buttate le vostre ridicole “teorie” nella spazzatura e, se non siete ancora convinti, anche i vostri altrettanto ridicoli cervelli.
Un’ultima domandina. Possono dei “sedicenti intellettuali” (allo stato dei fatti definirvi semplicemente intellettuali è forse troppo impegnativo) essere completamente subalterni a chi racconta favole e peraltro sovente orride?
Scienza, dotte scimmie e culture subalterne
Ma oggi parliamo di scienza, non di economia, e proprio agli scienziati vorrei fare una domandina. In questi giorni si festeggia il bicentenario della nascita di Charles Darwin, uno di quei pochi uomini che hanno contribuito a rivoluzionare le nostre conoscenze, ed anche i migliori, diciamo i più aperti di voi continuano a parlare delle sue idee come della “teoria” di Darwin.
Teoria? Di grazia, e perché? Ai suoi tempi c’erano ancora molte cose da scoprire, quindi poteva essere non dico giustificabile ma almeno plausibile etichettare le sue idee come appunto “Teoria”. Anche se in questa definizione ci vedo un evidente e maldestro tentativo di smorzare la portata rivoluzionaria di quanto asserito dal geniale inglese. E si dotti scienziati!, ad una teoria se ne può contrapporre un’altra ed è quello che è successo. Quanto compreso da Darwin sbugiarda definitivamente e ridicolizza quando detto da “autorità religiose”, ed invece no, come se niente fosse, il continuare a spacciare quanto da Lui scoperto come “teoria” dà dignità, legittimità anche alla teoria “creazionista” che ridicolamente gli si contrappone.
Cari scienziati, superficiali lettori di libri indigesti e mai capiti, non solo l’uomo discende dalle scimmie, ma la scienza oggi ci dice che non una ma più razze umane, provenienti ovviamente da diversi gruppi di primati, hanno calpestato questo pianeta. Quindi ritornando a Darwin le sue idee hanno smesso da tempo di essere “teoria” e sono un’evidente legge. Ve ne devo fare lo spelling? Non comprendete il termine? Buttate le vostre ridicole “teorie” nella spazzatura e, se non siete ancora convinti, anche i vostri altrettanto ridicoli cervelli.
Un’ultima domandina. Possono dei “sedicenti intellettuali” (allo stato dei fatti definirvi semplicemente intellettuali è forse troppo impegnativo) essere completamente subalterni a chi racconta favole e peraltro sovente orride?
paolosenzabandiere
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