29 gennaio 2009

Italiani brava gente

Settembre (10)
Introduzione alla lettura
29/01/09

Premetto una cosa. Quando uno straniero va in un altro paese dovrebbe comportarsi meglio di come si comporterebbe nel suo e non mi sembra che questo sia l’atteggiamento prevalente in talune persone provenienti specificamente dalla Romania. Questo non significa che la maggioranza dei cittadini rumeni in Italia siano dei mascalzoni, ma certifica, e questo non va a favore del nostro paese, che una bella fetta di “senza legge” romeni ritiene molto conveniente venire qui e non in altri paesi europei. Perché? Ma è ovvio! L’Italia è intesa nel mondo come il paese in cui tutto è possibile. Ve la ricordate la canzone della De Sio “Aumma aumma”. Di grazia perchè un delinquente rumeno dovrebbe restare in Romania o emigrare in un paese europeo che non sia l’Italia? Per rischiare pene più severe e sopratutto certe? Ovvio che scelga il “Bel paese”.
Italiani brava gente

Quello che non è ovvio è come mai i non pochi Rumeni onesti decidano di venire a lavorare in Italia. Sono chiamati a fare i badanti ai vecchi ricchi italiani, di cui i parenti vogliono i soldi ma non hanno la minima intenzione di accudirne i corpi. Li pagano poco, in nero e soprattutto non li vogliono avere tra le palle nelle poche ore “d’aria” che gli lasciano libere. E questo il vero mistero, i “rumeni onesti” e sfruttati che vengono, malgrado tutto, in Italia.
Ma non era di questo che volevo parlare. L’avvenimento clou era la “dissociazione mentale” che i bravi cittadini italiani hanno di fronte allo stesso reato perpetrato però da “nazionalità diverse” e l’ignobile messaggio, non solo razzista, di cui questo comportamento è implicitamente pregno. Un antefatto. Vi ricorderete di quella strage in cui uno zingaro ubriaco investe e uccide dei ragazzi, con tanto di manifestazioni contro l’infame e vi ricorderete pure il “comprensibile”(?) silenzio quando la strage, quella di Fiumicino, sono due bravi ragazzi italiani a farla, e neanche a farlo apposta muoiono anche tre ragazze rumene (marzo 2008 art. n° 2, pag. attualità).
È la stessa cosa che capita in questi giorni. Le persone che hanno cercato di farsi giustizia da soli nei confronti degli stupratori rumeni, sono della stessa etnia, cultura, mentalità di quei ragazzi che a Fiumicino hanno messo striscioni di solidarietà nei confronti di un loro amico, che ha confessato di essere lo stupratore, che ha in pratica devastato il corpo di una ragazza il primo dell’anno. E allora urge una riflessione. Non ci scandalizza del fatto che venga usata violenza contro le donne tout court. Semplicemente non si sopporta che siano gli altri, gli stranieri, a farlo e magari succede l’assurdo che i più “facinorosi” contro i porci rumeni siano i primi a considerare le donne poco più di un oggetto di cui profittare.
Può esserci qualcosa di più penoso di quanto raccontato. Che ci siano dei maschi che considerino le proprie donne degli esseri inferiori di cui approfittare in ogni modo è sicuramente ignobile, ma che ci siano delle donne che siano così subalterne a questo universo maschilista da difendere l’amico stupratore e violento non si riesce a capire.
In conclusione questa è una fetta del paese, piena di paure per le violenze degli altri, ma che riesce a giustificare tutte le violenze che i propri figli, amici, mariti possono praticare. Si è proprio il caso di dire “Italiani brava gente”.


paolosenzabandiere

Nessun commento:

Posta un commento